Una ricerca ha aiutato a comprendere meglio le parentele tra varie specie di funghi grazie all'analisi del loro DNA. Materiali genetici provenienti da collezioni della Purdue University americana e dei Royal Botanic Gardens di Kew, a Londra, sono stati usati per creare una mappa di varie specie di funghi. Il DNA di 39 specie è stato analizzato per comprendere le varie parentele all'interno dell'ordine Agaricales, che include i funghi più noti, quelli comunemente conosciuti come Lamellati. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Biological Journal of the Linnean Society.
I funghi sono eucarioti, cioè organismi che hanno alcune caratteristiche cellulari analoghe a quelle di piante e animali. Un tempo erano considerati piante ma è ormai da due secoli che la loro classificazione scientifica è in un regno autonomo. Il loro studio è stato complesso e il loro ordinamento in classi, ordini e famiglie è cambiato molto nel corso del tempo.
Una delle difficoltà nelle ricerche sui funghi è data dal fatto che un'ampia maggioranza delle oltre 100.000 specie stimate ha dimensioni microscopiche. Solo i funghi di alcuni ordini hanno dimensioni visibili a occhio nudo e alcuni organismi generalmente classificati come funghi presentano caratteristiche diverse da tutti gli altri.
La conseguenza è che in realtà non sappiamo molto dei funghi in relazione alla loro notevole diffusione. Essi sono una parte molto importante degli ecosistemi, spesso nutrendosi di organismi in decomposizione. Certe specie di funghi sono presenti negli stomaci dei ruminanti e hanno un ruolo cruciale nei loro processi digestivi. In certi casi, ci sono controversie sulla classificazione di alcune famiglie di funghi, che secondo alcuni in realtà non sono affatto funghi.
Raccolte di funghi, anche se sono secchi o congelati, come quelle che hanno permesso questa ricerca genetica sono molto importanti per tutti gli studi sui funghi, in questo caso, l'analisi è stata effettuata sul DNA di specie visibili a occhio nudo che vanno da alcune commestibili ad altre che invece sono velenose.
Gli enormi progressi delle tecnologie di analisi genetica hanno reso possibile questo tipo di ricerca. Il DNA estratto da vecchi campioni di funghi è spesso di qualità limitata, troppo frammentato per essere utile con tecnologie vecchie anche di non molti anni, oggi invece è possibile utilizzare i frammenti di DNA per mettere assieme genomi completi delle specie analizzate e quindi comprenderne le parentele.
Questo tipo di ricerca permette la classificazione corretta delle varie specie di funghi, ma attraverso il loro confronto permette anche di capire come esse si sono evolute. Ad esempio, Catherine Aime, professore associato di micologia alla Purdue University, ha dichiarato che l'analisi delle specie dell'ordine Agaricales suggerisce che in origine si nutrivano di organismi in decomposizione o di parassiti.
Inevitabilmente, questa ricerca ha fatto un po' di chiarezza solamente su una parte limitata di famiglie di funghi. Tuttavia, rappresenta un passo avanti nella conoscenza di queste forme di vita e dimostra che con le nuove tecnologie di analisi genetica anche vecchie raccolte possono essere ancora utili.
Nel caso dei lamellati, le ricerche genetiche possono aiutare in vari modi, avere più informazioni sulle specie commestibili può aiutare le coltivazioni e magari a capire come coltivare più specie. Alcune specie velenose assomigliano ad altre commestibili come ad esempio la Amanita phalloides, purtroppo responsabile di molte morti. Conoscere meglio le specie potrebbe aiutare a salvare gli imprudenti che le hanno raccolte senza avere le competenze necessarie.