Le mie vacanze stanno terminando. Sono stata a scoprire l’Olanda del Nord in veliero e in bici e ora sto trascorrendo gli ultimi giorni ad Antignano di Livorno. Però non faccio che pensare a un mio viaggio in Siria e soprattutto al mio viaggio lì, nei primi giorni del 2011 ad Aleppo, città meravigliosa, ora devastata dalla guerra. Più di 200 mila profughi hanno lasciato la città messa a ferro e fuoco dall'esercito del regime e i campi di rifugiati sono ormai al limite della capienza. Si combatte strada per strada, in una guerra che non risparmia né i civili, né i bambini.
Proprio a loro penso. A quei loro occhi neri e intensi che mi hanno sorriso. A quel piccolo bimbo che mi ha preso per mano e condotto all’Hotel Baron per gustare un aperitivo nell’atmosfera cara a Lawrence d'Arabia e Aghata Christie che proprio lì, nella stanza 203, si dice abbia scritto Assassinio sull’Orient Express. A quella bimba che nell’Hammam al Nahassin (uno dei più antichi bagni pubblici di Aleppo, che risale al XIII secolo) mi ha offerto, con una grazia infinita, il famoso sapone di Aleppo.
Girando per Aleppo mi hanno colpito le ombrose moschee, le madrase, i grandi caravanserragli, la Cittadella di Saladino, millenario bastione che sovrasta la medina e il coloratissimo suq. Non posso dimenticare quella sera che, mentre girovagavo per la città, dopo aver gustato kebab alle ciliegie, piatto tipico di Aleppo, sono stata attratta da una musica proveniente da un antico edificio e mi sono trovata nel bimaristan Arghun. I bimaristan erano ospizi dedicati alla cura dei malati ivi compresi i malati di mente. Per questi malati venivano realizzati ambienti funzionali, puliti e individuali. Oggi questo vecchio edificio con tante fontane (il loro zampillo serviva a sedare i malati) a volte viene usato come scenario per lo spettacolo della danza a ruota dei Dervisci, la cui musica, appunto, mi aveva attratto e ancora mi risuona nelle orecchie.
Chissà che ne sarà di quei bimbi, di quella musica e di quelle opere che testimoniano un passato di cultura… Aleppo mi è rimasta proprio nel cuore!