Con la primavera alle porte tornano a rombare i motori delle monoposto che prendono parte al nuovo mondiale di Formula 1. Riuscirà la Ferrari di Vettel a sovvertire lo strapotere palesato dalla Mercedes anche nell’ultima stagione? Lo scopriremo solo strada facendo, mentre fin da ora sappiamo già quali novità ci aspettano nella stagione del Circus ormai alle porte. Ecco le più importanti.
Iniziamo dal calendario: si parte il 25 marzo in Australia e dopo un giro del mondo in 21 gare si concluderà ad Abu Dhabi il 25 novembre. Dopo il trittico Australia, Bahrein, Cina, il 28 e 29 aprile si torna in Europa con il GP dell’Azerbaigian, che quest’anno viene anticipato di due mesi per far posto al rientro, dopo dieci anni d’assenza, di una delle gare storiche della Formula 1, il GP di Francia, programmato a Le Castellet in data 24 giugno. Sempre in estate avremo il secondo rientro illustre, quello del GP di Germania che si correrà ad Hockenheim il 22 luglio. Confermato per il primo fine settimana di settembre il GP d’Italia, mentre slitta all’autunno (30 settembre) il GP di Russia che nel 2017 si era corso a maggio.
Capitolo piloti: confermate le guide di Mercedes (Hamilton, Bottas), Ferrari (Vettel, Raikkonen), Red Bull (Verstappen, Ricciardo), Force India (Perez, Ocon), McLaren (Alonso, Vandoorne), Renault (Hulkenberg, Sainz), Haas (Grosjean, Magnussen) e Toro Rosso (Pierre Gasly, Brendon Hartley). Al volante della Williams confermato Lance Stroll, mentre la seconda guida sarà il russo Sergej Sirotkin: i due formano la coppia più giovane del campionato con 41 anni in due, mentre alle loro spalle rientra come collaudatore Robert Kubica. In casa Sauber nuovo sponsor, Alfa Romeo, e nuovo pilota: il monegasco Charles Leclerc affiancherà l’esperto Marcus Ericsson, alla quarta stagione con il team svizzero.
Passando al regolamento, i nuovi proprietari della Formula 1, Liberty Media, hanno deciso di marcare il cambiamento fin da subito. Il limite di motori (o meglio, unità motrici) utilizzabili nel campionato scende da quattro a tre, vale a dire uno ogni sette gran premi. Il fattore affidabilità sarà ancora più determinante e diminuirà ulteriormente quello del caso, perché per effetto delle nuove regole in caso di di sostituzione del motore da parte più piloti nello stesso weekend, la retrocessione di 15 posizioni sulla griglia di partenza avverrà seguendo l’ordine del cambiamento: chi prima sostituisce (ad esempio il venerdì anziché il sabato) parte più avanti, rispetto agli altri “trasgressori).
Per favorire la sicurezza i piloti quest’anno correranno con “l’aureola”: intendiamoci, non quella metaforica del loro santo protettore, ma quella in carbonio dell’Halo, il nuovo guscio che protegge l’abitacolo e il pilota dalla possibile collisione con corpi estranei (detriti, pneumatici, pezzi di altre vetture). Prodotto da solo tre aziende autorizzate (In Germania, Italia e Gran Bretagna), l’Halo presenta un supporto centrale davanti all’abitacolo, su cui si congiungono due archi laterali che contornano l’abitacolo stesso. Secondo le stime il peso dell’Halo si aggira sui 14 kg, che vogliono dire una “zavorra” di quasi mezzo secondo a giro.
Un’altra innovazione riguarda i guanti dei piloti, che da questa stagione avranno sensori biometrici in grado di trasmettere i dati cardiaci e l’ossigenazione del sangue. I dati verranno trasmessi alle squadre e serviranno a valutare le prestazioni e lo stato di salute del pilota, ma potranno essere subito disponibili ai soccorritori in caso di gravi incidenti.
Prima delle disquisizioni di natura tecnica, nella stagione 2018 l’appassionato medio della Formula 1 rimarrà orfano di altre due cose. Dopo tanti anni la RAI non si è aggiudicata i diritti di ritrasmissione delle gare e quindi tutto il mondiale sarà visibile solo sulla tv a pagamento, ad esclusione delle gare che Sky trasmetterà sul canale in chiaro TV8 e del GP d’Italia, che andrà comunque in onda sulla tv di stato come servizio pubblico.
Infine nelle telecamere non entreranno più le immagine delle Umbrella Girl, che spariscono dalle griglie di partenza. “La loro presenza è stata per decenni un elemento di base della F1. Oggi, invece, sentiamo chiaramente che questa pratica non è più consona ai valori del nostro marchio, ed è chiaramente in disaccordo con le regole di base della società moderna” ha spiegato Sean Bratches, numero uno di Liberty Media, il nuovo padrone del Circus. Insomma, tolte le donne, restano solo i motori. E i piloti. A cui spetta il compito di regalare ai tifosi nuove gioie.