“Gary Douglas, il fondatore di Access Consciousness™, dice sempre di non rinunciare mai, non arrendersi mai, non mollare mai, e... sì, questa è la chiave del successo. È la chiave fondamentale del successo. Ma attenzione, non è come potreste pensare, non ha a che vedere con le nostre idee, i nostri business, ecc., perché a volte le nostre idee, i nostri business, le nostre cose davvero non funzionano; ciò che vuole dire è di non rinunciare a noi stessi come fonte della nostra realtà e non rinunciare alla nostra possibilità, mai”. (Graeme Crosskill)
Quale strumento proporresti per le persone che hanno delle idee con le quali desiderano creare un business di successo?
La maggior parte delle vostre idee sono davvero brillanti e dalle idee brillanti nascono grandi aziende, per cui dovete essere preparati a sostenere le vostre idee con un sistema di supporto. Quindi, rimanete presenti a ciò che realmente l’idea è e a ciò che serve per crearla senza lasciarvi entusiasmare: usate domande seguendo l’energia della consapevolezza. Lo stato di eccitazione per le idee è come quello che si prova con un uomo o con una donna: all’inizio tutto è meraviglioso, ogni cosa che riguarda lui/lei manda in estasi... e poi, tempo altri tre incontri... e ci si rende conto che l’uomo/la donna stava “lavorandosi i vostri soldi” o qualcos’altro! Siate presenti alle vostre idee e fate domande del tipo: "Questa è la cosa che voglio realmente fare?" e "Se la facessi davvero, chi e cosa ci vorrebbe per fare in modo che abbia successo?". E, se stavate pensando di iniziare con la stesura di un business-plan che parte da quanti soldi farete con quell’idea... lasciate stare: il business non sarebbe un successo, perché non si tratta mai dei soldi. Non sono i soldi a creare un business. E non sono i soldi a fare di voi delle persone di successo: il successo ha a che fare con il massimizzare le possibilità non i risultati economici. Ha a che fare con il vostro essere consapevoli di ciò che desiderate creare e di chi e cosa potete aggiungere per crearlo più grande. Ha a che fare con la vostra scelta e con il trarre profitto da ogni vostra scelta. E il profitto non è solo il denaro, ma include anche la gioia, la felicità, il divertimento e l'entusiasmo che un vero imprenditore ha come misura del proprio successo.
E per te? Che cosa è il successo per te, Greame?
Personalmente, uno dei modi con cui “misuro” il mio successo ha a che fare con ciò che percepisco nei primi 10 secondi, massimo 5 minuti, dopo essermi svegliato la mattina e riguarda l’avere o meno in me l’energia della gioia, dell’eccitazione e dell’entusiasmo per il giorno che ho davanti, che io abbia nulla o tanto da fare. Mi piace svegliarmi in quell’energia che mi fa esclamare: "Wow, ho tutto il giorno davanti a me!", un giorno per uscire, per giocare, per creare. Non sempre è così, ma più questa energia si mostra e più è l’essenza della mia realtà. Questo è ciò che il successo è per me! È un punto di vista un po’ diverso... quello che so è che quando si è sempre affamati di qualcosa di più grande, delle possibilità, dell’avventura, della felicità – come diceva Bruce Lee: “Sii felice, ma mai soddisfatto” – si smette di essere “ossessionati” dal completamento, dalla soddisfazione e dalla stabilità. Pensiamo che la costanza e la vita automatica siano il solo modo per vivere e questo ci spegne, spegne la nostra consapevolezza, il nostro corpo e la nostra possibilità di essere parte della bellezza, della gioia e della meravigliosa energia che siamo e che è a nostra disposizione. L’incostanza è la nostra maggiore fonte di potere, è la nostra potenza, perché ci richiede di accedere alla presenza, alla domanda, alla scelta, al contributo, alla consapevolezza, alla nostra capacità di creare. Ci dà la possibilità di non solidificarci nella conclusione di cosa sia giusto o sbagliato e di essere sempre nell’interessante punto di vista: "Ok, grandioso, ora siamo qui, cos'altro?, dove altro?, che cos’altro è possibile?, cos’altro può contribuire?, che cos’altro possiamo creare?". Stare continuamente in uno spazio di possibilità e di scelta ci permette di essere dei catalizzatori di cambiamento non solo nei nostri mondi, ma nei mondi delle persone. Ed è un contributo enorme.
E il fallimento?
Alla maggior parte di noi è stato insegnato a creare una vita che sia prevedibile. E di conseguenza abbiamo concluso che risultati stabili, sicuri e prevedibili hanno grande significato. La cosa interessante è che il 99,99999 per mille della nostra vita non va mai nel modo in cui avevamo pensato che dovesse andare. Come sarebbe se iniziassimo semplicemente a renderci conto di avere una scelta diversa disponibile piuttosto che pensare di essere sbagliati, terribili, miserabili, “falliti” perché il risultato che ci aspettavamo non è arrivato? Come sarebbe chiedere: "Ho fallito davvero o semplicemente si tratta del fatto che ho generato qualcosa di diverso da ciò che avevo previsto?". Il fallimento è un punto di vista progettato per mantenerci nel giudizio. L'unico fallimento è la riluttanza a scegliere. Se sei disposto a scegliere non puoi fallire. Potrebbe non riuscirti così dinamicamente come vorresti, ma non puoi davvero fallire. Devi essere disposto a fare domande, per diventare consapevole delle possibilità e delle scelte che hai a disposizione e ogni volta che fai una scelta diventi consapevole di ancora più possibilità e scelte. Se chiedi: "Che cosa posso essere di diverso qui che non sto considerando?", un mondo di possibilità inizia ad aprirsi. E puoi iniziare a creare al di là di te stesso. Se guardi al “fallimento” come a un’indicazione di ciò che non sei disposto a scegliere, allora c'è una maggiore possibilità. Il successo è veramente essere disposto a vedere cosa puoi cambiare e cambiarlo. Quando scegli di cambiare o scegli qualcosa di più grande, anche il mondo è invitato a quel cambiamento e a quella scelta. È il contributo che tu sei, essendo te! Tutto ciò che non siamo disposti a essere ci controlla. Creare la nostra realtà ha a che fare con la consapevolezza e la chiarezza su ciò che è in questo momento e poi con la scelta di ciò che creerà di più per noi. Devi essere disposto a non avere giudizi o barriere e ad avere totale vulnerabilità. È da questo spazio di vulnerabilità che inizi a vedere cosa è realmente possibile per te.
Che cosa intendi dire quando parli di vulnerabilità?
Essere vulnerabili è volontà di cambiare, volontà di essere sbagliati, volontà di non avere alcun punto di vista su niente o tutto, perché queste sono le cose che ci bloccano e ci limitano. La vulnerabilità è la volontà di avere ed essere tutto noi stessi. È smettere di fingere, smettere di nascondersi e iniziare a scegliere ciò che effettivamente funziona per noi anziché cercare di vivere in base alle opinioni delle altre persone. La vulnerabilità è il luogo in cui esistiamo senza barriere, senza divisioni. È il luogo della potenza e della capacità totali; è quello spazio in cui, a differenza di quello che ci viene detto, possiamo essere la grandezza che siamo e vedere anche la grandezza che gli altri sono. E questo si traduce anche in una delle cose che crea una grande business: assumere/lavorare con persone che sono più grandi di noi, che possono fare cose più grandi di quelle che faremmo noi. Permettere a chi lavora con/per noi di surcrearci, di crearci al di là di noi stessi e oltre i confini di ciò che riteniamo possibile, fa sì che il business cresca, esploda e prosperi. Ed è anche permetterci di accedere a sempre più capacità, sempre più di noi, perché ci mantiene sull’orlo creativo, dove possiamo creare qualcosa che non è mai esistito prima.
Graeme, cosa fai nella tua vita quando non lavori al tuo business e non faciliti le persone con i loro?
Facilito me stesso! E non è una battuta. Molte persone partono dalla convinzione che per parlare di argomenti come il business e il denaro, bisogna averli sistemati, risolti e resi perfetti nella propria vita. È una bugia di quelle grosse! Al momento la mia realtà finanziaria è un gran pasticcio, ma sai cosa? Io continuo a essere felice. E questo è ciò che importa. Vivo la mia vita a 360° come un imprenditore, mi piace essere sempre aperto a percepire come qualcosa possa connettersi a qualcos’altro e possa diventare qualcosa di più grande. E mi piace andare in giro in vespa, andar via in montagna, andare a pranzo qua e là e ho una piacevole dipendenza dal caffè, per cui prendo tantissimi caffè in giro con le persone. Mi piace guardare la TV e ultimamente sono molto impegnato con il mio secondo business, una piattaforma post-app che sto creando in associazione con un’altra azienda. Non ho una vita su facebook e ho a che fare con “robaccia” tutto il giorno, a volte è grandioso e a volte no, ma sono felice e mi piace scegliere di esserlo sempre di più.
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