Quando si tratta di Nicholas Petricca la carta da giocare sembra facile: citiamo quello che Ed Sheeran ha ritenuto essere il brano dell’estate 2015: Shut up and dance e tutti ne ricorderanno l’incalzare.
Tuttavia, pur riconoscendo il fascino di un brano così accattivante, occorre rendere giustizia in modo diverso al rocker di Cincinnati e ai suoi Walk the Moon (stilizzato WALK THE MOON). Il singolo tratto da Talking is Hard che ha fruttato loro tre milioni di copie solo negli USA, non è che un punto qualsiasi di partenza per spingersi alla scoperta della loro discografia e del carismatico frontman che è al centro della nostra ricerca.
Come accennato, Petricca (classe 1987) è cresciuto in Ohio in una famiglia dove la musica non è mai mancata. I genitori, avidi estimatori musicali inondavano la casa di note ed è di una delle loro vacanze il primo ricordo musicale del giovane Nicholas, il quale rammenta di aver vissuto l’ascolto dei classici jazz come una vera e propria rivelazione. Crescendo, tra lezioni di piano e concerti tenuti insieme a svariate jazz band, il nostro si appresta a iniziare la sua avventura al Kenyon college, l’istituto superiore più antico dell’Ohio.
Dopo solo un anno dall’inizio degli studi in questo college quasi fiabesco dà vita alla rock band The Expert che da subito lo vede padroneggiare tastiera e canto. ‘Amo dire che la musica mi ha divorato’, afferma. ‘Sono stato da subito ossessionato dallo scrivere canzoni, suonare dal vivo e creare musica rock.’ I docenti, infatti, lo ricordano come uno degli allievi più promettenti del suo corso di studi e sono ancora in molti a utilizzare le sue idee per dimostrare alle classi come creare progetti di successo ed ottenere ottimi risultati.
Gli anni del college l’hanno visto – altresì – famigliarizzare con stili e gruppi musicali che saranno alla base della storia dell’attuale band WALK THE MOON; è di quegli anni, infatti, la scoperta di band quali: Beatles, Talking Heads e Tears for Fears, tanto per citarne alcuni.
Sempre nello stesso periodo (potete ancora gustare qualche chicca su YouTube) diviene membro dei Kenyon Chasers, gruppo a cappella dell’istituto che ogni anno porta i migliori allievi adesibirsi nella propria Rosse Hall. Nel 2006 i The Expert si fondono con i Wicked in the Mix, seconda band di Nicholas. Il suo ruolo di compositore diviene sempre più definito e la ricerca di un nome più incisivo per il gruppo diventa imperativa. Affascinati dal mantenere in qualche modo le iniziali ‘WM’ ed essendo appassionati dei Police, traggono spunto da una loro canzone (Walking on the Moon N.d.R.) ed è del 2008 la nascita vera e propria dei WALK THE MOON.
La partenza è di tutto rispetto e il quartetto (all’epoca formato da Petricca, Nick Lerangis, Adrian Galvin e Adam Reifsnyder) viene selezionato per rappresentare gli Stati Uniti al London’s City Showcase dello stesso anno. Gli ultimi anni del college però non si rivelano facili poiché, di ritorno a Cincinnati, Petricca si ritrova ad essere l’unico membro rimasto nella band. Gli altri componenti non vivono la musica con la sua stessa urgenza ma non è da lui gettare la spugna, non dopo aver letteralmente vissuto di musica da oltre un decennio. Petricca (e questo si rivelerà una mirabile costante anche nei suoi testi) soppesa le opzioni che gli si palesano in un periodo così buio e decide di procacciarsi qualche concerto come solista, proseguendo sulla propria strada.
Nell’arco di due anni si uniscono al suo viaggio i nuovi (e definitivi) membri della band: Kevin Ray, Eli Maiman e Sean Waugaman e ottengono un contratto con la RCA. Nel 2011, il singolo Anna Sun diviene una gettonatissima hit radiofonica e la genesi del pezzo è del tutto singolare. Secondo Petricca, il brano riguarda l’abilità dell’essere umano nell’andare avanti dopo una fine, poiché nulla è permanente e l’epifania del titolo (Anna Sun è un’ex docente a lui molto cara) è solo uno dei tasselli che hanno dato vita a questo capolavoro, dedicato ancora una volta all’ineluttabilità del tempo che passa, del non volerlo fermare a tutti i costi ma nel cercare la bellezza salvifica di ogni momento cruciale delle nostre vite, nel ricordo.
La band, che ha all’attivo tre album, ha dovuto sospendere il proprio tour nel 2016 a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute del padre di Petricca, deceduto a inizio 2017. La pausa forzata ha dato luogo a un lungo periodo di introspezione che ha generato: What If Nothing; album che gioca con il termine ‘wilderness’ e lo fa riferendosi continuamente a un’immaginifica ‘terra desolata’ in cui è difficile raccapezzarsi e dove la forza dei sentimenti primitivi può sempre farci ritrovare la retta via. Per Petricca questo terzo lavoro ha segnato – altresì - uno spartiacque e un repentino cambiamento di immagine. Nuove vesti interiori ed esteriori, insomma, perché questa è la strada preferenziale per evolvere.