Prendi una piazza a Rimini intitolata al grande regista Federico Fellini e prendi la creatività dello chef che ha scalato le vette del mondo, il maestro Massimo Bottura. Nasce così Al Meni, l'evento gastronomico che prende il nome dal titolo di una poesia di Tonino Guerra, dal dialetto romagnolo appunto, al meni ovvero le mani.
Per chi non conoscesse il maestro, Massimo Bottura è un cuoco italiano. È chef e proprietario dell'Osteria Francescana a Modena, ristorante premiato con tre stelle Michelin e classificatosi primo ristorante al mondo nella lista dei The World's 50 Best Restaurants Awards 2016 di New York, primo ristorante italiano ad aggiudicarsi il titolo.
Immerso in mille impegni in Italia e all'estero riusciamo a intercettarlo telefonicamente e gli chiediamo come nasce Al Meni. “Cinque anni fa ho immaginato un tendone da circo d'ispirazione felliniana e l'ho pensato in mezzo alla piazza vicino al Grand Hotel di Rimini. Dentro al tendone volevo celebrare la cucina e i prodotti dell'Emilia Romagna, in un clima spontaneo, come una festa di strada. Così ho coinvolto i miei colleghi italiani e i cuochi emergenti della cucina internazionale, l’idea ha preso forma e si è trasformata in evento grazie al Comune di Rimini, all’Associazione Chef to Chef Emilia-Romagna Cuochi e a Slow Food Emilia Romagna.
Dodici chef dall'Emilia-Romagna, affiancati da altrettanti astri nascenti internazionali, sono stati chiamati anche quest'anno a esibirsi a rotazione con i loro showcooking in una grande cucina a vista per creare piatti unici a prezzi da street food. Attorno al circo, il mercato degli artigiani e dei prodotti di eccellenza ha sfilato sul lungomare fra percorsi del gusto, incontri con autori ed esperti, laboratori, pic nic stellato e spazi speciali dedicati ai gelati gourmet.
Daniele Minarelli dell'Osteria Bottega di Bologna e Giovanna Guidetti della Fefa di Finale Emilia hanno rappresentato l'Emilia Romagna. E poi Massimiliano Mascia del San Domenico di Imola, uno dei ristoranti più importanti italiani, Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico, fresco delle 2 stelle Michelin, e Agostino Iacobucci, ex dei Portici di Bologna e Massimiliano Poggi col suo nuovo progetto nella campagna di Bologna. A seguire Fabio Rossi e Terry Giacomello, quest'ultimo uno degli chef italiani più influenti della sua generazione dopo gli anni passati da Ferran Adrià e da tanti grandi maestri in giro per il mondo, i suoi piatti danno un punto di vista radicalmente diverso sulle materie prime della nostra regione.
Athos Migliari è la seconda generazione di una storica famiglia che ha fatto grande la cucina della bassa ferrarese, La Chiocciola è un ristorante meta di tutti gli appassionati dei prodotti di valle preparati in chiave contemporanea e dei migliori vini italiani. Silver Succi e Claudio Di Bernardo hanno rappresentato la gastronomia romagnola. Come ogni anno l'evento è stato aperto da uno dei due sous chef di Osteria Francescana, Takahiko Kondo, un mix di Giappone i grandi ingredienti della nostra terra.
Sul lungomare il mercato dei prodotti come il Parmigiano Reggiano, il culatello, insieme ai piccoli produttori dei Presidi Slow Food, ma anche l’olio extra vergine di oliva, il balsamico tradizionale modenese in purezza o in abbinamento e l'aglio di Voghera a testimonianza dell'eccellenza dei prodotti utilizzati nella preparazione dei piatti.