La terza edizione del Milano Off, dopo la prima dedicata al quartiere Isola e la seconda diffusa in tutti i municipi di Milano F.I.L. Festival, si arricchisce ancora entrando nella World Fringe Community e vantando sempre il prezioso partenariato con il Festival Avignon Le Off. “Quest’anno è dedicato alla celebrazione dei cinquanta anni dall’allunaggio e a me piace immaginare che nei prossimi cinquanta anni saranno gli artisti, i sapienti e i filosofi ad andare nello spazio. Il MI Off è dedicato a tutti gli artisti sognatori, ai visionari lunatici che con l’arte della fantasia viaggiano nell’etere, oltrepassando senza barriere (Off) le realtà e concretizzando le utopie. Artisti fuori dalle mura dei centri di potere (Fringe), che troppo spesso bloccano le loro ali di pensatori liberi e a cui dovrebbe essere concesso il beneficio dell’incoerenza, che genera rinnovamento vitale e arte”, sostiene Renato Lombardo ideatore e direttore generale nonché presidente dell’associazione Milano Off. Sarà la Fabbrica del Vapore ad ospitare, invece, gli eventi in calendario di Milano Off 2019, anno in cui si celebra altresì il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci.
Due date, due anniversari che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia. Terre di Leonardo Da Vinci 500 e Moon sono le due performance artistiche che Igor Borozan e Stefano de Majo propongono al pubblico milanese; due eventi assolutamente intensi e artisticamente trasversali. Sostenitrice dell’iniziativa culturale è l’AppKeep, società leader in Italia nel settore del property management da sempre vicino al mondo dell'arte, che da Terni porta a Milano le due performance artistiche di Borozan e de Majo, convinta che l’animo dell’imprenditoria sia proprio la cultura e che il miglioramento dell’uomo sia possibile unicamente attraverso il recupero e la ricongiunzione dei suoi valori e quelli dell’Arte e dello Spirito. David Montagna Baldelli, amministratore unico di AppKeep, è convinto che costruire il futuro rientri nella capacità di custodire amorevolmente il nostro passato, attraverso la testimonianza dei grandi Maestri dell’Umanità e il proseguimento del loro cammino.
Savi Arbola Appiani, presidente dell'associazione Ponte degli Artisti ‘la scaletta dell'arte’ partner artistico di Milano Off ci racconta in assoluta anteprima che la performance dell'artista Igor Borozan, s'inserisce con l'opera Terre di Leonardo, in un progetto più ampio che lo vedrà protagonista nella costruzione del museo dedicato al Mito della Gioconda che verrà realizzato in collaborazione con il comune di Maccagno con Pino e Veddasca e il suo fantastico museo di arte contemporanea, il Museo Parisi Valle. Il nuovo museo sarà creato nell’antico borgo del ‘400 del paese e racconterà la vera storia, tramandata di padre in figlio sulle verità e gli studi del dipinto più famoso al mondo, la Gioconda. Le opere del maestro Borozan faranno parte della collezione permanente e si affiancheranno ad opere di artisti contemporanei internazionali che hanno reinterpretato il celebre dipinto. Il museo si avvarrà della collaborazione scientifica di numerosi studiosi di Leonardo Da Vinci come il prof. Silvano Vinceti autore del libro che ha dato nuove visioni sulla storia del celebre furto.
Il libro di Silvano Vinceti Il furto della Gioconda. Un falso al Louvre? ha rivelato, dunque, nuovi elementi della storia che confermano molte voci dei racconti tramandate dai valligiani, riscoprendo nuovi particolari trascurati negli studi precedenti e mai pubblicati. Il leggendario marchese Eduardo de Valfierno, il mitico Peruggia e la sua fine misteriosa, i fratelli Lancellotti e i numerosi complici della storia, i racconti dei parenti stretti e le voci dei testimoni dell’epoca, come il padre di Graziano Ballinari, il più accanito sostenitore delle nuove rivelazioni.
Se tutto questo fosse vero… la Gioconda al Louvre è un Falso? Dove si trova oggi la Gioconda di Leonardo da Vinci? E proprio in suo onore, il prossimo 19 settembre, farà il suo debutto Terre di Leonardo Da Vinci 500, un paso doble tra colore e teatro. Uno spettacolo “live” durante il quale Borozan realizzerà un disegno leonardesco delle dimensioni titaniche utilizzando le tecniche classiche della sanguigna e della seppia per dar vita ad un’opera unica ispirata al ritratto, tema assai caro al grande genio milanese. Contestualmente la potente voce dell’attore Stefano de Majo ne traccerà le azioni. Il monologo di de Majo rappresenta il suo perfetto binomio: “Io son per Milano come la penna per il temperatoio, l'una senza l'altro non vale poi troppo". Un Leonardo redivivo che uscirà dalla cornice dei suoi quadri e si racconterà in prima persona, la pittura è poesia senza parole e la poesia è pittura senza colori.
La lectio magistralis di Borozan e de Majo, ha l’obiettivo di coinvolgere gli spettatori permettendo di “vivere” in prima persona il modus operandi del grande genio. Una lezione che esce dal segreto della bottega dell’artista per proiettarsi verso la fruizione condivisa con lo scopo di diffondere la conoscenza grazie all’esperienza viva e diretta da parte del pubblico.
Il disegno per Leonardo è uno strumento di indagine e riflessione sul mondo, un mezzo di conoscenza scientifico, espressione diretta e spontanea dei suoi pensieri, delle sue meditazioni e dei suoi ragionamenti. Partendo proprio da questa concezione Borozan, profondo conoscitore delle tecniche pittoriche rinascimentali, intende porre l’accento sull’importanza del disegno nel processo creativo in senso lato del termine. È un disegno che deve colpire la sensibilità, essere visto e vissuto come un sogno, un'apparizione.
Moon è il secondo appuntamento in programma, previsto per il 20 settembre. Un originale spettacolo notturno sotto le stelle, un monologo multisensoriale di Stefano de Majo, dove teatro, musica e danza si intersecano attraverso il racconto di Laika che per prima varcò, come Ulisse, le frontiere dell'ignoto. Autore e attore teatrale umbro, si è formato nella scuola di Anna D’Abbraccio e Gastone Moschin, notevole il suo background nel mondo del palcoscenico. Il suo modo di recitare è limpido, immediato, travolgente ed è capace di coinvolgere il pubblico che interagisce senza esitazioni, rendendo ogni spettacolo “una storia a sé”.
Un viaggio nel tempo e nello spazio fatto di suoni, di voci e sperdute emozioni, a mostraci entrambe le facce della Luna grazie all’intervento pittorico di Borozan; quel misterioso disco bianco da sempre vagheggiato e forse mai davvero raggiunto e compreso nella sua intima essenza, verrà fissato su tante piccole tele come una serie di fotogrammi di tutte le sue fasi, accompagnato dal flauto traverso di Serena Anselmi, con le coreografie a cura di Viviana Fabrizi. E alla fine del viaggio magari da lassù scopriremo qualcosa di più anche di noi e della nostra vecchia Terra. Da lassù la Terra era bellissima.
“Le proposte di Milano Off Fringe Festival, dal 17 al 22 settembre, sono variegate come il Festival stesso vuole essere: monologhi e spettacoli di squadra, studi sui classici e teatro contemporaneo, musical e danza, clownerie e stand up. Il pubblico avrà a disposizione una tavolozza di colori che include tinte forti e tinte pastello: spaziando, perché lo spazio è il tema di questa nostra stimolante avventura” conferma Francesca Vitale, direttrice artistica.
Buona visione!