Tra gli sport all'aria aperta il golf rappresenta la sintesi del benessere psicofisico. A volte appassiona a tal punto da cambiarti la vita e mi riferisco a quei piccoli grandi cambiamenti che entrano nel quotidiano in punta di piedi, e senza accorgersene ti fanno stare bene. Non è un caso che il golf sia lo sport più diffuso nel mondo ed è praticato da 63 milioni di persone. Camminare sull'erba appena tagliata, sentire la direzione del vento, incontrare animali selvatici, provare il desiderio di migliorarsi a ogni colpo e farsi una sana autocritica sono solo alcune delle motivazioni che avvicinano giovani e meno giovani alla pratica del golf.
Il golf è una palestra di vita senza controindicazioni che richiede impegno, concentrazione e tenuta mentale, a ogni colpo bisogna calcolare le possibilità di successo o insuccesso, bisogna imparare a scegliere il bastone giusto, a vedere e sentire la pallina come già in buca. E quando succede è un piacere immenso per tutti, principianti, amateur e giocatori scratch (chi ha un handicap basso), è un'emozione che eccita e va controllata per prepararsi bene al prossimo colpo. Per fare ciò ci vuole mente positiva, una buona dose di umiltà e tanto allenamento, centinaia e centinaia di palline tirate in campo pratica con i diversi bastoni, sbagliando molte volte. Non c'è altra strada, come in tutti gli sport senza allenamento i muscoli si contraggono e, nel caso del golf, la pallina devia inevitabilmente provocando nel giocatore un momento di nervosismo, che va anch'esso gestito. Anche i benefici sul corpo sono evidenti, basti pensare che giocare a golf senza usare il cart fa consumare circa 200 calorie l'ora, ma si possono anche superare le 1000 calorie giocando a piedi le 18 buche, circa 5 ore per tenersi in forma.
Il golf aiuta a socializzare ed è anche per questo che ha una forte attrattiva turistica: in un mercato mondiale del turismo golfistico di 25 milioni di viaggi di golf, valutato intorno ai 40 miliardi di dollari, l’Italia può offrire ben 144 campi da golf con almeno 18 buche situati prevalentemente nel Nord Italia. È un’offerta di nicchia che risulta interessante se abbinata alle attrazioni turistiche italiane extra golfistiche riconosciute nel mondo quali l'enogastronomia, le città d'arte, la costa. L'attrattiva del golf italiano viene esercitata in questo periodo da due fattori quali la crisi delle destinazioni turistiche del Nord Africa e dei resort turchi e l'organizzazione della Ryder Cup a Roma nel 2022. La spiegazione è che, per quanto una destinazione possa interessare, sono le notizie di cronaca a spostare i flussi e a modificare le abitudini di vacanza, ecco la scelta di Italia e Spagna già nel 2016 come destinazione turistica. L'altro aspetto a favore è la Ryder Cup, tra le gare golfistiche più importanti al mondo, che ha contribuito a portare l'Italia ai primi posti sulla scena del golf internazionale. In termini di soli incassi turistici da parte di golfisti stranieri, potrebbe avere un aumento dell'indotto per l'intero territorio valutabile in 185 milioni di euro in 12 anni, dal 2016 al 2027, con un aumento medio di 16 milioni di euro all'anno.
Tra le regioni italiane meglio organizzate ad accogliere i golfisti stranieri troviamo in testa l'Emilia- Romagna, con un campo da golf a 18 buche raggiungibile ogni venti minuti di tragitto in auto. Questa è la tipica proposta di vacanza attiva che esaudisce pienamente la richiesta del golfista straniero: poter provare più campi durante il soggiorno senza grandi spostamenti. L'offerta comprende 25 campi (quattordici a 18 buche, due campi a 27 buche a Cervia e a Formigine di Modena, nove campi a 9 buche) con proposte di pacchetti vacanze chiavi in mano, con green fee (entrate nei circoli) e transfer su richiesta. Tutto in rete nel sito Emiliaromagnagolf.