Con un successo di pubblico e di espositori senza precedenti la 53ma edizione di Vinitaly a Verona consacra la città scaligera a capitale del vino nel mondo. Infatti, la grande kermesse veronese quest’anno non solo ha esteso l’ambito delle manifestazioni che hanno invaso i padiglioni fieristici e diverse aree del Centro storico coinvolgendo anche altri Comuni della provincia di Verona come Soave, Bardolino e Valeggio sul Mincio, ma ha anche superato i numeri e le iniziative rispetto agli anni precedenti.
Un Vinitaly dai grandissimi numeri con oltre 125.000 visitatori provenienti da 145 nazioni, 4.600 aziende per 100.000 metri quadrati espositivi, 18.000 i vini rintracciabili nella directory online declinata in nove lingue, per un quadro dai grandissimi risultati di pubblico e di espositori, con incontri, seminari – come, ad esempio, il XXXI Seminario tecnico Masi sui vini spumanti - forum e mostre fotografiche dedicate alla campagna e al paesaggio e, ovviamente, al vino e alle sue raffinatezze.
E se in Italia nel 2009 la superficie dei vigneti biologici era 42.735 ettari, nel 2017 è vertiginosamente aumentata salendo a 103.207 ettari. Dal Veneto alla Sicilia, dal Piemonte alla Toscana, le mete più gettonate, ma anche il Trentino Alto Adige, la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Campania, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, la Liguria, il Lazio, le Marche, la Calabria e la Sardegna, la Basilicata; decine gli incontri nei diversi padiglioni fieristici. Una sorta di viaggio in cui l’intera penisola italiana viene percorsa da migliaia di ettari coltivati a vigneti e da produzioni di vini di grande qualità. Dai grandi vini bianchi e rossi del Nord, al Centro e al Sud. Giova ricordare che Piemonte e Toscana vantano 58 denominazioni, a seguire il Veneto con ben 52, la Lombardia 42, la Puglia 38 e il Lazio 36.
E impressionanti sono anche i dati di importazione di vino dall’Italia alla cui testa sono gli Stati Uniti (1680,55 milioni di euro) seguiti da Germania (957,83), Regno Unito (741,69), Svizzera, Canada, Russia, Francia ma anche Giappone e Cina. Tra i vini a far la parte del leone sul versante delle bollicine sono il Prosecco, prodotto tra Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, il Franciacorta in Lombardia, e l’Alta Langa in Piemonte.
Ma Verona nel corso dell’intensa kermesse ha visto decine di iniative in città come “Wine Lover” con centinaia di incontri nelle piazze e nei luoghi cittadini, con ospiti come i Negrita, Le Vibrazioni, Pif, Joe Bastianich. Ma grande successo anche per lo show di video mapping “Grapes of Light“ a incantare il pubblico nella centralissima Loggia di Frà Giocondo con effetti speciali video mapping 3D, una tecnologia multimediale che permette di proiettare luce e video su superfici reali in maniera tale da ottenere degli effetti artistici. E ancora, il tour teatrale Shakespeare and Wine, una suggestiva passeggiata teatrale da Castelvecchio a piazza San Zeno dentro gli angoli nascosti di Verona e sulle orme di Shakespeare.
Il “Vinitaly Design” il nuovissimo padiglione F della Fiera in cui era possibile incontrare lampade con bottiglie di vino, calici di tutti i colori e di tutte le forme, curiosissime etichette in metallo realizzate per rendere più attraenti e chic le bottiglie per un quadro innovativo e chiaramente seducente anche sul piano del marketing, e di un design dai risvolti inconsueti. E da menzionare al Vinitaly anche la mostra fotografica “Deep in Wine, Sostenibilità e Cultura” con le fotografie di Fiamma Valentino e Maria Grazia Becherini, in una rappresentazione di terre e vigneti, delle culture e del territorio italiano, del rapporto uomo/natura attraverso un approccio sostenibile, un’identità che muove tra storia,ambiente e natura.
Ma da ricordare sono anche le altre manifestazioni clou come “Vinitaly Wine Lover” con gli 80mila visitatori di “Vinitaly and the City” che ha visto coinvolte piazze e luoghi della città scaligera come piazza dei Signori, l’ex Arsenale, il cortile del Mercato Vecchio.
E adesso non resta che attendere l’appuntamento di Vinitaly del prossimo anno!