L'enorme ufficio dell'Etere è spoglio. Esseri bianchicci si aggirano come candele consumate, colando sudore. Senza una parola spostano documenti, ammassano fotografie, timbrano fogli. Se posano gli occhi su quello vestito di rosso che sta dietro la lunga scrivania abbassano il capo con rispetto.
Si tratta di un individuo altissimo, con un panno bianco che gli copre il piccolo viso e una grande chioma sbiadita ornata di perle. Firma, decide, scuote la testa. Alcuni lo chiamano Dio, altri Schiavo. È obbligato a servire il Sommo Bene, entità superiore che si dice abiti nell'Ariesha, situato più sopra rispetto all'Etere. Nessuno l'ha mai visto, ma chi non crede in lui viene considerato eretico. "È nell'Ariesha che andremo alla fine", dicono tutti, "lì troveremo la luce eterna".
Quello vestito di rosso fantastica spesso su tale paradiso. Consolandosi con il pensiero che esso l'aspetta lavora da secoli per governare il Mondo, posto ancora più in basso dell'Etere. Pare che nel Mondo gli uomini aspirino all'Etere con entusiasmo e speranza: "Che stupidi", pensa quello vestito di rosso, "loro sono ignari di tutto, al contrario di me".
Un angelo dal pallore marmoreo si avvicina alla scrivania e bisbiglia qualcosa. "No!" ringhia quello vestito di rosso. Lo sguardo infinito dell'angelo trema, è da tempo immemore che cerca di far ragionare l'altro, vuole essere un po' più libero, ma prima sente il dovere di cambiare le cose. L'angelo ha capito, però nei suoi occhi scuri è riflessa la terrificante certezza che mai nessuno l'ascolterà. Un ghigno ne storce fulmineo le labbra sottili, come una fitta l'attraversa l'idea di divertirsi e basta, alla faccia di chi non capisce. Le cose resteranno come sono, ma Lucifero se la spasserà.
E come vivacchiano nell'Ariesha?
Il quartier generale è disordinato. Esseri deformi si aggirano sbraitando ordini e lamentele. Lavorano, lavorano, lavorano. Anche nella stanza del capo si lavora. Si tratta di un individuo tarchiato, dalla pelata lucida. Le mani grassocce spuntano da una vestaglia blu mentre su quello che chiameremo viso ha solo un grande occhio. Da alcuni è chiamato Sommo Bene, da altri Schiavo. È obbligato a servire la Grande Giustizia, entità superiore che si dice risieda nell'Ickrim, situato più sopra rispetto all'Ariesha. Nessuno l'ha mai vista, ma chi non crede in lei viene considerato eretico. "È nell'Ickrim che andremo alla fine", dicono tutti, "lì troveremo la pace eterna".
Con questo pensiero fisso quello vestito di blu sopravvive mentre da millenni governa L'Etere. Pare che nell'Etere si aspiri all'Ariesha con entusiasmo e speranza: "Che stupidi", pensa quello vestito di blu, "loro sono ignari di tutto, al contrario di me". Ormai da anni quello vestito di blu fa giustiziare i miscredenti che ritengono inutile sottostare alla Grande Giustizia, che vogliono un po' di libertà. Si è stufato di essere assillato da loro.
Le cose resteranno come sono mentre nell'Ickrim la Grande Giustizia, o Schiava, si illude con i suoi impiegati senza spassarsela nemmeno un pochino.