Johann Gutenberg, Panfilo Castaldi, Nicolas Jenson, Aldo Manunzio, Fra Luca Pacioli, Christofe Plantin sono solo alcuni dei grandi stampatori che si sono succeduti nel corso della storia; eppure nessuno si è distinto in modo originale ed eccentrico, come l’editore di Pulcinoelefante, Alberto Casiraghy.
Da quasi 35 anni, generazioni intere di artisti e poeti hanno subito il fascino dei libretti, che portano, in copertina, il marchio inconfondibile del piccolo animale fantastico: il Pulcinoelefante. Pochi ma solidi ingredienti, come la passione, l’amore per il bello e una giusta dose di creatività rendono possibile la realizzazione di vere e proprie opere d’arte, tutte stampate rigorosamente nella casa-museo di Alberto, ad Osnago in provincia di Lecco, dove viene custodita gelosamente anche una collezione di piccole incisioni su bosso, degna della sua storia.
Una vecchia macchina da stampa, la pregiata carta tedesca hahnemuhle e una cordicella che tiene insieme le pagine del libro hanno dato la giusta notorietà all’editore domestico per eccellenza, ormai diventato un vero e proprio mito, sia per la sua volontà di tramandare la vecchia arte tipografica, ormai in disuso, che per il suo estro dolce e creativo, celebrato da molte riviste di arte e design. Dopo Alda Merini, Enrico Baj, Bruno Munari e Cattelan, anche Antoh Mansueto, poliedrico artista, dallo stile surrealista, si è lasciato guidare dalla professionalità di Alberto, realizzando insieme il libretto Homo sum, appena edito, con edizione numero 9659.
Come per ogni edizione, a tiratura limitata, non sono stampate più di 40 copie, e in ognuna di esse viene custodito un aforisma o una poesia, in genere stampato sulla terza pagina, e un’opera figurativa originale, quindi diversa per ogni copia, nella quinta pagina. Alberto è rimasto piacevolmente incuriosito dai disegni di Antoh Mansueto, della serie “Lilliput”, circa 5 x 5 cm: un vero e proprio esercito trionfale di piccoli soldati, che l’artista ama deformare e ingrandire per effetto di “prospettive accentuate”. Un tripudio di mille creature, mutanti e incomplete, inviteranno i lettori a far riflettere con ironia sulla nostra società, caotica e sempre in continua evoluzione come l'artista stesso.
Ecco come è nata l’esperienza di collaborazione tra due artisti, un editore e un pittore, che hanno condiviso anche idee e momenti di vita spensierata, come i pranzi a base di uova delle galline di Alberto: “Creare e progettare insieme è stato l’obiettivo condiviso da entrambi – ci racconta l’artista – ad Alberto non interessa se sei un’artista famoso o sconosciuto, l’importante per noi è stato focalizzarsi sull’esperienza di collaborazione. Mi ha insegnato ad operare come un vecchio tipografo e ha quasi preteso che io lo facessi. Mangiando insieme, mi ha insegnato con garbo ad apprezzare la semplicità e a riflettere su ciò che è veramente importante nella vita. Più che un editore per me lui è un artista puro, poeta, illustratore, amante della musica e dello stare insieme”.
Se oltre la lettura avete il piacere di visionare le opere pittoriche di Antoh, segnaliamo la sua personale, presso la Galleria Emmediarte a Santo Stefano Belbo (Cn), sino al 31 luglio 2016. Titolo della mostra è il Tempo Imperfetto, volto a porre l'accento a tutte le brucianti problematiche sociali e umane di un'epoca che si è illusa di avere trovato nel consumismo e nella tecnologia la chiave della prosperità. Per le opere di Pulcinoelefante basta rivolgersi all’editore o ad alcune gallerie, tra cui L’Affiche di Milano, in via Nerone 11.
Buona visione e buona lettura!