Come nasce il brand “ANA D”?
Il brand ANA D nasce principalmente da un mio sogno, da una mia personale esigenza di sentirmi in armonia con me stessa e con il mio corpo nella vita di tutti i giorni, non solo nell’intimità, volevo essere a mio agio in ogni circostanza.
Mentre il Seicento fu il secolo che diede alla luce il corsetto, la nascita degli slip si deve alla regina consorte di Francia, Caterina de Medici, che le utilizzò, durante le passeggiate a cavallo, nella variante stretta e attillata, di utilizzo meramente pratico. Successivamente furono poi confezionate con provocanti laccetti e tessuti brillanti, per un uso più provocante, poi bandito dalla Chiesa. Avete dichiarato che “ANA D” non è una lingerie pensata per sedurre, bensì per soddisfare sé stesse, sentirsi bene, sentirsi belle. Cosa è per te la seduzione e come cerchi ogni giorno di sentirti bene con te stessa?
Svegliarmi al mattino, indossando la mia lingerie, mi rende felice e mi fa star bene con me stessa e credo che lo stesso feeling lo possano provare moltissime altre donne, indossando i nostri capi. La mattina mi carico di energia positiva concedendomi del tempo per me ballando davanti allo specchio e il riflesso di me stessa felice si riflette, poi, anche nelle relazioni con le altre persone. Credo che sia questa la seduzione: piacere prima di tutto a se stesse per poter piacere al prossimo.
Carattere distintivo del vostro brand?
La capacità di reinterpretare la storia della lingerie in chiave contemporanea, conferendo un buon gusto in tutta la nostra collezione.
Quali tessuti privilegiate per la vostra collezione?
Insieme ai nostri collaboratori abbiamo fatto una ricerca molto approfondita sulla miglior seta e il miglior pizzo in circolazione in Italia. Teniamo tantissimo al Made in Italy, tutta la produzione avviene in Veneto, che è anche la regione che mi ha accolto quando sono arrivata in Italia.
Il rinnovamento della lingerie in senso moderno parte con l’introduzione del reggiseno, brevettato nel 1914 da una signora newyorchese, Caresse Crosby, che in una situazione di emergenza, per una serata nell’alta società, non riuscendo a tollerare le stecche del corsetto che spuntavano dall’abito trasparente, creò un prototipo di reggiseno con la sua domestica, assemblando alla meno peggio fazzoletti e pezzi di nastro con una cordicella. Il suo abbigliamento fece scalpore ma le amiche la pregarono di cucire un indumento simile anche per loro. Le vostre clienti cosa apprezzano maggiormente dei vostri modelli?
Essendo una startup non possiamo ancora parlare di clienti effettive ma abbiamo avuto occasione di realizzare delle presentazioni tester per verificare interesse e apprezzamento del prodotto prima di immetterlo sul mercato, organizzando delle specie di focus group dove abbiamo selezionato i modelli di maggior gradimento e da lì abbiamo lavorato per perfezionarli e creare la collezione che oggi debutta in Fashion Week a Milano.
Le tue origini non sono italiane, anche se sono parecchi anni che vivi in Italia: noti delle differenze nel modo di vivere la femminilità tra l’Italia e l’estero?
Ana Emilia: Sono originaria della Transilvania, una regione che è stata sotto il dominio austroungarico per anni, dove la donna è sempre stata abituata a prendersi cura di tutto ed avere una responsabilità enorme. Penso che la femminilità da noi si riconosca in questa intraprendenza e autorevolezza, una forma di indipendenza che deriva soprattutto dalla nostra educazione. Da donna che vive in Italia da molti anni seppur con diverse origini posso dire che la femminilità per me è un mix tra dolcezza e forza e credo che la nostra lingerie ne sia l’espressione più autentica.
Dove si riconosce l’artigianalità del vostro brand?
Nei dettagli delle cuciture e nel modo di lavorare in questo Paese con tanto amore. Credo che il Made in Italy in generale si riconosca quando percepisci al tatto l’amore con il quale è stato fatto realizzato il prodotto.
I vostri sono tutti pezzi esclusivi che si distinguono anche per l’inconfondibile design con velature e trasparenze sofisticate, che lasciano spazio all’immaginazione, come Ana Star Body, in pizzo ricamato, effetto shaping, ideato per donne audaci e intraprendenti. A questo proposito, secondo te la sensualità si raggiunge più con l’immaginazione o con l’esposizione del proprio corpo?
I nostri capi di lingerie sono stati realizzati non per svelare ma per nascondere, attraverso le velature, al fine di poter lasciar spazio all’immaginazione che, come asseriva Baudelaire, è una facoltà misteriosa, concretamente congiunta con l’infinito come nel sogno e regina del vero, capace di coinvolgere tutte le altre facoltà, spingendole alla lotta e all’eccitazione, raggiungendo una grande sensualità.
Dalla Primavera Estate 2022 è esplosa la passione della moda per la lingerie a vista, con la ricomparsa dello slip dress e la scomparsa, spesso e volentieri del buon gusto. Il vostro è un brand pensato per le donne che vogliono vivere, attraverso il proprio corpo, una sensualità senza tempo, esprimendo un’eleganza che scandisce il vissuto che verrà. Come è possibile farlo da protagoniste senza rinunciare al buon gusto?
Abbiamo creato dei modelli che rielaborano il concetto di eleganza di una volta, senza mai perdere di vista la sensualità e il buon gusto. Per farlo ci siamo ispirati al vintage, citando la storia della lingerie con lo sguardo della contemporaneità. Il buon gusto consente di esibire la sensualità non solo nell’intimo ma anche nella vita di tutti i giorni, esternandola senza cadere nel ridicolo, questa è la nostra mission. Ad esempio. la nostra vestaglia "Ana Goody", disponibile in tre colori, per la qualità della seta e la lavorazione del pizzo e dei ricami negli scolli davanti e nel fondo delle maniche può essere tranquillamente utilizzata per una serata importante, per le donne sofisticate che vogliono sentirsi a proprio agio senza rinunciare all’eleganza.
La scrittrice statunitense Dorothy Parker asseriva che “la brevità è l’anima della lingerie”, concordi?
Assolutamente sì perché se come asseriva William Shakespeare la brevità è l’anima stessa della saggezza, allora indossare la lingerie è sintomo di saggezza interiore.
Progetti futuri?
Lavoriamo per far crescere il nostro brand a livello internazionale, pensando di immetterci in futuro su mercati esteri come Emirati Arabi e Stati Uniti d’America ma, soprattutto, il mio sogno più grande è quello di riuscire a soddisfare le esigenze di più donne possibili nel mondo.