Sì, so che la famosa frase di Cartesio recitava: “Cogito, ergo sum” (che tradotto significa “penso, dunque sono”), ma la pratica della meditazione riporta a se stessi in un modo che un numero sempre maggiore di persone sta riscoprendo.
Meditare è una cosa “da Tibet” o da “tizi new-age”? Be’ in realtà non c’è nulla di più antico e attuale allo stesso tempo.
Generalmente i più associano la meditazione alle pratiche buddiste e, quindi, tutti coloro che ne sono lontani, per motivi di fede o di cultura, neanche prendono in considerazione di “provarla”; ma ti assicuro che qui la religione, o un determinato cammino spirituale, non c’entra nulla con i benefici che la meditazione apporta.
Io mi sono avvicinata a questa pratica circa 6 anni fa e negli ultimi tempi l’ho fatta diventare un’abitudine quotidiana.
Tutto è iniziato da un lavoro – composto di meditazione più un esercizio introspettivo – condiviso in un gruppo WhatsApp. Una mia amica un giorno mi manda un messaggio e mi scrive: “Ti va di fare questo percorso insieme? Dura 21 giorni – il tempo che, secondo le neuroscienze, la nostra mente impiega per creare un’abitudine – e ogni giorno dovrai ascoltare una meditazione di circa 15/20 minuti e rispondere a delle domande su un tema specifico.”
Be’ perché no?!? Certo non ero convintissima di potermi davvero fermare 20 minuti ogni giorno: le bambine, il lavoro, la casa, gli impegni… ero poi in un periodo particolarmente intenso, fatto di tanti – troppi – pensieri e neanche poi così positivi; quindi, temevo che non sarei stata in grado di portare a termine quell’impegno quotidiano.
Poi però ho pensato: ma possibile che io non riesca a trovare 20 minuti su 24 ore da dedicare a me? Che vita conduco se non esiste tempo per qualcosa che può farmi stare bene?
Così ho accettato la “sfida” (con me stessa) e sono partita.
Ho seguito il gruppo creato dalla mia amica con attenzione e costanza; a volte mi riducevo a fine giornata, prima di andare a dormire, per fare la meditazione; ma quel tempo contava, eccome! Il solo fatto di avere un appuntamento con me, che fosse solo mio e che fosse orientato al mio benessere, rendeva quei 20 minuti importantissimi e desiderabili e man mano che passavano i giorni ne sentivo sempre maggiore beneficio.
Ero più calma, più rilassata, più lucida, più in pace. Era come se riuscissi a dare colore alle cose che contano di più e a vivere più distaccata da quelle che mi davano fastidio.
Ne ho iniziato a parlare e alcuni amici mi hanno chiesto di creare io stessa un gruppo WhatsApp in cui condividere quelle stesse meditazioni e compiti che avevo ricevuto e visto che per me era stato un regalo più che gradito, ho deciso di fare altrettanto… Così i gruppi sono diventati quattro!
Tutti provavano quel senso di benessere, di leggerezza che, per i più “pragmatici”, sembrava quasi strano collegare a quel tempo semplice ma potente che si erano adoperati a dedicare a se stessi con la meditazione.
No, non è affatto strano ed è anche la scienza a sostenerlo.
Sapevi che esistono circa 3.000 studi ufficiali che sono stati compiuti sulla meditazione? I risultati? Starei qui a scriverti per chissà quanto; ti dico solo che, a livello fisico, le ricerche hanno dimostrato che meditare fa bene:
- Al sistema cardio-circolatorio
- Al sistema digestivo
- Alla riduzione della produzione di cortisolo (ormone dannoso per l’organismo) e all’aumento della produzione di endorfine (gli ormoni del buon umore)
- Ai disturbi legati al sonno
- Alla capacità di concentrazione
- Alla maggiore produzione di HGH (ormone della crescita) contro l’invecchiamento dei tessuti…
Insomma, chiaro no?!?
Uno strumento che fa bene al mio corpo, al mio umore, alla mia chiarezza mentale e alla mia consapevolezza.
E non serve avere chissà quali capacità per meditare; magari all’inizio capiterà che la mente si perda nei pensieri, o venga facilmente distratta da sensazioni interne o interferenze esterne… Ma non importa, perché nella piena accettazione e serenità, si ricomincia a meditare e piano piano quello spazio mentale diventa solo tuo e lo gestisci in modo sempre più spontaneo.
Oltre a questo, esistono diversi tipi di meditazione: magari per chi vi si accosta le prime volte, e non solo, è più facile quella guidata, dove c’è – appunto – una voce guida che ti trasporta e ti fa visualizzare ciò che comunica, rilassando corpo e mente.
Poi invece c’è quella con la musica di sottofondo, in silenzio o ripetendo un mantra… non importa come, ciò che è fondamentale è la consapevolezza ricavata dalla capacità di stare nel “qui e ora” nella pratica meditativa.
Corriamo in continuazione e quando ci rilassiamo, bombardiamo la mente con i social, con il telefonino… e ok, non contesto questo, ma ritengo che abbiamo il diritto e il dovere nei confronti di noi stessi di ritagliare anche tempo che ci faccia bene sul serio.
Non occorre mettersi su un tappetino e meditare tre ore al giorno; a volte si medita camminando in un luogo che ci piace, o andando in bicicletta con una bella musica nelle cuffiette, oppure facendo esercizi fisici e concentrandosi fino in fondo su ciò che si sta eseguendo… ma anche solo 20 minuti in cui riesci a fermarti, a escludere il mondo intorno a te, a respirare in modo corretto e a ritrovarti in uno stato di pace, è fondamentale sia per alzare la qualità della tua vita, sia per ricaricare le energie ed espellere quelle negative.
Provare (almeno per qualche giorno di seguito) per credere!