Certe volte le rivoluzioni culturali, anche piccole, iniziano dal basso, nel nostro caso dalla terra. Il progetto “adotta un'aiuola” è un progetto di cittadinanza attiva portato avanti dalla nuova amministrazione di Sarteano (SI), che prevede di concedere la manutenzione e la gestione di spazi verdi pubblici (dalla semplice fioriera, a interi parchi), alla cittadinanza, con l'obiettivo di aumentare il senso civico della propria comunità, migliorare la cura del verde pubblico, cambiare la prospettiva dei cittadini sul paesaggio urbano e sull'identità della propria comunità. Il verde pubblico, un parco, una strada, un'aiuola, ovvero lo spazio che i cittadini condividono tutti i giorni, è loro a tutti gli effetti, ed è il primo bene comune da tutelare e migliorare.

Sarteano è un piccolo paese della provincia di Siena (poco meno di 5000 abitanti), territorio magnifico a cavallo tra la Val d'Orcia e la Val di Chiana. Si tratta di una comunità animata da grandi energie: oltre 30 associazioni impegnate nello sport, nella cultura e nel sociale. Una vivace scena teatrale, musicale, di rievocazione storica con le cinque contrade e la Giostra del Saracino. Insomma un terreno fertile, interconnesso, che rende potenzialmente più semplice, rispetto a una grande città, questo tipo di percorso di stretta condivisione tra amministrazione e cittadini.

Pochi mesi fa, il giovane Sindaco Francesco Landi (34 anni, eletto a maggio 2012) ha rivolto ai cittadini l'invito ad “adottare un'aiuola”: gestire concretamente uno spazio verde pubblico. Aziende, associazioni, semplici cittadini vengono invitati a scegliere lo spazio verde o i giardini che preferiscono, con l’impegno di accudirli. Si tratta di un momento di grande difficoltà economica anche per gli enti pubblici, con sempre meno operai addetti alla manutenzione, e l'amministrazione può scegliere di limitarsi a gestire quello che ha già in carico, oppure può chiedere alla cittadinanza di partecipare per migliorare il proprio territorio. La risposta è stata immediata e straordinaria.

Che cosa ottengono in cambio i cittadini? I canali e i modi di “ricompensa” sono, in realtà, più d'uno. Primo: tutta la cittadinanza potrà godere di un livello di cura del paesaggio urbano superiore all'attuale. Potrà così sentirsi come a casa propria anche negli spazi pubblici, estendere virtualmente i confini del proprio giardino privato e, nei fatti, aumentare l'effettiva qualità della vita e la bellezza del territorio. Secondo: i “proprietari” di ogni aiuola sono in qualche modo premiati per il loro impegno attraverso una targa fornita dal Comune, con la grafica dell'artista sarteanese Giuseppe Ragazzini (collaborazioni con Avion Travel, Vinicio Capossela, Elisa, scenografo di Quello che non ho con Fabio Fazio e Roberto Saviano, ecc.), con il nome della persona o dell’azienda, posizionata nello spazio prescelto. Si tratta di una vera e propria sponsorizzazione tesa a creare anche un ritorno economico e sociale per gli interessati. Inoltre è previsto anche un concorso per l’aiuola più bella, riservato alle aziende e alle associazioni. Terzo, e forse elemento più importante, è un modo per migliorare se stessi sul campo del senso civico, stimolando il rispetto per l'ambiente e per il territorio.

Il primo passo è stato individuare alcune aree verdi che, per collocazione, estensione e tipologia fossero agevolmente gestibili anche da giardinieri non professionisti. Ne sono state trovate 19, uniformemente distribuite nell'area urbana del comune, e varie per dimensioni e natura (dai grandi prati verdi, alle piccole aiuole piene di fiori). La scelta è stata fatta anche tenendo in gran conto i suggerimenti dei cittadini, in alcuni casi formalizzando una pratica di cura spontanea già preesistente. Successivamente si è pubblicizzata l'iniziativa su vari canali (internet, assemblea pubblica, stampa locale), in modo da ele manifestazioni di interesse più concrete. Ne sono arrivate subito 31, da parte di privati cittadini, associazioni, attività economiche, tutte e 5 le contrade della Giostra del Saracino. A questo punto si è arrivati a definire una convenzione “standard” tra comune e soggetto aderente in cui, scendendo nel tecnico (lunghezza del pelo d'erba, frequenza degli innaffiamenti, ecc.) si stabiliscono gli obblighi e i diritti reciproci e le responsabilità verso terzi.

Le convenzioni sono attive da settembre. Non è raro, se vi capita di fare un giro a Sarteano durante i fine settimana di bel tempo, imbattersi in allegre ronde di “adottanti” armati di innaffiatoi, palette, rastrelli, decespugliatori e tagliaerbe che tengono in ordine e curano con amore il loro “pezzo di Sarteano”. L'approccio è estremamente vario: c'è chi si limita a una semplice scorciata all'erba, chi pianta fiori colorati, chi realizza il tanto agognato “giardino zen”. Il successo dell'iniziativa è stato fin qui oltre le aspettative, tant'è che è stato deciso di dare in adozione anche aree di verde pubblico inizialmente non selezionate. Ovviamente, per chiedere agli altri di contribuire al bene del proprio territorio, è necessario dare anche l'esempio, per questo la giunta comunale e il gruppo consiliare di maggioranza hanno preso in gestione un parco giochi molto frequentato da famiglie e bambini, preoccupandosi di pulirlo, tagliare l'erba e fare piccoli interventi di manutenzione.

Difficile sapere se un'iniziativa del genere sarebbe replicabile in scala più grande: nelle comunità piccole si può far leva su un tasso di coesione sociale difficilmente rilevabile in ambiti demograficamente più estesi. Ciononostante rimane un esperimento interessante sull'aumento della qualità della vita che può tracciare una strada perseguibile anche in altri contesti.