La Galleria Biffi sembra configurarsi più come un “centro di incontro culturale” che come galleria strictu sensu: qual è la sua mission più specifica?
Carlo Scagnelli: La Galleria è nata nel 2006, ed effettivamente negli ultimi anni si è trasformata in polo culturale aperto all’espressione di tutte le arti, come territorio di incontro fra gli artisti e la collettività, alla ricerca di una cultura il più possibile libera e innovata. Ci piace coltivare un’ampia pluralità di iniziative promuovendo, accanto all’allestimento di mostre, conferenze e incontri con filosofi, autori, critici e pensatori, eventi speciali, concerti e performance.
Come e in che misura la Galleria è in dialogo con la città?
Carlo Scagnelli: La Galleria è ospitata nel palazzo nobiliare Marazzani Visconti, nel cuore storico di Piacenza, si affaccia su Piazza Sant’Antonino e sulla basilica più antica della città. Quindi logisticamente si trova in una zona molto cara alla cittadinanza e al suo interno, accanto al Salone d’onore, all’Antico Nevaio, e alle due Sale del Paradiso, offre la Saletta Biffi, uno spazio più intimo, dedicato al dialogo diretto con la città e i suoi artisti, nelle forme più libere ed eterogenee. La città risponde inoltre molto bene anche ai numerosissimi eventi collaterali che offriamo in Galleria: L’arte di scrivere, Leggere Poesie, AndarperMostre, sono solo alcune delle attività di mediazione e divulgazione culturale: incontri con gli scrittori, reading di poesia, lezioni preparatorie alla fruizione consapevole delle grandi mostre in corso, sono occasioni per avvicinare la cittadinanza alla cultura in tutte le sue forme espressive.
La Galleria Biffi gode di assoluta autonomia rispetto alle esigenze di un certo tipo di mercato commerciale di medio raggio, il che la porta ad investire sugli artisti in piena libertà: è questo aspetto anche una connotazione naturale dei suoi due curatori, Gualazzini e Scagnelli, o è piuttosto il risultato di una scelta programmatica e una mediazione di intenti?
Susanna Gualazzini: Ci sembra di poter dire che è il risultato dell’integrazione di questi tre elementi. Anche se poi naturalmente ognuno di noi conserva la propria specificità: Susanna Gualazzini molto prudente nella valutazione degli artisti e forse anche per formazione, più affezionata a linguaggi che ancora conservino una piccola dose di ortodossia, pur nella ricerca; Carlo Scagnelli più temerario e coraggioso, soprattutto nella generosità degli allestimenti che, per altro, cura direttamente e sono un elemento di grande forza nella programmazione della Galleria. Nasce un lavoro a quattro mani che poi di fatto integra scelte programmatiche, mediazione di intenti e connotazione naturale.
Come avviene la selezione degli Artisti per la Galleria e quale considerate i tre elementi fondamentali nella definizione e autodefinizione di artista contemporaneo.
Susanna Gualazzini: Una delle peculiarità più forti della Galleria è certamente l’apertura alla pluralità dei linguaggi, il che ci porta spesso a ospitare percorsi molto eterogenei, a volte contrastanti fra di loro. Apprezziamo i linguaggi forti e originali ma che conservino una sorta di rigore o meglio di congruità formale. Teniamo un occhio di riguardo rivolto anche agli emergenti (giovani o meno giovani), a chi cerca ancora la propria sintassi artistica ma che ci sembra già essere sulla buona strada.
Arte come cannocchiale per vedere il futuro ma anche per osservare la realtà senza filtri, senza protezione, una visione di particolari che può essere spaventosa. Carlo Scagnelli, Architetto e Direttore Artistico della Galleria, quest’anno ha assegnato il Premio Arte Biffi all’artista Simone Prudente motivandone la scelta con queste parole: "Il viaggio tra l’inquietudine del nostro tempo e la ricerca della speranza per il futuro è comunque irrinunciabile. (…). Sempre a tale proposito, Biffi Arte sta per ospitare la personale Del amor y otros demonios di José Molina, che ci trascina a scavare nei luoghi più inconfessabili del nostro essere umano e che presenterà una selezione di lavori orizzontale, tra passato e presente, fra figura della donna, demoni e amore: qual è l’intento di Biffi che si esprime mediante la presenza di Molina?
Carlo Scagnelli: Come è stato ben detto nel catalogo della mostra, curata da Alessandra Redaelli, di Molina ci è piaciuta la capacità di raccontare tutti gli ingredienti della fiaba, quelli luminosi e quelli bui, angeli e mostri, con la medesima struggente delicatezza. Una sorta di toccante pietà con la quale l’artista dà forma all’informe. Inoltre il tema del daimon, che sottende da sempre la riflessione filosofica e artistica occidentale, è restituito da Molina con un rigore linguistico davvero molto seducente, seppure forte. La scelta di un artista di questo tipo si colloca ancora una volta nella libertà che da sempre la Galleria coltiva e persegue nelle proprie scelte.
Cosa significherà Arte, secondo voi, fra 100 anni? In quali luoghi si svolgerà.
Susanna Gualazzini: L’arte del futuro sarà (o forse fatalmente dovrà essere) un’arte che saprà attingere davvero e nel profondo alle diversità, alle culture altre. Insomma un’arte adesiva alle complessità sempre più radicate nella nostra vita e nei nostri paesaggi quotidiani.
Note biografiche
Carlo Scagnelli, Architetto e Interior Designer. E’ Direttore Artistico della Galleria Biffi Arte
Susanna Gualazzini, giornalista, storica dell’arte e Visiting Professor in Storia dell'Arte Moderna e Contemporanea in Ticino (Svizzera). E’ Curator interno della Galleria Biffi Arte.
Jose Molina nasce a Madrid nel 1965. Attualmente vive sul Lago di Como. All’età di undici anni ha inizio la sua formazione in diverse scuole d’arte, ma i suoi primi impulsi verso la pittura furono evidenti fin dall'età di quattro anni. E’ presente da diversi anni nel mercato internazionale sia Europeo che Asiatico, attraverso un ciclo di mostre personale e fiere.
Per maggiori informazioni:
http://www.paolobiffi.it/
http://www.biffiarte.it/
www.josemolina.com