Oggi è il primo luglio 2012 ed è talmente caldo che anche al tramonto è mancato il respiro.
Il Dritto
La mia giovinezza è tela rossa. Col dritto e il rovescio.
Se ne è andata da troppo tempo ma non la dimentico perché è il corallo della mia vita.
A quel tempo tra il gruppo degli amici scelsi lo sguardo che mi trafisse il cuore.
E mi trasformò in una piccola Teresa d'Avila di provincia.
Chissà se quel compagno di strada che condivise con me la prima passione amorosa ricorda i campi d'argento che accoglievano i nostri corpi.
"Dove andiamo?" "Andiamo a casa".
E quelle parole mi colpivano come un fulmine sulla testa.
Le nostre case; canneti, prati, dune, pinete, ma soprattutto campi di grano.
Dove il cammino era impedito prendevamo il volo.
In quell'ora in cui le spighe si piegavano sotto i nostri corpi costruivamo cattedrali di carne incandescente.
E mentre ancora ancora e ancora ci regalavamo baci e carezze su di noi passavano costellazioni e cadevano tappeti di stelle.
E poi, via di corsa - sempre in ritardo - arrivavo nella casa straniera dove i miei familiari, già seduti a tavola, volevano essere tranquillizzati con le mie bugie.
Il mio corpo era ancora fuoco ardente e lì a inventare amiche, compiti, impegni.
Ho difeso la mia casa, sola, contro tutti.
Il Rovescio
Ho difeso la mia casa, sola, contro tutti. Anche contro il mio compagno di quel tempo.
E così, nella mia giovinezza, è arrivato al galoppo anche il dolore.
Così potente ancora non lo conoscevo.
In un'aria fredda e ammalata si è alzato al di sopra delle cose e ha superato di gran lunga la passione amorosa.
"Caro compagno dove ho sbagliato?"
Ero la custode e la complice del nostro bene. Volevo crescerlo e moltiplicarlo.
Volevo salvarlo, semplicemente.
Ma la mia impresa è andata proprio a vuoto. Te ne sei andato velocemente come se non ci fossi mai stato.
Ho impiegato anni per riappropriarmi di pallidi desideri - niente a che vedere con gli incendi di quel passato così portentoso.
Quando, tanto tempo dopo, ti ho incontrato non ho sentito il desiderio di richiamare indietro la mia giovinezza e sicuramente la tua strada era molto lontana dalla mia casa perché il tuo sguardo non mi ha più colpito al cuore.
Ora non so più neanche io dove sono.
So solo che dal 20 maggio la terra trema sotto i miei piedi.
In questo periodo per una sovrapposizione di malanni non posso camminare né andare in bicicletta e neppure nuotare.
Sono quasi disperata e mi ripeto il detto cinese "oh! Il tetto si è bruciato... bene così posso vedere la luna!".
Nel mio riposo forzato sono rimasti solo gli occhi per vedere.
Vedere qui di fronte un prato circondato da olmi.
All'orizzonte l'acqua della valle oggi ha collane di stelle.
Come un abbraccio chiude la scena la pineta. La solitudine qui è perfetta.
Volendo il prato può accogliere due giovani corpi dall'anima incandescente perché anche in questo momento la giovinezza è una tela rossa.
Con il dritto e il rovescio.