In diversi miei precedenti articoli ho trattato l’importanza dell’attività fisica ai fini del benessere e della prevenzione delle malattie ma anche dell’attività fisica mirata al miglioramento delle performance.
Lavorando attualmente come preparatore atletico in uno ski college, ovvero una struttura che alterna l’attività di preparazione atletica e allenamenti di sci con la scuola, mi sono trovato a dovermi occupare di preparazione atletica con ragazzi dell’età compresa tra i 12 e i 18 anni. Ogni bambino o ragazzo segue un suo processo di sviluppo durante l’età evolutiva che corrisponde all’evolversi di tutta una serie di fenomeni naturali che, abitualmente, segue delle precise fasi in ordine cronologico ma può succedere che queste fasi possano presentarsi in maniera precoce o tardiva; non sempre, quindi, l’età biologica corrisponde all’età cronologica.
L’individualizzazione dell’attività fisica sarà di fondamentale importanza per ogni fase del giovane sportivo.
Un’alimentazione incentrata su prodotti meno genuini unita alla sedentarietà ha fatto crescere il tasso di obesità nei giovani in Italia a livelli molto alti. La tecnologia sviluppatasi in questi anni ha distolto, in parte, l’attenzione da quelle che erano le forme più pure di movimento, come l’arrampicare, saltare, rotolare correre ecc.
Molti schemi motori nel bambino sono innati ma poi se non opportunamente mantenuti tramite la pratica svaniscono. Nell'ambito di un corretto ed efficace approccio con le attività, è imprescindibile promuovere la valorizzazione del movimento come attività indispensabile all'essere umano.
L’infanzia è la fase fisicamente più attiva dello sviluppo motorio. Al bambino piace giocare e partecipare ad attività fisiche e sportive e ama la competizione. Lo sport nella società di oggi dovrebbe rappresentare uno stile di vita. Spesso assistiamo, nel bambino soggetto a eccessivo carico allenante, alla fase di burnout che letteralmente significa esaurimento e quindi porta inevitabilmente all’abbandono dell’attività da parte del bambino.
Preparare atleticamente i giovani atleti non significa costruire il miglior atleta; piuttosto, si tratta di progettare il miglior programma in modo che il bambino possa crescere e raggiungere il suo obiettivo in tutti gli aspetti dello sport, della competizione e della salute.
Risulta di fondamentale importanza, nell’ambito motorio, la multidisciplinarità: ovvero l’integrazione di più attività, sia per evitare l’abbandono precoce dell’attività da parte del bambino, sia per ampliarne la piattaforma motoria.
Per ogni fase dello sviluppo c'è una fase corrispondente della preparazione atletica: la fase iniziale avviene prima dell’età puberale, la formazione atletica avviene nella pubertà, la specializzazione avviene dopo la fase puberale e l'alta prestazione si raggiunge durante la maturazione. Mentre ogni fase evolutiva corrisponde approssimativamente a una fascia d'età tipica, è importante capire che i programmi di allenamento devono essere progettati in base allo stadio di maturazione dell'atleta piuttosto che all'età cronologica perché le esigenze e le richieste individuali variano da un atleta all'altro. I bambini della stessa età cronologica possono differire di diversi anni nel loro livello di maturazione biologica.
L’allenamento della forza in età giovanile è un tema tutt’ora molto dibattuto. I genitori di giovani atleti spesso chiedono e si informano riguardo all'allenamento della forza e se questo sia sicuro e necessario per i loro bambini. La risposta è sì: l'allenamento della forza è sia necessario che sicuro, a condizione che vengano elaborati programmi adattati alla giovane età da persone qualificate.
Numerosi studi negli ultimi 20 anni hanno evidenziato l'importanza che il ruolo della forza può svolgere nello sviluppo fisico ed emotivo dei giovani atleti1. Le preoccupazioni relative alle lesioni delle cartilagini di accrescimento sono state scartate in quanto pubblicazioni recenti e documenti aggiornati riassumono chiaramente l'efficacia e i benefici dell'allenamento della forza per i giovani atleti2. Oltre a migliorare le prestazioni, l'allenamento della forza riduce la possibilità di infortuni legati allo sport e crea le basi per mantenere uno stile di vita attivo e proteggersi dall'esordio di malattie con l’avanzamento dell’età nei bambini.
I bambini possono iniziare ad allenare la forza fin da 7 o 8 anni. L'intensità delle sessioni di allenamento dovrebbe essere minima e le sessioni dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo della multilateralità. Gli esercizi a corpo libero dovrebbero essere gli esercizi utilizzati maggiormente nella fase di allenamento.
La conoscenza delle fasi evolutive del giovane atleta è fondamentale per costruire su misura un programma di preparazione atletica efficace e sicuro.
Ricordate di far sempre divertire i vostri giovani atleti, soprattutto se in età prepuberale, perché quando c’è divertimento c’è anche apprendimento.
1 Dahab, K., and T. McCambridge, Strength training in children and adolescents: Raising the bar for young athletes? Sports Health 2009, 1(3):223-226.
2 Faigenbaum, A.D., W.J. Kraemer, C.J. Blimkie, I. Jeffreys, L.J. Micheli, M. Nitka, and T.W. Rowland. Youth resistance training: Updated position statement paper from the National Strength and Conditioning Association, J. Strength Cond. Res. 2009, 23(Suppl. no. 5):S60-S79.