Ho preparato quest'articolo sulla vita di Cristoforo Colombo sfogliando riviste, libri e internet, non sapendo che mi sarei imbattuto in un mistero.
Nulla di alieno, per carità, ma ugualmente sconcertante: l'uomo, forse tra i più famosi della storia, non è nato in una città, ma contemporaneamente in almeno otto città, un vero record! Tuttavia le curiosità non finiscono certamente qui, raccontare la vita di Cristoforo Colombo è veramente un'impresa complessa anche per un ricercatore provetto.
Approfondendo e vagliando le varie ipotesi sul grande navigatore ci ha colpito, non possiamo negarlo, una piccola curiosità, tra le tantissime, che ci riporta all'attualità di questi giorni: secondo alcune fonti, come approfondiremo più avanti, Cristoforo Colombo non sarebbe nato a Genova, ma a Fontanarossa, l'odierna Pradello frazione di Bettola e città natale di Pierluigi Bersani, ma ora andiamo avanti in questo ginepraio di dati, di teorie, di documenti di cui è ricchissima la biografia di Colombo.
Più si approfondisce la sua vita, specialmente le sue origini, e più ci si rende conto che molti fatti, avvenimenti della sua storia non tornano, lo stesso possiamo dire per la sua famiglia.
È come trovarsi, scomodando Pirandello, nella commedia di "Uno nessuno, centomila" e alla fine, sinceramente, non sappiamo se Cristoforo Colombo sia addirittura esistito veramente, almeno come lo conosciamo.
La biografia ufficiale sostiene che era nato a Genova il 31 ottobre del 1451 da Domenico e Susanna Fontanarossa, lanaioli da molte generazioni.
Fin qui tutto chiaro, solo che già si incrina la data di nascita grazie ad un atto notarile del 1479, ritrovato, all'inizio del secolo scorso, dallo studioso Nicola Assereto, nel quale, lo stesso Colombo, affermava che, nell'anno del documento citato, aveva già ventisette anni e, dunque, bisogna posticipare la sua data di nascita di un anno, al 1452.
Nulla di grave, certamente, solo che in un'altra lettera il grande navigatore asserisce che la sua carriera per mare era cominciata come mozzo all'età di quattordici anni e proseguita per altri ventitré.
Poiché abbiamo la data certa che egli sospese i suoi viaggi nel 1479 quando si trasferì a Lisbona, bisogna, anticipare la data di nascita di undici anni prima, dunque al 1442.
Se poi, tanto per complicarci la vita, prendiamo per oro colato ciò che dichiarò il suo amico, il sacerdote e storico spagnolo, André Bernaldez, il grande genovese morì effettivamente nel 1506, come del resto attesta il referto medico che ne costatò il suo decesso, solo che per il Bernaldez, Colombo aveva allora compiuto settant'anni.
A questo punto la data di nascita si sposta ancora indietro di altri quindici anni da quella ufficiale, arrivando così al 1436, data che fu confermata dallo storico Cesare Cantù nella sua "Storia Universale" edita nel 1839.
LE ORIGINI GENOVESI DI COLOMBO
Se la data di nascita è così controversa, si pone naturalmente una domanda: ma Cristoforo Colombo era veramente di origine genovese? Certo, forse, chissà è la risposta che possiamo dare, ma andiamo con ordine.
Nel testamento che lo stesso Ammiraglio scrisse il giorno prima di morire, il 19 maggio del 1506 leggiamo tra l'altro, riferendosi al figlio Diego: "ordino.... che abbia e sostenga sempre nella città di Genova persona del nostro lignaggio, la quale vi abbia casa e famiglia, e ad essa assegni una rendita sufficiente a viver con decoro, quale si conviene a persona del nostro lignaggio, e abbia piede e radice nella detta città, in quanto nativa di essa, perché potrà averne aiuto e favore in cose di suo bisogno, posto che in essa io nacqui e di là venni".
Sembra così si sia messa la parola fine a qualsiasi supposizione, purtroppo non è così. Il testo originale non esiste più e la trascrizione, secondo alcuni, ha subito varie traversie non conformi all'originale, ciononostante a conforto della tesi genovese abbiamo altre prove di personaggi contemporanei, o quasi, come Francesco Guicciardinini nella sua Storia d'Italia del 1538 dove cita "Christofano Colombo geneovese", così nella Gerusalemme Liberata, Torquato Tasso scriveva nel 1581 circa la profezia che un giorno si sarebbero superate le fatidiche colonne d'Ercole: "Un uom de la Liguria avrà ardimento - a l'incognito corso esporsi in prima...".
A questo punto è bene citare anche fonti non italiane come João de Barros considerato tra i più grandi scrittori e storici del Portogallo che affermava in un trattato sull'Asia, scritto nel 1552, "Si come tutti affermano Christoforo Colombo era di natione Genouese [...] Et percioche in quel tempo una delle province della Italia [...] era la natione Genouese, costui seguendo il costume della sua patria [...] navigò per il mare di levante tanto tempo".
Dello stesso avviso furono altri due importanti umanisti, questa volta lusitani, suoi contemporanei Damiano de Gois e Garcia Resende, pure per loro il grande esploratore era genovese anche se, è bene ricordare che in quell'epoca per gli iberici ogni italiano era definito genovese anche se fosse stato siciliano o lombardo.
Altra conferma ci arriva indirettamente dalla Turchia e precisamente da un frammento della famosa mappa del navigatore ottomano Piri Rei, dove si legge chiaramente in un frammento:" un infedele di Genova di nome Colombo ha scoperto questi paraggi".
Un altro contributo per la genovesità del nostro è l'attento studio effettuato da Aldo Agosto, direttore dell'Archivio storico di Genova, che ha raccolto innumerevoli quantità di documenti, spesso inediti, nei quali si fa risalire l'origine della famiglia Colombo a ben sette generazioni localizzate sempre a Genova o nei suoi dintorni.
In un'altra situazione le prove riportate avrebbero messo la parola fine a ogni altra supposizione in merito alle origini del navigatore, ma nel suo caso, non è così. A creare, come se ce ne fosse bisogno, qualche nuova contraddizione troviamo la contestata ubicazione della casa natale del nostro navigatore.
Da un estratto dal "libro degli lnstrumenti del fu Giovanni Recco Notaio", datato 1455, apprendiamo che il suddetto Domenico Colombo si trasferì in quell'anno presso una casa in Vico Diritto di Ponticelli quando il piccolo Cristoforo aveva appena quattro anni, dunque le date, almeno quelle ufficiali, coincidono, ma sembra non coincidere però la casa che attualmente è considerata quella dove visse la famiglia Colombo, sita in piazza Dante, assai fuori dalle antiche mura cittadine, come racconta lo storico genovese, il marchese Marcello Staglieno, che affermava alla metà del XIX secolo, dopo infiniti studi e rilievi, che la casa natale era "entro le mura di Genova,(non fuori dunque,ndr) in una casa del Carrogio diritto di Ponticello, a sinistra di chi scende dalla Porta di Sant'Andrea, a poca distanza da questa".
Lasciamo questo giallo della casa e torniamo ancora alla nascita del nostro e le sue contraddizioni.
A rivendicare l'origine di Colombo, come già accennato, sono tante località e, come vedremo, non solo italiane.
Per rimanere in Italia, parliamo di Cogoleto, ad ovest di Genova, dove si troverebbe la "vera" casa natale di Cristoforo. Al suo interno troviamo, infatti, un affresco, datato 1650, fatto eseguire da un suo discendente, monsignor Antonio Colombo, dove erano celebrate le gesta del suo avo.
In seguito l'insigne latinista Faustino Gagliuffi aggiunse un epigrafe ironica in latino assai eloquente che tradotta dice pressappoco: "Qui, o, passeggier nacque Colombo, ahi Tetto! Pel maggior degli Eroi troppo ristretto! Uno era il mondo: due disse costui. E due furono".
Infine, nel "Nuovo Atlante", edito ad Amsterdam nel 1638 dal grande geografo Gerad Mercator, troviamo che la città di Cogoleto è indicata chiaramente come la patria di Colombo.
COLOMBO E LE LANGHE DEL MONFERRATO
Secondo altri studi, però, per conoscere l'origine del nostro Ammiraglio bisogna risalire l'entroterra ligure e arrivare in Piemonte, nel Monferrato per l'esattezza, nel paesino di Cuccaro, in provincia di Alessandria.
Nel 1809 venne pubblicato un libro dal titolo magniloquente: "Notizie Storiche e Bibliografiche di Christofore Colombo di Cuccaro nel Monferrato discopritore dell ́America", scritto dallo storico Francesco Cancellieri nel quale cita una serie di personaggi illustri che hanno avvalorato questa tesi e tra questi anche il portoghese Antonio de Herrera y Tordesillas che nella sua storia del Portogallo scrive: "...come accadde a Cristoforo Colombo, che chiamiamo Colon, nativo del castello di Cuccaro, nello stato del Monferrato in Lombardia - ricordiamo che questo territorio nel 1591 non era stato ancora sottomesso dal regno sabaudo - e non genovese come volgarmente si dice".
Lo stesso valga per un altro sacerdote, Carlo Denina, che nel suo "Delle rivoluzioni d'Italia" del 1770, puntualizzava: "Certamente non mancano forti ragioni per credere che Cristoforo Colombo, creduto comunemente genovese perché cominciò ad apprendere la marineria fra genovese, fosse del Monferrato e di un castello chiamato Cuccaro".
Se non lui, almeno la sua famiglia era originaria di questi luoghi e scopriamo che erano tutt'altro che semplici lanaioli. Secondo lo storico torinese Gian Francesco Galeani Napione nel 1809 pubblica uno studio "Patria e biografia del Grande Ammiraglio Dom Cristoforo Colombo de conti e signori di Cuccaro" e la stessa nobiltà è riconosciuta da un altro storico, questa volta di Casal Monferrato che già il titolo è assai esplicativo Dissertazione sul grande Ammiraglio Cristoforo Colombo, monsignore del castello di Cuccaro in Monferrato. Dunque sappiamo, almeno per questi studi che era di famiglia nobile e originaria del Monferrato.
Ma, come ormai sappiamo, punti fermi nella vita di Colombo non ce ne sono.
COLOMBO ORIGINARIO DEL PIACENTINO
Nel 1995 uno storico della matematica, Umberto Bartocci, riprende una tesi già avviata nell'ottocento, nella quale si avvalorava l'ipotesi che la famiglia Colombo era di origini piacentine.
Nel libro "Une utopie scientifique à la découverte d'un Nouveau Monde",l'autore propone, approfondendo alcuni documenti che Cristoforo Colombo, in realtà, era figlio naturale della famiglia Pallastrelli e di una donna ebrea, una certa Susanna, la quale sarebbe andata in moglie a Domenico Colombo, padre di Cristoforo.
Questo, come vedremo, apre un altro capitolo sulla storia di Colombo; ebreo per parte di madre.
Il possibile luogo della sua nascita, è collocato nelle vicinanze di una località chiamata allora Terrarossa, attualmente Moconesi presso Val Fontanabuona.
Ci sono alcune probabilità che Domenico Colombo abitò affettivamente per un periodo in Fontanabuona, fino almeno alla morte del padre, tra il 1440 e il 1444, così, prima di tali date, il futuro Ammiraglio sarebbe nato in questo paese, dove viveva con la famiglia, spostando ulteriormente, come già capitato, la sua data ufficiale di nascita.
Grazie ad ulteriori dati, emerge che a Moconesi esisteva un fabbricato considerato la casa natale del nostro, con tanto di lapide commemorativa anche se alla fine del XIX venne tolta.
Il colpo di scena, che abbiamo citato all'inizio dell'articolo, è che la collocazione di Terrarossa, per alcuni, non sarebbe individuata con Moconesi, ma con Pradello, una frazione di Bettola, sempre nel piacentino, patria, come abbiamo già citato, di Pierluigi Bersani.
ERA UN NOBILE SARDO O FORSE UMILE CORSO
Con gli studi della ricercatrice spagnola Marisa Azuara, le origini di Colombo si spostano attraversando il Tirreno e giungendo fino in Sardegna.
Secondo questo studio, la ricercatrice ci propone una nuova lettura sulla nascita del nostro navigatore riportata nel libro "Cristoforo Colombo, la Crociata Universale", del 2007, nel quale si afferma che era nato nel 1432 a Sanluri con il nome Christoval Colòn, figlio di Salvatore da Sena Piccolomini e della marchesa Isabella D'Arborea e avrebbe trascorso la sua infanzia tra i castelli di Oristano, Tulli e Tortoli.
Imparentato con le famiglie più illustri del tempo, come i Piccolomini, i Chigi e i Visconti, questo elemento famigliare giustificherebbe, tra l'altro, la facilità di poter avere accesso alla selezionatissima corte di Spagna e mantenere rapporti con papa Borgia, i papi Piccolomini, il re del Portogallo e Amerigo Vespucci, solo per fare alcuni esempi, abbandonando per sempre l'idea che fosse un umile marinaio figlio di modesti lanaioli, come afferma la biografia ufficiale.
Rimanendo in zona, c'è anche la tesi che lo vorrebbe nativo della Corsica ed esattamente della cittadina di Calvi, a nord di Ajaccio, nel 1451.
Era il più grande di cinque figli e fin da bambino aiutò il padre nel suo lavoro di tessitore. In seguito si trasferì a Genova, dove imparò a navigare.
COLOMBO NATIVO DELLA CATALOGNA
Spostiamoci ora ancora più a ovest, sulle coste della Catalogna, altro luogo di nascita di Colombo.
Questa teoria si sviluppò agli inizi dello scorso secolo, ma non fu uno spagnolo a proporre questa nuova versione sulle origini di Colombo, bensì uno storico peruviano, Luis Ulloa, nel libro del 1927 in cui dimostrava che il nostro era spagnolo e precisamente catalano.
Molti anni dopo, agli inizi di questo millennio, un professore della Georgetown University, Estelle Irizarry, è riuscito a stabilire, non solo che era catalano, ma precisamente dell'Aragona e tutto grazie alla forma grammaticale con cui scriveva Colombo, non solo, anche un altro esperto di letteratura medievale, Charles Merrill, stabiliva la sua origine catalana grazie addirittura ai suoi errori grammaticali dimostrando, a differenza di quanto letto fin'ora, che era di umili origini, addirittura commerciante di formaggi e senza alcuna conoscenza del mare (sic).
Anche qui, come in Sardegna, c'è chi sostiene che Colombo era figlio illegittimo di un'importante famiglia catalana con interessi nel campo marittimo e politico.
Cresciuto, lo troviamo addirittura partecipare alla battaglia navale come mercenario della fazione contro il re Ferdinando d'Aragona.
ED ERA ANCHE EBREO
Abbiamo già accennato all'ipotesi di essere figlio di una donna ebrea, Susanna, e siccome nella cultura israelitica è la madre che determina la stirpe se la versione fosse esatta, Cristoforo Colombo era ebreo di fatto.
La sua origine abramitica è stata proposta, ancora una volta, dal professor Estelle Irizarry.
In una conferenza stampa tenuta a Ibiza nel 2006, sull'origine ebrea di Colombo, la tesi è che oltre a scrivere catalano, usava anche termini prettamente ebraici, lui cattolicissimo, come la festa dei Yamim Norail o "giorni del pentimento".
Per un altro ebreo famoso come Simon Wiesenthal, Colombo era sefardita, cioè di origine spagnola, ma sotto mentite spoglie visto il periodo storico nel quale viveva.
Sempre secondo Wiesenthal, il viaggio che intraprese Colombo non era una nuova rotta commerciale, questa era la scusa per i suoi finanziatori, in realtà era trovare una terra dove poter far vivere i figli di Mosé, liberi dalle angherie nella vecchia Europa.
Infine, ma sarebbero tanti i ricercatori da citare da Jane Francis Amler a Sarah Leibovici, Colombo era un marrano, ebreo spagnolo convertito al cattolicesimo, che per vivere e realizzare il suo sogno transatlantico non esitò a nascondere la sua vera identità.
ED INFINE ERA PORTOGHESE O POLACCO?
Il distretto di Beja, nell'estremo sud del Portogallo, esattamente la cittadina Cuba, avrebbe dato i natali, tanto per cambiare, a Cristoforo Colombo.
A supportare questa tesi fu, all'inizio del secolo scorso, Patrocinio Riberio nel libro " La figura misteriosa di Colombo e il problema della sua nascita".
La tesi fu ripresa nel 1992 dallo scrittore Barreto Mascarehas in un suo libro, "Cristoforo Colombo portoghese" che lo ritiene addirittura una spia del re lusitano Giovanni II per tenere lontani gli spagnoli dalle ricche rotte asiatiche e africane, suggerendo loro nuove terre al di la delle "Colonne d'Ercole".
Il vero nome del nostro, sempre secondo Mascarehas, era Fernando Zarco, figlio de duca di Beja e nipote, per madre, dello scopritore dell'isola di Madera, Gonzaleo Zarco.
A riprova di questa tesi lusitana abbiamo due documenti: uno della corte di Spagna nel quale, rivolgendosi a Colombo, lo definisce portoghese e lo stesso navigatore in una lettera afferma essere il Portogallo la sua vera patria.
Ed infine chiedo ancora un po' di pazienza al lettore per capire come Colombo era anche di origini polacche.
Secondo lo storico Manuel da Silva Rosa nella sua "La storia della nuova contrada", afferma che il nostro doveva essere per forza un nobile per sposare Filipa Moniz Perstrelo e fa notare come lo stemma di Colombo sia assai simile a quello del re di Polonia. Tutto qui? No, certamente.
Andiamo con ordine. Sempre seguendo da Silva Rosa, in un altro suo libro "La storia misteriosa" afferma che in realtà era il figlio del re di Polonia e Ungheria, Ladislao III, che viveva a Madeira con la moglie Anna de Sà Colonna, figlia illegittima del nobile italiano Giacomo Sciarra Colonna.
Il suo nome era Sigismondo Enrico che cambiò in seguito per proteggere l'identità paterna.
C'è un piccolo particolare che secondo la storiografia ufficiale re Ladislao III era morto nella battaglia di Varna nel 1444, l'ultima grande crociata contro gli ottomani, ma, invece di morire sembra sia sopravvissuto e rifugiatosi proprio a Madeira e così tutto torna.
Sulle origini del grande Ammiraglio, sulla sua storia e sulle sue vicende umane, ci sarebbe molto ancora da scrivere e forse non basterebbe una biblioteca, l'unica cosa certa è che Cristoforo Colombo fu un grande personaggio e, con un po' di sciovinismo, le sue origini italiane rimangono, nonostante tutto, le più probabili.