Il mio viaggio svedese è iniziato a Malmö, dove c’è un’interessantissima costruzione, un grattacielo in torsione, che si chiama appunto Turning Torso. Solitamente non sono una grande amante delle costruzioni moderne ma questa è davvero molto bella, come del resto lo è Malmö, ma purtroppo ho avuto poco tempo per visitarla bene perché ero lì per seguire le tracce di Linneo per il suo trecentenario e quindi sono andata a visitare soprattutto giardini botanici.
La prima tappa è stata fatta a Lund dove si trova l’università. Nei suoi dintorni ci sono progetti di costruzioni eco-sostenibili e una bellissima cattedrale, inizialmente costruita nel 1085, ma in seguito distrutta a causa di un incendio e ricostruita seguendo lo stile romanico. La cattedrale è importante perché è la sede del vescovo di Lund della Chiesa di Svezia. Meravigliosi roseti circondano il giardino della cattedrale, infatti, meravigliosi roseti si trovano praticamente ovunque in queste terre, sembra di entrare continuamente in giardini incantati.
Il primo giardino botanico che ho visitato è stato lo splendido giardino di Sofiero, vicino alla città di Helsinborg, che si affaccia sul mare di fronte alla città di Helsingor, famosa per il castello di Amleto; le due città sono divise dall’azzurro Øresund, il tratto di mare che divide la Svezia dalla Danimarca. Questo posto è dipinto come un luogo piovoso, buio e tetro, ma andandoci d’estate, sembra davvero difficile crederlo. Le lunghe giornate di sole illuminano il meraviglioso prato del castello di Sofiero, costruito nel 1864 dal principe ereditario Oscar per sua moglie Sofia. Gli svedesi ci tengono che i giardini siano ben curati e soprattutto che siano aperti a tutti, in modo che ogni cittadino possa usufruire della loro pace e tranquillità.
La tappa successiva è stata Åhus, una piccola e deliziosa cittadina che si affaccia su un canale, nota per la produzione di una famosissima vodka. Non nego che qui, la mia fantasia di fotografa, dopo qualche bicchiere di troppo (l’albergatrice ha tenuto moltissimo a farci assaggiare ogni gusto di vodka prodotto) sia arrivata a sfociare nel macabro. Al centro della cittadina si trovava un piccolo ma perfettamente curato cimitero, di quelli con la chiesetta con i grossi tetti a spiovente rosso e le lapidi perfettamente curate. Trovo molto affascinanti i cimiteri nordici e mi piace passeggiarci dentro.
Così, una notte, andando a fotografare la cittadina, decisi di entrare insieme al mio compagno di viaggio, anche lui fotografo. Poiché stavo fumando una sigaretta, ci venne in mente di fotografare una lapide con la mia mano che usciva da dietro e di dare un effetto nebbia con il fumo della sigaretta, ma proprio mentre il mio amico stava per scattare, il mio cellulare mi ha avvertito che mi era arrivato un messaggio dicendomi: “Hai un messaggio!”. Il viso del mio amico fotografo si è riempito di terrore, non capiva la provenienza della voce, ma che sapeva benissimo non esser la mia!
Tra meravigliosi giardini e stupendi paesaggi naturali dove l’architettura si confonde armonicamente con la natura, siamo giunti a Kivik, una piccolissima città di soli 1000 abitanti, famosa per la sua produzione di aringhe, mele e sidro.
Ci sono coltivazioni di mele ovunque e quando ci siamo fermati per comprarne un po’, con mia gran meraviglia ho notato che i tavoli erano fatti di tetrapack riciclati. I nordici sanno davvero fare buon uso di tutte le risorse che hanno a disposizione.
L’ultima tappa è stata Ystad, nota per il suo porto, ma ancor di più per il suo commissario Wallander, personaggio amato da molti lettori. La chiesa di San Pietro merita una visita cosi come il monastero, ma passeggiare per le vie del paese è assai piacevole per la sua semplice architettura nordica con travi a vista sui muri delle case e la pavimentazione stradale a spina di pesce. Non riesco proprio a immaginarmi questo posto soleggiato e fresco in inverno, ma ci tornerò un giorno per apprezzare la differenza.