Van Gogh. Tra cielo e terra, alla Basilica Palladiana di Vicenza fino all’8 aprile 2018, è uno dei grandi eventi espositivi da non perdere. Curata da Marco Goldin, il progetto Van Gogh presenta in basilica 43 dipinti e 86 disegni, ben 129 opere del genio olandese che ripercorrono, in un viaggio emozionante, la sua parabola artistica. La maggior parte dei lavori, oltre cento, provengono dal Museo Kröller-Müller di Otterlo, uno dei santuari olandesi in cui sono conservate i capolavori vangoghiani.
“Emozione e conoscenza, una combinazione che può fare scoccare una scintilla e penso che in questa mostra succederà proprio questo. Ho fatto altre esposizioni nelle quali Van Gogh era al centro, ma questa è la mia prima mostra monografica che dedico a Van Gogh, alla mia tenera età di 56 anni” dichiara Goldin. Ma quanto tempo di preparazione ha richiesto? “Un anno e mezzo di lavoro. Ho preso Van Gogh dalla parte dell’anima. Perché ho potuto fare questo? Perché c’è uno strumento straordinario che sono le sue lettere, 927 lettere che mi hanno guidato nella costruzione di questo percorso che è un viaggio”.
Progetto Van Gogh comprende anche la pubblicazione a cura di Marco Goldin e di Silvia Zancanella per le edizioni di Linea d’ombra delle Lettere, una monografia “un nuovo libro che accompagnerà la mostra con cento lettere tradotte, includendo prima di tutto quelle che riguardano le opere esposte, oltre ad alcune altre fondamentali per la storia dell’artista”. Oltre al volume, Goldin ha prodotto un film originale documentario Van Gogh. Storia di una vita, raccolto in un dvd. L’allestimento della rassegna coinvolge il visitatore da subito: “Si entra in una vera e propria strada con luci bellissime che aiuteranno la concentrazione nelle sale anche quando ci sarà tanta gente attorno, e anche con le opere in sequenza. La prima parte consiste in molti disegni, per ricostruire gli anni della formazione di Van Gogh vissuti tra le miniere del Borinage in Belgio, tra la fine degli anni '70 e il 1880 e poi in Olanda, dal 1881 alla fine del 1885 per ricostruire questo inizio del viaggio, in realtà la prima metà, perché Van Gogh opera per 10 anni soltanto” precisa Goldin. Dieci anni, una specie di stella cometa dell’arte che esplode nel cielo e che ha irraggiato tutto quanto attorno. I primi disegni autonomi sono infatti dell’estate del 1880 e l’ultimo quadro è della fine di luglio del 1890. Una produzione di 900 quadri, 600 disegni, 927 lettere.
E a Vicenza, il genio di Van Gogh offre un’esperienza straordinaria che accompagna il visitatore in un percorso dove l’illuminazione dei lavori, a cura di Bibetech Led Lighting, lascia senza fiato per il livello straordinario di tecnologia. L’esposizione è come un crescendo per far conoscere nel profondo l’evolversi della grandezza di Vincent van Gogh, perché dal buio degli anni olandesi, prima il carbone del disegno, poi una prima piccola parvenza di colore attraverso le lezioni di pittura e di acquerello che Van Gogh segue nello studio di uno dei pittori della Scuola dell’Aia,( fine 1881) e poi il periodo fine '83- '85 nel quale al disegno si associa sempre più numericamente importante la pittura e poi l’esplosione del colore. E ancora i primi mesi del 1886 a Parigi, ancora debitori delle terre, delle ocre, dei colori profondi, dei marroni e verdi del tempo olandese fino a che si scatena la vera tempesta del colore nel 1886. Un vero viaggio “iniziatico”, nell’anima di Van Gogh.
In una delle sale di maggior fascino è stato ricostruito in un plastico di 20 metri con architetture romaniche, orti e giardini e sullo sfondo la catena delle Alpilles, l’istituto di cura per malattie mentali di Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy dove Van Gogh venne ricoverato dal maggio 1889 a maggio 1890. E l’ultima sala della mostra riserva un’emozione a un’ulteriore sorpresa. È l’esposizione di sette quadri creati dall’artista contemporaneo Matteo Massagrande e ispirati al monologo teatrale scritto da Goldin dal titolo Canto dolente d’amore (l’ultimo giorno di Van Gogh). La serie di opere suggella e conclude il ricco percorso artistico alla Basilica Palladiana ed è un progetto a quattro mani che unisce parole e dipinti. A pochi giorni dall’inaugurazione, la mostra Van Gogh. Tra cielo e terra, ha già suscitato l’interesse di un vasto pubblico. “Abbiamo già 115mila prenotazioni e, da settimane, riceviamo oltre 2mila nuove richieste di biglietti al giorno” conferma Marco Goldin.