Se in cucina è riconosciuto all’unisono che la tradizione e l’innovazione devono essere facce della stessa medaglia, spesso non si sa decifrare la tradizione e riconoscerle il motivo del suo grande valore.
Daniele De Michele, la tradizione l’ha trovata, senza spingersi tanto lontano. L’ha trovata nelle cucine casalinghe di tutta Italia, da Pantelleria al Piemonte. Passando per la Capitale e l’Emilia Romagna. L’ha trovata nella pasta con l’ammogghiu della signora Jolanda, nei babà della signora Ornella, nella trippa della signora Mirella. E in Anna Rachele, che conosce da una vita i segreti del brodetto del pescatore. L’ha trovata nelle nostre nonne e l’ha registrata. Perché la tradizione di adesso è la loro testimonianza e basterebbe una semplice svista per una perdita imperdonabile.
Quindi ecco che le nonne escono allo scoperto e si raccontano attraverso la cucina; sono a braccetto di Daniele De Michele, aka Donpasta, instancabile devoto alla cucina popolare, economista ma soprattutto dj, che ha realizzato il progetto “Nonne d’Italia (in cucina)” grazie alla collaborazione di Treccani e del Corriere della Sera. Lui ha avuto la capacità di guardare indietro, ma non troppo. Dando la concretezza a questo termine tanto inflazionato quanto pieno di senso. Don Pasta ha sostanzialmente incontrato e intervistato tante nonne d’Italia mentre si destreggiano con le mani in pasta e si raccontano. E ne ha realizzato 20 video in cui anche la musica è protagonista: non come colonna sonora, ma come vero e proprio condimento.
“La musica è come il sale, pepe e le spezie. È un elevatore di sapori, serve a mettere l’accento senza mai coprire, senza mai mettere confusione. La musica è da sempre parte integrante del mio lavoro, perché il mio essere appassionato di musica, oltre che dj da tantissimo tempo, mi permette di metterla al servizio di ogni mio lavoro artistico.” Mi spiega Don Pasta.
Ad esempio il babà della signora Ornella, forte e radiosa panettiera d’Irpinia che rompeva 1000 uova al giorno, è ritmato dalle note incalzanti ed esplosive di Lonesome Road di Dean Elliott & His Big Band e non può che esprimere tutta una vita, la sua e dell’Italia.
Quindi il linguaggio della narrazione si fonde con quello musicale. Per dare origine a dei video di un’estetica potente e ruspante, in cui le soliste sono proprio le nonne, che si raccontano attraverso la cucina. Facendo impasti e soffritti. Sono loro che in questo momento ci possono rivelare la tradizione, cioè cosa c’è alle base della nostra cucina. Loro, che hanno cucinato tutta la vita, facendo del cibo non un carburante necessario, ma un sollievo quotidiano ricco di dignità, anche nelle situazioni più estreme. Loro, che spesso restano nell’anonimato ma hanno più racconti di tutti da svelare.
“Le donne dell’epoca del dopoguerra hanno sorretto interamente il patrimonio di un’epoca drammatica. Per poter avere nozione della cultura culinaria che l’Italia porta con sé, avevo voglia di indagare su quella storia, che è intima e nazionale allo stesso tempo.” Così ci dice Don Pasta.
Quindi non perdiamo tempo e parliamo anche noi, con le nostre nonne. Scaviamo nelle loro ricette e nelle loro memorie.