Grazie al progetto Uforest (nome completo “European Alliance on Interdisciplinary Learning and Business Innovation for Urban Forests Project) è possibile avere boschi in città. Il progetto promuove un’alleanza trasversale che riunisce università, imprese e pubbliche amministrazioni di discipline spesso non collaborative, come l’urbanistica e l’architettura, con la silvicoltura e l’ecologia urbana, nonché con le tecnologie socioeconomiche, dell’informazione e della comunicazione.
Dal sito web dedicato a questo progetto si apprende la previsione che l’84% della popolazione europea vivrà in aree urbane entro il 2050. Pianificare città più sostenibili e vivibili è fondamentale. Per questo motivo negli ultimi anni Uforest si è concentrata sulla promozione dell’innovazione e della conoscenza nella silvicoltura urbana. Per raggiungere questo obiettivo, Uforest ha sviluppato materiali di alta qualità e opportunità di apprendimento per aiutare le persone a comprendere meglio il potenziale delle foreste urbane. Inoltre, grazie a una partnership tra imprese, università, centri di ricerca e organizzazioni, Uforest ha potuto cogliere la natura multidisciplinare della selvicoltura urbana e rispondere alle esigenze specifiche di questo settore.
Quattro eventi, quattro paesi, un obiettivo: trasformare le città da grigie a verdi
In una giornata grigia e piovosa, nella sede del comune di Cernusco sul Naviglio, è avvenuta una prima una presentazione generale del progetto, che oltrepassa i confini del territorio italiano, entrando in quello internazionale, con il coinvolgimento di altre quattro città in quattro paesi diversi. Tutti questi progetti sono stati lanciati contemporaneamente durante la “Settimana europea” delle foreste urbane, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui benefici che lo spazio verde urbano può apportare sia all'ambiente che alle comunità locali.
Le foreste urbane possono fornire una soluzione economicamente vantaggiosa a molte sfide ambientali, sociali e sanitarie. Ogni foresta urbana sarà diversa, poiché progettata per rispondere alle esigenze specifiche dell’area e della comunità locale.
Vediamo come sono stati pensati i progetti per ogni paese.
- Barcellona (Spagna); Le ondate di caldo colpiscono sempre più l’Europa, e in particolare le aree mediterranee. In particolare, le città sono più vulnerabili a questi fenomeni a causa del già noto effetto isola di calore urbano. Per questo motivo, la nuova foresta urbana di Barcellona è stata progettata come un rifugio climatico, considerando le specifiche condizioni locali. Questo progetto innovativo è stato sviluppato in collaborazione con gli studenti della Scuola di Specializzazione Uforest, nell'ambito della Uforest Innovation Challenge, e sarà sostenuto dalla Universitat Autònoma de Barcelona e da Agresta.
- Brasov (Romania); Sviluppata in collaborazione con l’Università di Brasov, la foresta Smart-tech sarà piantata nell’area circostante la città di Brasov, in Romania. Questa nuova foresta urbana conterrà querce, aceri, frassini e ciliegi selvatici: un mix naturale di specie che aumenterà la biodiversità e fornirà riparo e cibo a molti animali. Cosa la rende una foresta smart-tech? Verranno installati diversi sensori per monitorare i benefici degli alberi sull’aria, sul clima e sul paesaggio. Il sensore principale sarà meteorologico, pedologico e spettrale e fornirà dati utili per la gestione del bosco.
- Darndale (Irlanda); Darndale è un quartiere a nord di Dublino e rappresenta oggi una delle zone più disagiate dell'Irlanda. Per questo motivo, il Darndale Donut è stato sviluppato non solo come progetto forestale, ma anche sociale. Progettata in collaborazione con il Trinity College di Dublino, questa foresta urbana mira a sostenere la comunità locale migliorando il benessere e la salute dei cittadini, rafforzando al contempo l'inclusione sociale, la coesione e l'equità. Il Darndale Donut sarà composto da tremila specie autoctone, come querce, betulle, salici e noccioli, piantati a forma di ciambella.
- Cernusco sul Naviglio (Italia); Basandosi sul lavoro del botanico giapponese Akira Miyawaki, le minuscole foreste sono foreste su piccola scala che possono portare i benefici dei grandi spazi verdi. Piantando molte specie diverse molto vicine tra loro, questo metodo può creare foreste a crescita rapida in terreni degradati: una soluzione perfetta per l’area di Cernusco sul Naviglio. In collaborazione con il Politecnico di Milano, ERSAF e Forestami, Uforest pianterà una piccola foresta per apportare benefici ambientali e sanitari in questa zona altamente industrializzata alle porte di Milano.