Supprime gl’eminenti e inalza i bassi
Chi l’infinite machini sustenta,
Et con veloce, mediocre, et lenta
Vertigine, dispensa
In questa mole immensa
Quant’occolto si rende e aperto stassi.
(Giordano Bruno)
Occorre premettere che l’argomento è bazzicato con confusa passione e incoerente coerenza da una teoria di inconsapevoli ciarlatani, provvisti di ignorante, ottusa buona fede o di sgradevole delittuosa malafede. Il termine “esoterismo”, sul cui etimo non mi soffermerò, nella sua definizione più nota, definisce e include il difficilissimo studio degli argomenti più disparati.
Ufologia, vita extraterrestre, civiltà scomparse, mantica, escatologia, massoneria, tutto il calderone pattumiera del crogiolo “complottismo” in genere, religione, astrologia, medicina alternativa, alchimia, magia e sicuramente dimentico qualche altro argomento di comodo reperimento in uno dei tanti volumi a disposizione nella libreria di Quattrocchi, nel Villaggio dei Puffi, saggiamente consigliati dal Grande Puffo e sacralmente riposti nello scaffale destinato alla letteratura esoterica.
Un’ulteriore premessa è necessaria: internet è fuorviante, il crescente interesse per le scienze occulte e il disamore per la dottrina cattolica hanno incoraggiato il sorgere di pubblicistica e finanche di una Università di Scienze Esoteriche che hanno l’unica funzione di fuorviare lo studioso scrupoloso e mandarlo fuori di testa. È con modesta presunzione che sento di poter affermare d’aver colto il significato profondo delle tematiche esoteriche davvero fondamentali e rivelatrici ben aldilà delle potenzialità di molti studiosi di professione e intellettuali accreditati ed esperti, magari baroni universitari.
In questo contesto sono stato aiutato dall’ottima scuola di un grande maestro che ha indicato la porta, senza mai fornirmi però spinte o chiavi. Il periodo precedente serve a giustificare ciò che vado a scrivere: non rinnego gli studi esoterici e ritengo che siano il compendio necessario alla formazione e alla visione di ogni uomo o donna che non intenda trascorre il proprio tempo terreno nell’inconsapevolezza e nell’uniformazione all’agire sociale, senza mai porsi domande profonde sulla vera natura delle cose. Tuttavia ho preso le distanze da quel mondo il giorno in cui ho avuto la consapevolezza di aver compiuto l’ultimo passo percorribile senza dover decidere di sacrificare ciò che ho di più caro in nome di un eroico quanto futile martirio. La magia, perché, al netto della pattumiera fuorviante che riempie pagine di deliri, di questo si tratta, è potentemente osteggiata da un potere che la conosce e se non la pratica per incapacità, ne teme tuttavia l’immenso e reale potere livellante, meritocratico e mistico.
L’ottimo livello di consapevolezza che ho acquisito in questo campo mi permette di scriverne senza temere appunti o critiche da chicchessia e un’altra libertà mi conferisce: quella di sconsigliare d’intraprendere il periglioso e accidentato sentiero a chi non sia coraggioso, puro, incorruttibile, posseduto da incrollabile fede. Non guasta una robusta dotazione di razionalità. Tuttavia il giorno in cui fossi padre sarei l’uomo consapevole che l’uomo non impara dalla storia e non evita di perpetuare gli errori del padre, lascerei libero il figlio di coltivare il proprio potenziale, aiutandolo semmai a individuarlo, con il necessario grado d’approssimazione.
Quindi darò un consiglio al temerario che si cimenti nell’avventura, prima di proseguire la trattazione: esiste un solo gruppo di riferimento in Italia, che affronta gli studi esoterici con competenza e serietà, storici di professione, finissimi intellettuali, eruditi e in ultimo, non per importanza, persone sagge e oneste. Ho partecipato recentemente a una loro conferenza e il livello culturale espresso nell’affrontare gli argomenti, la preparazione dei relatori, non conoscono eguali sul suolo italico. Tuttavia un breve dialogo privato che ho avuto la fortuna d’intrattenere con uno dei loro più vivaci e tenaci animatori ha rafforzato la mia convinzione. Devo ammettere e rivelare che proprio in quel contesto ho preso coscienza dell’inutilità dei miei sforzi e ho maturato la decisione di prendere le distanze dallo studio della magia.
Un’estrema intellegibile sintesi della storia della magia potrebbe essere la seguente: “Per millenni i sapienti d’ogni civiltà hanno tramandato i segreti dell’interazione magica con l’anima della Natura, i prodigi non erano forse all’ordine del giorno, ma sciamani, stregoni e druidi sapevano ciò che facevano. Convenzionale anno zero, nasce un mago esuberante e rivoluzionario, convenzionale anno trentatré viene trucidato su una croce. La cosa crea tanto scalpore e rifiuto che le rimostranze pongono le basi per l’istituzione di un’associazione oscurantista millenaria. Sotto le mentite spoglie della deputata alla predicazione del messaggio d’amore di quel rivoluzionario, accumula ricchezze, stringe alleanze con le famiglie potenti e nobili, contribuisci a preservarne i privilegi con dottrine mirate, editti, scomuniche. La tradizione magica, figlia dell’era pagana e di un rapporto più diretta fra uomo e Natura, viene osteggiata, repressa, perseguitata, bruciati sul rogo quanti tentarono di tenerla viva. La garrota di Giordano Bruno è l’emblema del triste finale di questa tragedia. Nel corso del Rinascimento si stipula quell’alleanza fra Chiesa e Scienza che nel giro di pochi secoli cala la cappa sui sogni e le aspirazioni dell’umanità, portandola allo sconforto quotidiano di un’esistenza depressiva e sfruttata”.
La tradizione magica ancora serpeggia nei sotterranei del palazzo della saggezza e giunge persino a sporgere la testa da una grata talvolta, Aispes tiene le proprie conferenze nelle aule della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Ma quando chiedo alla segretaria dell’associazione, dopo aver premesso che riconosco l’essenziale lavoro di storici, la necessità di non lasciare che la memoria muoia, “perché non si va oltre? Perché non recuperare la pratica dell’incantesimo e dell’evocazione?”, ella mi risponde afflitta che finché organizzano eventi di basso profilo e ottima qualità, fino a quando i contenuti delle assemblee sono teorici e d’interesse culturale, finché nessuno si permette d’alzare la testa e agire, (essi) li lasciano fare… Non ho bisogno di sapere altro, non serve specificare o approfondire, basti pensare alla volta in cui il vescovo osteggiò e infine impedì una manifestazione culturale che aveva i Tarocchi per argomento. Oppure leggere questa cosa qui: Magia.
La storia del rapporto fra magia e chiesa inizia e si chiude nel momento storico, sublimemente descritto da Michel Foucault nella propria tesi di dottorato, in cui eradicata la lebbra, le innumerevoli strutture deputate alla quarantena degli infetti, si trasformano in asili finalizzati all’emarginazione di libertini, folli e indesiderabili in genere, per divenire poi manicomi. Chiesa e scienza ancora una volta unite nella repressione, il medico diviene psichiatra e il prete esorcista, il mago folle, matto, pazzo. La realtà è una, inconfutabile, misurabile. I fenomeni sono veri solo se possono essere ripetuti per esperimento e classificati, compresi, garrottati da leggi della fisica. Ho chiesto alla segretaria di Aispes come reperire informazioni in merito a questa oscura e violenta corrispondenza fra potere, chiesa, psichiatria, magia, follia. Informazioni sulla genesi di quest’inganno. Foucault. Ma non sarebbe stato un ripasso di Foucault a distanza di dieci anni a darmi soddisfazione e ho deciso di rassegnare le dimissioni.
Esistono due modi di occuparsi di magia. Il primo, forse non semplice, data anche la difficoltà a reperire i fondi necessari a proseguire nei lavori, a finanziare la logistica, le pubblicazioni… Aispes si avvale del lavoro volontario e appassionato dei preparatissimi relatori… consiste nel mantenere viva la memoria di quella dimensione naturale dell’esistenza, di quel potenziale espresso e teorizzato dalla tradizione dei grandi maghi medievali (penso a un capolavoro su tutti: La magia dei vincoli di Giordano Bruno). Poi ce n’è un altro: consiste nel dire pane al pane, osteggiare alacremente il potere svelando ciò che questi vorrebbe restasse celato. Svelare al pubblico il processo alchemico, metterlo in condizione di raggiungere il potere, di farsi mago, di uscire dai vincoli sociali e esercitare la propria volontà su persone e oggetti, usufruirne a piacere per trarne vantaggio, sperando lo faccia , mosso da intenti solidali e altruisti. Dispiegare il segreto della corrispondenza fra ciò che è piccolo e basso e ciò che è grande e alto. Esporre la testa in un cesso dell’università di Chicago e farsela bucare dal proiettile d’uno sbirro prezzolato. I.P. Culianu ha optato per questa seconda tragica opzione, esponendosi a quel vano martirio da eroe, che dichiaravo essere l’ostacolo al mio proseguire nella ricerca esoterica.
Le ultime cose che dichiaro sull’argomento sono le seguenti: il lungo e faticoso percorso che mi ha condotto alla comprensione e alla scoperta della magia parte dallo studio dell’arte, passa attraverso quello della scienza per focalizzarsi sulla medicina, quindi sulla psichiatria, di lì alle religioni e in particolare le mistiche, fino a giungere ad alchimia e magia che ne costituiscono una summa. Specifico che tutte le operazioni di studio teorico sono succedute in un rapporto di consequenzialità alla dimensione empirica. Mi avevano già chiamato pazzo prima che aprissi i vangeli gnostici di Gesù o prima che affrontassi lo studio dello sciamanesimo e dello yoga attraverso gli ottimi testi del grande maestro Mircea Eliade. Una peculiarità che ho riscontrato nel corso del cammino di studioso d’esoterismo è il seguente: sembra che sia la conoscenza a scoprire lo studioso e non il contrario, per esempio capitò che mi arenassi per circa un anno lungo il mio percorso, finché un volumetto sulla magia mi ammiccò da una bancarella, in un luogo ben distante da quelli che frequentavo abitualmente, lo ottenni per due euro. Il volume di per sé non ha un gran valore, ma i riferimenti a testi e studiosi in esso racchiusi dischiusero le porte a mesi consecutivi di studi ininterrotti e approfondimenti e nuove scoperte.
Si procede così. Nessun esoterista assennato metterebbe un testo esoterico fra le mani di un appassionato. È una responsabilità troppo grande. In ogni caso la magia, come il genio, è un dono che Amore o Natura riservano per i cuori puri e impavidi, quelli disposti a morire per difendere la libertà, la giustizia, l’uguaglianza e l’Amore stesso. Un avido e arrogante vecchio potrebbe perdere sui libri la vista per tutta la propria vita senza esperire l’ombra di un sortilegio, senza assistere a una visione del futuro o del passato, senza trasformare il metallo o manipolare attraverso Eros. I miei occhi hanno visto, la memoria conserva quelle visioni e la mente sa che fu realtà, tuttavia non intendo esporre la testa nel cesso di un’università o altrove, si tengano denari e proprietà i padroni e volino su elicotteri per i cieli se il fulmine non li abbatte.
Ciò che di magico oggi resta nella mia vita è l’Idealismo di Novalis, che ispira vagamente una poetica volta a creare bellezza e libertà e giustizia e se devo volare, dispongo delle parole e di un cuore che le scrive.