Un couturier che ha fatto epoca. Il primo vero couturier del Nuovo Continente.
Charles Wilson Brega James nacque in Inghilterra nel 1906, e sin dalla prima adolescenza mostrò il suo carattere fuori schema. Fu espulso dalla scuola superiore per una “bravata a sfondo sessuale”, si trasferì a Bordeaux per studiare musica e rientrò in patria soltanto perché un amico di famiglia gli trovò un impiego stabile. Un lavoro accettato forse per compiacere il padre ma che avrà un ruolo importantissimo nella sua crescita professionale e personale. Fu infatti inserito nel dipartimento di design di un’azienda di servizi pubblici.
Qui si misura con l’architettura la scienza della geometria e i processi matematici che la governano, tali processi diverranno la matrice del suo universo creativo quando aprirà il suo primo laboratorio sartoriale in un garage a New York.
Sono un architetto di forme sartoriali.
Nei passaggi da Londra a New York trascorre un lungo periodo nella Ville Lumière ed è qui che Charles James presenta la sua prima collezione. In Francia, nel 1937, crea uno dei suoi capi più iconici: una giacca imbottita di piuma, in satin bianco trapuntato, definita da Salvador Dalì “una scultura morbida”.
Questo piumino si presenta senza colletto e senza allacciature. È lungo fino ai fianchi. È costruito con una serie di curve che generano la macro-nervatura di tutto il modello. Le parti frontali convergono l'una verso l'altra e l'imbottitura le fa stare scostate dal corpo. Due mezze-lune si ergono sopra le spalle e continuano lungo le maniche, fino ai polsini con spacco. Questa attitudine formale genera una sorta di trapezio rovesciato e rende la silhouette imponente. La parte posteriore ha un bordo che disegna una tendenza ovoidale e una cucitura centrale, con motivo trapuntato, a tracciare un cuore.
Charles James creò questa giacca per la signora Oliver Burr Jennings. Il progetto è costruito allo stesso modo di una trapunta di piuma da letto. Per impedire che lo spessore limiti il movimento è stata diminuita la profondità dell'imbottitura attorno allo scollo e al giromanica.
Il couturier descrive così lo sviluppo del modello:
Le cuciture che tengono ferme le masse sagomate di piumino, sono trattate come volute o, come nel caso del mio cappotto, come arabeschi affusolati, l'una dentro l'altra e vengono eseguite con il taglio... Questo processo è realizzato mentre il modello giace in pezzi dopo che è stato pianificato per la prima volta...
Da annoverare tra le sue opere più importanti insieme all'abito Taxi e all'abito Sylphide. Negli anni '70 diviene oggetto di culto associato alla tendenza dei cappotti e delle giacche imbottite. La composizione del materiale è stata testata dal dipartimento di conservazione del Victoria and Albert Museum di Londra, in occasione della mostra, del 2007: “Surreal Things”. I risultati hanno rivelato che il tessuto è composto da acetato di cellulosa noto anche con il marchio Celanese.
Di questo modello James immagina declinazioni in altri materiali e nel 1975 a tale proposito scrive:
Una versione pregiata e costosa in pelle di guanto, o in nylon imbottito di gommapiuma, per il mercato di massa, o in kapok, o qualunque cosa avesse preso il posto del KAPOK e 'commercializzata' per l’abbigliamento da sci, o per l’uso su moto ecc., a basso prezzo.
Sebbene fosse nato in Gran Bretagna, James lavorò come modista e sarto personalizzato a New York tra il 1924 e il 1929. Nel 1929 aprì una sede a Londra. Durante i primi anni '30 viaggiò molto tra la capitale del Regno Unito e Parigi, fondando una filiale francese nel 1934.
Come Elsa Schiaparelli era amico del pittore surrealista Salvador Dalí (1904-1989) e fece uso dell’influenza di questo Movimento Artistico nei suoi progetti. Certamente fu uno dei grandi precursori di una sartorialità sperimentale e volumetrica che nel mondo ha visto il suo massimo esponente in Cristobal Balenciaga.
Il piumino di satin bianco è l’esempio di qualcosa che scalda e ridisegna le forme: traccia un primato di stile e funzionalità che rivaleggia con i grandi nomi europei della haute couture.
Charles James genera, con questo capo, un grande credito formale e ci lascia, con esso ma non solo, il suo sentimento per il bello.