Leopoldo affonda i rebbi della forchetta nella bistecca al sangue ed Ettore solleva la forchetta e si porta il pezzo di tacchino alla bocca masticandolo con cura e dalle labbra sottili di Rodolfo si sfilano un paio di bacchette di legno perché lui (come Antonello, benché Rodolfo a Castellammare di Stabia, mentre Antonello a Desenzano del Garda) ha fatto pausa in un ristorantino cinese e ordinato sushi, e del resto a parte Leopoldo che ha ordinato senza ambage carni rosse, e Silverio che ha ordinato un toast di farina trattata, carni conservate e un concentrato molliccio di malefici latticini, gli altri ordinano pizze o pasta senza glutine o carni bianche e magre (anche se nel vedersi arrivare il più classico dei petti di pollo Eligio in quel di Soave si domanda se in quel petto e in quel pollo non sia presente white striping), e Clemente e Giancarlo riescono a ottenere prodotti di farina 2, e Ottavio e Filippo pasta di farina semi-integrale, e Fausto e Marco e Giampaolo deglutiscono a vuoto quando accettano farina di tipo 00 leggendola in uno specchietto del menù dedicato agli ingredienti adoperati per cucinare i piatti presenti nel menù stesso, magari i tre recupereranno acquistandosi in un supermercato bio prodotti oleaginosi, ed evitano bevande zuccherate (eccetto Corrado, che prende una Coca Zero, sempre pensando a stasera e alla caffeina) giacché intorno alla loro età bisogna starci accorti, a prostata e intestino, starci ben accorti.
Avendo imboccata la via di un'alimentazione smart (un jolly da usarsi ormai dappertutto; nella speranza smart lo sia davvero, dato che forze ostacolanti già cominciano a parlare di scandali e scandaletti riguardo la bio-zone), quelli della Banda Dello Sciame hanno intrapresa anche la Via delle Dottrine Orientali, e in special modo della meditazione: ad esempio, data la sua laurea in Scienze Politiche e la sua passione per il mondo politico Marcello, che è del segno zodiacale del Cancro All'Ospedale, si è dato al Confucianesimo, come Mariano, ma a differenza di Mariano, che è della corrente del neoconfucianesimo (e del segno zodiacale del Toro Castrato), Marcello è di quella legista (non leghista: legista, dice scherzando agli amici; i legacomunisti, li lascio agli altri, dice pure, sempre per celia,… Legacomunisti, ho detto! Non luogocomunisti!), e quando medita nella posizione del Mezzo Loto a volte si figura nella mente i volti di Ciriaco De Mita o di Massimo d'Alema, a suo dire uomini politici di gran spessore, quando non l'effigie di Shang Yang e Shen Buy;
Salvatore, a Falconara Marittima, forse perché del segno dei Pesci Andati a Male in Frigorifero, ha trovato margine di manovra nelle classiche dottrine orientali del buddhismo zen, ma nella tradizione più autentica del buddhismo Chàn appresa in un soggiorno a Kyoto, nel corso del quale Salvatore ha fatta meditazione nel tempio di Tōfuku-ji; Leopoldo, occidentalizzato, con i suoi studi filosofici focalizzati soprattutto sul Rinascimento, si dà a semplice training autogeno; Marco, Luca e Matteo vanno in un centro Samadhi una volta a settimana – ma i centri sono posti su una strada provinciale secondaria e il rumore del traffico non funge, bisogna dire, da buon coadiuvante; antroposofia steineriana per Ottavio e Fulvio e Giammarco seguaci pure della pedagogia waldorfiana; Livio dello Scorpione Senza Coda dello Zodiaco Sfigato è della setta bianca degli Esseni e di preferenza pratica meditazione sugli insegnamenti del maestro spirituale Osho; e questo solo per dare un'idea.
Tutto finalizzato, comunque, al prendersi cura dei tre punti cardine del corpo umano: la spina dorsale, lo stomaco e l'intestino; senza dimenticare il cervello, ovviamente. Ecco gli Dei degli everymen ultraquarantenni nell'Anno di Grazia Ventiquattro: Spina Dorsale, Stomaco, Intestino e Cervello. A essi preghiere e meditazione, in fin dei conti, si rivolgono. Ti prego, Dio Intestino, fai il bravo, eh? Ave Maria piena di Grazia (ma niente lesbismo transgender tra Grazia e Maria, please!), Stomacuccio, stai buono, eh? Padre Nostro Che Sei Cieli, Schienetta, stai al tuo posto, okay? Salve Regina Madre di Misericordia, Cervellino, non mi andare in pappa, d'accordo?
Questi quattro Dei sono troppo importanti per trascurarli in favore di qualche Stupido Demone. Come ben sa Fulvio con le sue scorribande sessuali più simili a visite andrologiche; e massimamente, tra tutti, sa Giammarco, il quale per un paio di mesi ha dovuto vedersela vis a vis con seri problemi d'intestino.
Sì, dopo una settimana di Covid, disordini intestinali hanno attraversato Giammarco, ma siccome aveva avuti rapporti non protetti con un'amica e siccome detta amica aveva poi rivelato in rete, in qualche ribaldo coming-out inserito tra decine e decine di commenti sul suo profilo social ultra-commentato, di farsi quattro o cinque uomini a settimana, gli erano venute in mente, a Giammarco, le caustiche parole del suo amico Nicola: "Ci sono due modi per prendersi lo scolo: andare con tante donne o andare con una donna, una sola, sì, ma che se li sia fatti passare tutti", e il patriarchio in lui ha cominciato a chiedersi se i suoi problemi intestinali non fossero il segnale di una qualche malattia venerea, perché non si era mai sentito così.
Una sera Giammarco era in macchina. Su un rettifilo neppure troppo trafficato. Ascoltava musica nemmeno troppo rumorosa – un trio orchestrale di Johann Stamitz.
Non era neanche al termine di una giornata facinorosa. Una di quelle dove aveva invece riscoperto la bellezza del creato e della vita: gli ecomostri gli sorridevano benevoli rivelandosi per essere lì per svolgere dopotutto funzioni benefiche, e non solo per deturpare e distruggere; le insegne delle grandi rivendite all'ingrosso gli trasmettevano brio, e chiedevano di essere considerate in se stesse, e non per quanto rappresentavano, e considerate in se stesse erano insegne, bisogna dirlo, raggianti e solari; i cartelloni pubblicitari di prodotti casalinghi lo accoglievano come carta da parati allegra su un paesaggio naturale sì imbattibile, ma divino, e non umano: ed era bello, invece, anche l'uomo, e da uomo, non da essere divino, ci provasse, con i suoi limiti, a produrre bellezza.
E poi, al termine di quella giornata anche le non ingombranti automobili si manifestavano nella loro bellezza cromatica come fossero appena uscite da autolavaggio. Scintillavano e baluginavano come colpite da piccoli flash di macchina fotografica. Come quella Lancia appena sfrecciata. Sì, Lancia, come le lance marittime: perché l'asfalto è un mare d'onde da solcare e non solo volgare colata di conglomerato bituminoso.
E poi ecco la Mazda: perché l'automobile è antica divinità iranica e non solo composto di fogli di lamiera tenuti insieme da viti e bulloni sbuffante fumi tossici. E la Jaguar corre nella sua infinita savana cementificata in quell'eterno safari turistico che è la vita. La Tesla sgattaiola come bel topolino bianco su quel laboratorio opportunamente sterilizzato e decontaminato che il mondo d'asfalto e catrame è. E Giammarco sulla sua Fiat, un po' biblico si è sempre sentito: un Adamo in Paradiso.
Fino a quando da un momento all'altro dopo un improvviso dolore lancinante al bassoventre non si è ritrovato, Giammarco, il sedere a bagno in una pozza di cacarella. Non gli è stato possibile trattenerla. L'intestino ha agito autonomamente, da secondo cervello qual è, e non solo, ma nel farla, Giammarco ha pure provato sollievo. Un'Alpine è passata a gran velocità nella sua eterna scalata a quella montagna srotolata nel mondo che è la viabilità e lui si sentiva meglio.
Ma adesso era a bagno nelle sue liquide e collose feci, con il volante della Fiat (e poi ci sono anche i nomi dei modelli delle macchine, in realtà così poco consone al marchio biblico…: non esiste, per dire, Fiat Abele o Fiat Enoch o Fiat Sofonia…, ma nomi usa e getta nient'affatto austeri: Panda, Punto, Duna, Stilo, Scudo, Ritmo, Tempra…) in mano. Così, non sapeva, Giammarco, se accelerare per correre a casa e chiudersi in bagno da lì all'eternità oppure rallentare per non rischiare un incidente.
Alla fine Giammarco si decise a entrare con la macchina all'interno dello spiazzo di un benzinaio. A quell'ora la pompa di benzina era chiusa e deserta. Giammarco posteggiò l'auto in una zona in ombra. Scese dall'auto. Si tolse le scarpe e si slacciò in fretta i pantaloni. Li lasciò cadere (ha gambe ancora relativamente magre) e li scalciò via. Poi si tolse le mutande restando a chiappe nude con il pipino al vento.
Nel frattempo una Giulietta Alfa Romeo inseguiva eternamente il sogno di un amore possibile in meravigliosi paesaggi stradali pieni di autogrill e piazzette di sosta e una Sportequipe a ruota mentre faceva footing e allungamento nel suo modo sportivo di intendere l'asfalto. Giammarco buttò le mutande marce di feci liquide in un angolo e si rimise in fretta pantaloni e scarpe coi lacci lasciandole slacciate. Sentiva ancora la spina nel ventre trafiggerlo, ma riusciva a controllare la situazione a parte qualche perdita acquosa del suo sistema fognario interno, mentre guidava fino a casa. Qui cominciò la sua battaglia da seduto, non essendosi mai sentito così in vita sua.
Mentre stava sul water Giammarco navigava in rete col cellulare sia per ammazzare il tempo sia perché accortosi che leggere qualcosa lo aiutava a rilassare meglio le budella.
E così eccolo similmente a Silverio buttarsi nelle pagine d'attualità, rendendosi subito conto in quale trappola si fosse ficcato, essendo l'attualità un chewing gum per menti intellettuali: c'è un mucchio di carne da masticare, non si finisce mai di trovare qualche parola nuova lì a spalancare universi paralleli dei quali bisogna subito trovare la tangente per sentirsi up-to-date, o meglio ancora up-to-the-minute, provando una sensazione, nell'esserlo, di ringiovanimento, così quando si partecipa come speaker a un panel di Ted-Talk ci si sente appunto in vogue senza considerare le zampe di gallina intorno agli occhi e la pelle cadente a dispetto di quanto si è fatto per combattere l'avanzare dell'età, ma, si sa, essere giovani è un lavoro da vecchi, o i cui frutti vedi col passare degli anni, "Ecco adesso sì che parlo giovane e sono in linea coi tempi! Non come quando a vent'anni parlavo come mia nonna!".
Del resto, Giammarco, pensate un po', grazie alla sua mezza lauretta in Economia e Commercio, prima della disoccupazione, era stato analista borsistico e c'era stato persino un tempo nel quale da esperto andava a tenere incontri coi giornalisti finanziari cercando di spiegare in parole semplici cos'era la borsa e la sua rilevanza...
(estratto dal mio romanzo Le continuazioni, Arca Edizioni, 2025)