Hassan Nasrallah, leader storico del gruppo politico-militare Hezbollah, è stato ucciso il 27 settembre 2024 sera durante un raid aereo su un edificio situato nel quartiere di Danieh, a sud di Beirut. La notizia è stata resa pubblica il sabato mattina successivo dall’esercito israeliano e confermata da Hezbollah, suscitando una profonda inquietudine in tutto il Medio Oriente.
L’attacco ha colpito un complesso residenziale ritenuto dalla leadership israeliana la sede principale del gruppo libanese. Nasrallah, che aveva 64 anni, stava partecipando a una riunione al momento del bombardamento. Guida di Hezbollah dal 1992, aveva preso il comando dopo l'uccisione del suo predecessore, sempre ad opera di Israele. La sua morte segna la fine di una delle figure più influenti del Medio Oriente, profondamente legata all'Iran, principale sostenitore di Hezbollah.
Implicazioni regionali e reazioni iraniane
La notizia della morte di Nasrallah ha generato immediatamente preoccupazioni per le possibili conseguenze politiche e militari. L'Iran, principale alleato di Hezbollah, ha immediatamente reagito. Sabato 28 settembre 2024, la Guida Suprema Ali Khamenei ha emesso un comunicato in cui esprime cordoglio per la morte di Nasrallah e invita tutte le forze della resistenza della regione a sostenere Hezbollah in questo momento delicato. L'Iran ha inoltre dichiarato cinque giorni di lutto nazionale, mentre manifestazioni di sostegno al gruppo libanese si sono registrate nella capitale Teheran, con numerosi manifestanti che sventolavano bandiere di Hezbollah.
A seguito dell’evento, la compagnia aerea nazionale Iran Air ha sospeso temporaneamente tutti i voli tra Teheran e Beirut. La situazione rimane tesa, con molti osservatori internazionali in attesa di capire quali saranno le mosse successive dell'Iran e degli altri attori regionali.
Come è stato localizzato Nasrallah?
Nonostante la sua abitudine a mantenere un basso profilo, Nasrallah è stato localizzato dall’intelligence israeliana, secondo quanto riportato dal New York Times. Tre funzionari israeliani, rimasti anonimi, hanno riferito che Israele monitorava da mesi la posizione del leader di Hezbollah, scegliendo di agire solo ora, dato che Nasrallah stava per trasferirsi in un altro luogo. L’operazione, accuratamente pianificata, ha portato alla sua morte e a quella di Ali Karaki, un importante comandante del gruppo.
Tensione alle stelle a Beirut
A Beirut, la morte di Nasrallah ha avuto un impatto immediato. Le strade della città si sono rapidamente svuotate e i negozi hanno chiuso i battenti. William Christou, corrispondente del Guardian presente sul posto, ha descritto una capitale paralizzata dalla paura, con migliaia di persone sfollate che si rifugiano in strada o lungo la spiaggia di Ramlet al Baida, nella parte occidentale della città. L'esercito libanese ha schierato carri armati nel centro di Beirut in previsione di possibili disordini, mentre la popolazione teme una nuova ondata di violenze.
L'uccisione di Nasrallah rappresenta una svolta cruciale nel complicato scenario del Medio Oriente. Israele, dopo aver colpito vari leader di Hezbollah negli ultimi mesi, si trova ora a dover affrontare l’incognita di una possibile risposta iraniana, con il rischio che l'intera regione sprofondi in un nuovo ciclo di instabilità e conflitti.
Hassan Nasrallah: la storia del leader di Hezbollah e la sua ascesa nel Medio Oriente
Hassan Nasrallah, deceduto a 64 anni, è stato una delle figure più potenti del Medio Oriente e il principale leader di Hezbollah per oltre trent’anni. Sciita musulmano e primo di nove fratelli, Nasrallah è stato un protagonista indiscusso dell'asse della resistenza iraniana, un gruppo di movimenti e milizie che operano in diversi paesi del Medio Oriente con il sostegno dell'Iran. Sotto la sua guida, Hezbollah è cresciuto fino a diventare una delle forze politiche e militari più influenti nella regione.
Dagli inizi umili all’ascesa politica
Nasrallah nacque in una famiglia modesta, con un padre che commerciava frutta e verdura. Dopo aver frequentato le scuole pubbliche in Libano, proseguì i suoi studi religiosi in Iraq e poi a Qom, in Iran, una delle città sante dell’Islam sciita. Durante questo periodo, entrò in contatto con Ruhollah Khomeini, futuro leader della Rivoluzione iraniana del 1979 e prima Guida suprema dell'Iran. Questo legame con l'Iran segnò profondamente il futuro di Nasrallah, che si sarebbe unito a Hezbollah nel 1982, proprio all’inizio dell’invasione israeliana del sud del Libano.
L'ascesa in Hezbollah e il legame con l’Iran
Dopo la fondazione di Hezbollah, Nasrallah scalò rapidamente le gerarchie del gruppo, grazie alle sue capacità strategiche e alla sua dedizione alla causa. Nel 1992, prese il comando del movimento, dopo che il precedente leader, Abbas al Musawi, fu ucciso in un attacco aereo israeliano. Da quel momento, la leadership di Nasrallah portò Hezbollah a rafforzarsi non solo come milizia, ma anche come attore politico di rilievo all'interno del Libano. Sotto la sua guida, Hezbollah entrò a far parte del parlamento libanese e iniziò a finanziare ospedali e servizi pubblici, aumentando il suo sostegno popolare.
Tuttavia, la sua leadership ebbe anche risvolti controversi. Durante gli anni, l'ala militare di Hezbollah fu inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, a causa delle sue azioni militari e delle sue strette relazioni con l'Iran.
La guerra del 2006 e il consolidamento del potere
Un punto di svolta nella carriera di Nasrallah fu la guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah, scatenata dal rapimento di due soldati israeliani da parte dei miliziani del gruppo. Nei 34 giorni di conflitto, Hezbollah dimostrò una sorprendente capacità di resistenza, riuscendo a colpire con un missile una nave israeliana nel Mediterraneo, come anticipato dallo stesso Nasrallah in un discorso poco dopo l'inizio della guerra. Sebbene la guerra abbia provocato la morte di centinaia di combattenti di Hezbollah e più di un migliaio di civili libanesi, il ritiro di Israele dal Libano meridionale rafforzò l’immagine del gruppo come una forza determinata e vittoriosa nel mondo arabo.
Perdite personali e simboliche
Nonostante il suo ruolo di leader inflessibile, Nasrallah ha conosciuto anche il dolore personale. Nel 1997, suo figlio Hadi fu ucciso durante uno scontro con l'esercito israeliano. Il corpo di Hadi fu restituito solo nel 2004, nell'ambito di uno scambio di prigionieri tra Hezbollah e Israele. Questo episodio divenne un simbolo della determinazione di Nasrallah, che non esitava a sacrificare anche la propria famiglia per la causa di Hezbollah.
Eredità e futuro incerto
Sotto la guida di Nasrallah, Hezbollah è diventato un attore dominante non solo in Libano, ma anche in tutta la regione mediorientale, grazie ai suoi legami con l'Iran e al suo ruolo nella resistenza contro Israele. La sua morte lascia un vuoto politico e militare difficile da colmare, e il futuro del movimento è ora incerto. Israele e altri attori regionali attendono con apprensione di vedere chi prenderà il suo posto e come la situazione evolverà in un contesto già profondamente instabile.
La storia di Hassan Nasrallah è quella di un uomo che, partendo da umili origini, è riuscito a costruire un movimento con una duplice identità: un partito politico radicato nella società libanese e una delle milizie più potenti del Medio Oriente. Con la sua morte, si chiude un capitolo fondamentale della storia recente della regione, mentre il futuro di Hezbollah rimane un enigma per la comunità internazionale.