L'arte di raccontare, una forma antica che oggi viene riproposta attraverso i più disparati dispositivi e strumenti multimediali, è l'impronta immaginifica e inconscia dell'uomo di tutti i tempi e di tutte le culture. Miti e leggende hanno, nei secoli, contribuito a costruire un vero e proprio serbatoio di racconti, archetipi, simboli. Parole che insegnano e tramandano, che purificano e risollevano, che vengono in aiuto quando la memoria viene meno, quando la storia non aiuta. L'arte della narrazione, quel processo creativo che coinvolge la fantasia e la parola viene denominato mitopoiesi.
Ed è proprio questo processo creativo che viene messo in scena nella mostra Mitopoiesi, l’uomo e la narrazione del mito nell’arte contemporanea che si è aperta il 18 aprile scorso presso lo Spazio Kossuth di Città della Pieve e visitabile fino a domenica 15 marzo 2020. L’inaugurazione è stata arricchita dall’intervento di Freefall Dance Company che, attraverso le coreografie estemporanee delle danzatrici, ha guidato gli spettatori attraverso una lettura non convenzionale delle opere d’arte.
Curata da Matteo Pacini, realizzata in collaborazione con la galleria Artespressione di Milano e promossa dall’ Associazione Ankamò e dal Comune di Città della Pieve, la mostra prende avvio dalle opere dello scultore Wolfgang Alexander Kossuth che dialogano (e si intersecano) con le opere di artisti contemporanei. In particolare, sono presenti opere di Luisa Albert, Sergio Capellini, Graziano Carotti, Venia Dimitrakopoulou, Ottavio Mazzonis, Leonardo Lucchi, Alessandro Kokocinski, Neil Moore, Tono Mucchi, Marcello Pietrantoni, Biljana Petrovic, Federico Severino e Massimiliano Poggioni. Sculture disegni e dipinti che vanno a riempire gli spazi delle antiche rimesse dello storico Palazzo Vescovile: ogni opera affronta il tema del mito attraverso differenti punti di vista e interpretazioni.
Ogni opera dà una propria interpretazione del mito, del suo significato storico e del suo rapporto, nel corso del tempo, con l'uomo e la natura. Che cosa racconta l'uomo nei miti? Qual è la forza che scaturisce dalla personificazione degli elementi naturali? Dal mito antico come fonte di conoscenza al mito moderno espressione del proprio tempo e di come viene letta la realtà e il quotidiano che ci circonda. Le divinità classiche offrono un racconto inedito del contemporaneo che sfuma nel mito. L’oralità delle leggende incontrano i gusti e la sensibilità degli artisti contemporanei in scena allo Spazio Kossuth di Città della Pieve.
Le sculture di Wolfgang Alexander Kossuth si intersecano, in questo contesto, sorvegliando la spazialità e imponendosi agli occhi dell’osservatore: sono linee che mostrano i topoi tipici dell’arte figurativa del Maestro, in un gioco narrativo tra indagine anatomica e indagine psicologica che ben si sposa con le altre opere esposte.