First Commissions è il progetto espositivo che prende avvio dalla Facoltà di Belle Arti e Musica dell’Università di Melbourne che celebra l'incontro tra il Conservatorio di musica e il College of the Arts vittoriano nel cuore del distretto artistico di Melbourne con un prestigioso campus, riqualificato e valorizzato, nella zona di Southbank, centro pulsante della fiorente arte contemporanea australiana.
First Commissions nasce dalla sinergia e dalla condivisione degli intenti culturali di questi enti: un appuntamento ambizioso che è stato ospitato, come unica data italiana, a Firenze nella suggestiva cornice dell'Accademia di Belle Arti dove hanno esposto e si sono esibiti cinque artisti rappresentanti di questa grande mostra internazionale. Accessibile al pubblico nella giornata del 4 luglio scorso, il progetto proseguirà, parallelamente, per tutto il mese di luglio a Melbourne e, infine, sarà accessibile virtualmente e condiviso tra le principali capitali d'arte di tutto il mondo.
Sono trenta, in totale, gli artisti australiani ed emergenti ai quali è stato chiesto di produrre opere e performance ispirandosi agli originali incarichi ricevuti dai più famosi artisti al mondo artefici della realizzazione di opere che hanno cambiato il corso della storia: da Titanic a La bella addormentata di Tchaikovsky fino al David di Michelangelo.
Creatività e libertà un connubio perfetto che ha permesso agli artisti di produrre opere senza lasciarsi influenzare dalle produzioni originali, come ha sottolineato il professor Matt Delbridge della Facoltà di Belle Arti e Musica dell’Università di Melbourne che ha seguito, durante tutto il percorso, i trenta artisti selezionati.
Tra le sfide affidate agli artisti, cinque di loro hanno ricevuto l’originale commissione che ha portato a ispirarsi al David di Michelangelo, capolavoro del XVI secolo acclamato nei secoli come simbolo della perfezione del corpo umano e da molti considerato l’oggetto artistico più bello, mai creato dall’uomo.
I confini si assottigliano, in un gioco di accostamenti tra spazi e luoghi differenti: i cinque artisti, che hanno dato il loro contributo all'idea di perfezione umana, si sono esibiti e hanno esposto le loro opere presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze: l’artista visiva melbourniana Esther Stewart, il talento dell’arte indigena australiana Ash Perry, il ballerino e coreografo, il compositore interattivo Samuel Kreusler e la musicista e compositrice classica Danna Yun.
Con sicurezza e vivacità intellettuale, ogni ex allievo dell’Università ha intrecciato la propria prospettiva metodologica e artistica del contemporaneo con l’epoca rinascimentale disegnando una connessione tra passato e presente con un occhio teso al futuro. Sconfinando nella cultura contemporanea, i cinque artisti australiani hanno avuto il merito di stabilire un contatto con luoghi dell’arte solitamente inesplorati tracciando, pertanto, un percorso inedito volto alla profonda connessione tra l'arte rinascimentale e le più originali ispirazioni contemporanee.
Esther Stewart ha accompagnato lo spettatore in un viaggio caleidoscopico alla scoperta della perfezione umana attraverso la lente dell’architettura domestica. La piantina di un edificio viene riscritta e trasformata dalla Stewart in un gioco di elementi che hanno portato alla realizzazione di sei moduli in tessuto che possono essere assemblati e che sono stati appesi all'interno della struttura dell'Accademia. Fluidità e astrattismo, ricerca di un significato "altro" da affidare al quotidiano.
Ashley Perry ricerca la perfezione umana partendo dalle regole dettate dal web. Tre parole chiave che rappresentano la base della sua indagine multimediale: “Human”, “Physical” e “Perfection”.
La ricerca della perfezione umana diventa indagine fisica e mentale al tempo stesso con la performance del ballerino e coreografo Jack Riley (accompagnato dalle composizioni musicali di Robert Downie). La fisicità passa dal corpo alla mente in un gioco di connessioni e deconnessioni. Il coinvolgimento dello spettatore raggiunge l'apice in chiusura della performance dove si ha l'impressione che le statue di Michelangelo siano state reinterpretate sulla base di una ricerca riflessiva e metalinguistica.
La fisicità è preponderante nell'esibizione del compositore Samuel Kreusler il quale, asserisce lui stesso, ha scelto di creare una performance teatrale e musicale al tempo stesso. L'imperfezione del suono si trasforma in opportunità, il suono elettrico si fonde (e si confonde) con la chitarra fino al punto da creare un'illusione musicale. L'artificio funge da espediente per la valorizzazione di un suono nuovo e di uno strumento innovativo.
Nella ricerca della perfezione umana la compositrice e musicista Danna Yun parte dalla classicità regalandoci un'opera classica per un’orchestra di 23 elementi ispirandosi agli dei e alle divinità del passato e al modo in cui sono diventati simbolo della perfezione umana. Anche in questo caso il limite dell'imperfezione viene trattato come possibilità da esplorare e capire al fine di intravedere un’immagine, per quanto fugace, della perfezione.
Il progetto proseguirà, parallelamente, per tutto il mese di luglio nel nuovo campus Southbank dell’Università di Melbourne dove si potranno ammirare tutte le opere e le installazioni dei trenta artisti coinvolti in First Commissions.