Tempo è il nuovo album della diva della bossa nova: un ritorno alle origini per la cantante brasiliana, accompagnata dai fuoriclasse Umberto Petrin (Piano), Antonio De Luise (Piano), Sandro Deidda (Sassofono e flauto), Aldo Vigorito (Contrabbasso) e Dario Congedo (Batteria).
Sono passati nove anni dal precedente album D’improvviso e torni con Tempo. Un titolo eloquente, se pensiamo a questa lunga assenza…
Tempo risponde a tutte quelle persone che in questi anni mi hanno chiesto quando usciva il nuovo album o quando avrei fatto un nuovo progetto. Eloquente sì: quando sarebbe arrivato il tempo giusto ed il “tempo” è arrivato.
Si è parlato molto di “ritorno alle origini”. Per un’artista come te, cosa vuol dire guardarsi indietro? Nostalgia, studio o altro?
Ritornare alle origini non è esattamente guardare indietro ma rafforzare qualcosa che si ha dentro. Nostalgia nessuna; studio, sempre. Tornare alle origini va oltre alla riconoscenza della mia terra. In realtà, guarda più dentro la mia casa, all’educazione e a come sono cresciuta. Alla forza delle donne della mia famiglia, alla spiritualità, per non dire credenze, all’amore più che all’attaccamento. Ritornare vuol dire guardarsi dentro e riconoscere l’essenza, la mia.
Tempo è la dimostrazione che è possibile immaginare e praticare una bossa contemporanea ma rispettosa della tradizione. Quali sono le peculiarità della “tua” bossa nova?
La bossa nova è uno stile dove non si nascondono i sentimenti prediligendo le note. La mia bossa nova si distingue per l’interpretazione poetica. Come dovrebbe essere la bossa nova sempre: non gridata ma sentita. Per me è la più pura forma di bossa nova.
Hai scritto anche i testi di questo album, ci sono temi a te particolarmente cari?
L’amore o la fine di questo, la felicità o l’infelicità, la delusione o la sorpresa, la morte o la vita, i sogni o la realtà. Tutto può essere motivazione di un testo. Io scrivo quello che mi smuove dentro; può essere la mia storia personale o quella di altri, ma sono sempre argomenti che mi toccano le corde. Sono interessata a molte cose, sono curiosa e osservo spesso il mondo cercando spiegazioni per ciò che mi provoca interesse.
Per questo disco hai a disposizione un gruppo di stelle del jazz italiano: Tempo si nutre di una musicalità contaminata ed “eccentrica”…
Non trovo molte contaminazioni nel mio “tempo”. Cioè, non ci sono elementi che conducono ad una contemporaneità incomprensibile. Ho solamente scelto musicisti in grado di mettere sentimento sotto la mia voce e non trovo che sia una vera e propria contaminazione, per quanto si intenda oggi giorno questo termine. Non c’è elettronica, non c’è un’arpa o un sitar o qualche strumentazione o strumentista che escano dalla routine della musica brasiliana o jazz. Tutto al più ci sono strumenti mancanti... ecco, forse questa scelta è un po’ eccentrica!
Vivi in Italia ormai da tanti anni,cosa ti ha dato musicalmente e culturalmente il nostro paese?
Onestamente non so dirti. Forse fra qualche anno qualcuno spiegherà il mio percorso musicale tecnicamente parlando e potrà dire anche a me, se sarò ancora qui, quali sono stati le influenze della musica e della cultura Italiana nel mio modo di fare e interpretare la mia bossa nova, ma io davvero non so quali sono gli elementi nuovi, musicali, che mi spingono a cantare in un modo piuttosto che in un altro. Credo semplicemente che la mia crescita culturale e musicale abbiano più a che fare con la mia maturazione in entrambi le cose. Sono in qualche modo ‘cresciuta’ qui ma sempre straniera sono.
Tempo esce con Nau Records, una delle più interessanti realtà discografiche del jazz – e non solo – italiano ed europeo. Com’è nata questa collaborazione?
Se ti dico che è stato per caso ci credi? Io ho avuto contatti con la NAU non molto tempo fa e non so se mi monitoravano da anni, mesi o giorni.... (ride) So soltanto che da una conoscenza marginale, ma pieno rispetto per il lavoro che svolgevamo nel campo musicale, è nata una collaborazione. Sapevo che la NAU poteva capire ciò che volevo fare ed erano pronti ad assumersi il rischio di scommettere sul mio lavoro. Non gli piace l’ovvietà e con questo “tempo” abbiamo abbracciato questa strada che ha forse sorpreso anche noi... non solo musicalmente.
Dopo la prima nazionale al Paisiello e la seconda all’Auditorium a Roma, Tempo avrà una serie di concerti mirati in posti ideali per gustare al meglio la tua musica. Quali sono le caratteristiche di un concerto di Rosàlia De Souza?
La caratteristica principale è l’emozione. A questo fine, cerco di spiegare all’ascoltatore ciò che sto cantando, cerco di rendere facile e comprensibile la mia lingua e la mia interpretazione, per far arrivare a loro quelle emozioni, allo stesso modo che arrivano a me. Sto ancora sviluppando lo spettacolo per renderlo più teatrale ma fondamentalmente chi ama la bossa nova sa cosa può prendere e principalmente cosa deve lasciare per viverla nel modo giusto. Come quando salgo sul palco e nulla ha più importanza, tutta la mia vita si ferma in quell’istante per riprenderla dopo, quando scendo. Voglio che Tempo abbia la forza di entrare nelle persone e gliele faccia dimenticare il tempo. Audace no?