Anotherview è un progetto speciale realizzato da un'equipe multietnica: un italiano, Marco Tabasso, una russa, Tatiana Uzlova, e un olandese, Robert Andriessen. Hanno avuto un'idea semplice e geniale: filmare per 24 ore le viste da varie finestre.
Quanta attenzione poniamo a ciò che vediamo dalla nostra finestra? Inizialmente tanta, soprattutto mentre scegliamo il posto dove vivere. È un elemento fondamentale, che non può essere cambiato, a differenza dei colori dei muri o dell’arredamento. Una volta che ci siamo appropriati di quella vista cosa accade? Quanto tempo rimaniamo lì presenti a contemplarla? Penso che la maggioranza di noi con il passare del tempo smetta di fare attenzione ai cambiamenti fuori dalla finestra... si ferma per pochi instanti, giusto per capire che tempo fa.
Anotherview è un progetto che dà spessore particolare a questo elemento della vita quotidiana: “la vista dalla finestra” spazia dall'interior design all'arte concettuale, trasformando la casa in uno spazio nomade, dove le finestre virtuali, facilmente trasportabili, trasmettono 24 ore su 24 vedute sulle città, paesaggi o altri posti dove vorremmo essere. Immaginate di passare un giorno intero guardando la skyline di New York da un residence privato, di ammirare le nuvole intorno al Table Mountain di Cape Town o di scrutare un ghiacciaio che si sta sciogliendo. Marco e Tatiana ci hanno raccontato il loro progetto.
Il vostro progetto spazia fra il confine dell’arte concettuale e gli interni, come vi piace d’essere definiti?
Marco: Siamo dei Border-liners. Il concept è artistico, ma il contenuto in sé fa anche parte di un arredo, e abbiamo fatto caso che piace di più alle persone che appartengono al mondo dell’arte. A noi piace essere né di qua né di là, un po' outsider.
Tatiana: Ogni volta facciamo una lunga ricerca per trovare il posto giusto perché non ci sia mai il sole di fronte. Una volta che abbiamo individuato la vista partiamo con la registrazione a mezzanotte e andiamo avanti per 24 ore di seguito. Lavoriamo con una sola ottica senza avere la possibilità di cambiarla.
Avete creato anche un'apposita App che oltre alla scelta della vista offre la possibilità di impostare il tempo esatto della giornata e decidere se si vuole la vista mattutina, serale o notturna. Come siete arrivati a questa idea?
Tatiana: Ormai conosciamo esattamente ogni momento dei nostri video e ci piaceva l’idea di poter scegliere il tempo e di tornare indietro. Prendiamo come esempio la vista dall'Hotel Victoria&Alfred di Cape Town, South Africa. Conosciamo il momento esatto in cui la barca che si vede sul primo piano parte. Lo abbiamo testato a casa per un anno e sappiamo che se ci svegliamo e vediamo la partenza della barca, allora sono le 10.18. Poi si vedono tanti cambiamenti della giornata: le barche che passano, i cambiamenti delle nuvole, la famosa Table cloud e verso sera il meraviglioso tramonto con la luce rosa, viola.
Avete già avuto l’occasione di esporre il vostro lavoro al Design Miami di Basilea. Complimenti, è difficile partecipare, tanti vorrebbero, ma pochi riescono a ottenere l’invito.
Marco: Siamo stati molto felici di aver ricevuto questo invito, abbiamo dovuto riempire il catalogo con altre viste nel giro di un mese, realizzare dei filmati più corti, dai 40 minuti fino a 10 ore, in modo da creare un'installazione che avesse 8 finestre. A noi però interessa la formula delle 24 ore perché è una storia completa che parte da un punto e finisce in un altro.
So che a Basilea avete venduto la vostra prima vista, quale esattamente?
Tatiana: La prima vista che è stata venduta a Basilea era un filmato unico che dura 10 ore, la vista della piazza Duomo di Milano. Una giornata tipica di Milano con cielo bianco e la pioggia, è stata acquistata da un texano.
Se non sbaglio, avete anche realizzato una “vista privata”, su commissione. Come e dove era?
Marco: Sì, abbiamo creato una vista per la famiglia Beretta, i proprietari dell’Isola San Paolo dove è stata realizzata l’installazione di Cristo Floating Piers. Abbiamo filmato dalla loro casa l’installazione per l’intera giornata.
Tatiana: Quindi alla fine ne è uscita un'opera d’arte sull’opera d’arte. Prima di fare questo progetto abbiamo voluto conoscere i committenti e anche Cristo (famoso artista di Land Art) di persona.
Immagino che sia difficile filmare 24 ore di seguito e dopo elaborare un video così lungo...
Tatiana: Sì, è molto faticoso. Lavoriamo a turni in modo tale che ci sia sempre qualcuno che controlla e aggiusta la camera. La post produzione è un lavoro lunghissimo, ci vogliono circa due mesi, perché nessuno ha mai filmato in 4K senza fermarsi. Alla fine delle 24 ore abbiamo un file gigante da elaborare.
Come sono distribuiti i ruoli nella vostra equipe?
Marco: Il terzo che non vedi, Robert Andriessen, si occupa della post-produzione. Io mi occupo della parte concettuale, faccio la ricerca dei luoghi. In realtà non vogliamo filmare solo i posti belli, ma anche quelli che hanno un contenuto.
Tatiana: Anche io faccio la ricerca iniziale dei luoghi, poi in realtà quando arriviamo sul posto accade che tutto quello che immaginavi non coincide con le aspettative e quindi dobbiamo fare un’ulteriore ricerca sul posto. Ci sono vari imprevisti che possono accadere.
Avete già individuato quali sono le prossime viste da filmare?
Marco: Ora vogliamo fare una lista dei luoghi che scompariranno nei prossimi 50-60 anni a causa del riscaldamento globale, dell'innalzamento delle acque, dell'urbanizzazione, e specie di animali o tribù in via d’estinzione. Vorremo presentare questo progetto a Kickstarter per trovare i finanziamenti e poter filmare. Sarà una specie di museo delle viste che i nostri figli non potranno più vedere. Inizieremo con le prime cinque e poi cercheremo di aggiungerne altre.
Fatemi degli esempi concreti dei posti che sono già entrati nella vostra lista.
Marco: C’è un altro genere che vogliamo filmare, sono i luoghi religiosi. Abbiamo inoltrato una richiesta per filmare in piazza del Vaticano di domenica, quindi vedremo come la gente va a messa, il Papa che arriva o meno: questo non è dato sapere. Un'altra richiesta che abbiamo fatto è filmare il Golden Temple di Amritsar in India, al confine con Pakistan. Vogliamo anche filmare in Namibia, nel parco Nazionale dove si trova una pozza d’acqua, l’unica sorgente per gli animali selvatici nel periodo della siccità, da giugno fino a ottobre. Si possono vedere alcuni animali che bevono, altri che cacciano. Fra gli animali presenti c’è un rinoceronte, una specie in via di estinzione nei prossimi 30 anni. Un’altra vista ancora è un ghiacciaio in Cile che si sta sciogliendo molto rapidamente.