Le recenti elezioni in Turingia e Sassonia hanno rivelato una tendenza preoccupante per i partiti tradizionali tedeschi, con l'ultra-destra di Alternative für Deutschland (AfD) che continua a guadagnare terreno. Con un sorprendente 32,8% dei voti in Turingia, AfD ha superato nettamente la CDU, che si è fermata al 23,6%. In Sassonia, pur non riuscendo a conquistare il primo posto, ha raggiunto un impressionante 30,6%, dimostrando la sua crescente influenza anche in questa regione.

In questo scenario, i partiti di governo nazionali, come SPD, Verdi e FDP, hanno subito una vera e propria debacle. La SPD, guidata da Olaf Scholz, ha ottenuto solo il 6,1% in Turingia e il 7,3% in Sassonia, mentre i Verdi hanno perso la loro rappresentanza in Turingia, rimanendo al di sotto della soglia di ingresso nel parlamento. I liberali FDP hanno registrato risultati disastrosi, con percentuali inferiori all'1% in entrambi i Länder.

La difficoltà di formare coalizioni anti-AfD è evidente. La CDU, pur mantenendo una linea di rispetto per la Brandmauer, si trova di fronte a sfide significative. In Turingia, potrebbe essere costretta a considerare alleanze con BSW e Linke, con la possibilità di un governo di minoranza o addirittura un ritorno alle urne. In Sassonia, la CDU e BSW potrebbero trovare punti di convergenza, specialmente su questioni relative all'immigrazione, nonostante le loro differenze ideologiche.

La posizione di BSW, guidata da Sahra Wagenknecht, diventa cruciale in questo contesto. Sebbene il partito si opponga attualmente a un'alleanza con AfD, il suo sostegno alla causa anti-NATO e filo-russa potrebbe complicare ulteriormente le dinamiche politiche. La possibilità che BSW possa avvicinarsi ad AfD in futuro resta una preoccupazione, poiché un simile sviluppo potrebbe compromettere la sua legittimazione a livello nazionale.

AfD, da parte sua, non esita a chiedere un ruolo attivo nella formazione dei governi locali, ma la CDU sembra determinata a mantenere la distanza. Tuttavia, la tenuta del "muro anti-AfD" è messa a dura prova, e il suo eventuale crollo potrebbe avere conseguenze significative per la Germania nel suo complesso.

La crescente popolarità di AfD rappresenta un campanello d'allarme per la democrazia tedesca. La sua ascesa non è solo una questione di numeri, ma riflette una frattura profonda nella società, che richiede una riflessione seria da parte dei partiti tradizionali e una risposta adeguata alle preoccupazioni degli elettori. In un momento storico così delicato, la capacità di affrontare le sfide poste dall'ultra-destra diventa cruciale per il futuro politico della Germania.

Un fenomeno radicato nella Germania orientale

(AfD) ha dimostrato di non essere più un semplice partito di protesta, ma una forza politica ben consolidata, soprattutto in Turingia e Sassonia. Sotto la guida di Björn Höcke, figura controversa della corrente più estrema del partito, AfD ha saputo attrarre un ampio consenso, superando le aspettative e sfidando i partiti tradizionali.

Höcke, accusato di neonazismo e di etnonazionalismo spinto, ha saputo muoversi abilmente in una zona grigia, mantenendo il sostegno di una parte significativa dell'elettorato. La classificazione ufficiale di AfD come "gesichert rechtsextrem" da parte degli Uffici per la protezione della Costituzione ha reso evidente la sua posizione di opposizione all'ordine liberale democratico, ma ciò non ha intaccato la sua popolarità, anzi, ha alimentato un dibattito politico attorno alle decisioni degli organi di intelligence.

A differenza di altre situazioni, le mobilitazioni contro l'estremismo di destra non hanno avuto un impatto significativo sulla crescita del partito. La fedeltà ideologica degli elettori di AfD è diventata evidente, rendendo chiaro che il partito ha ormai radici profonde nel tessuto sociale della Germania orientale. Il sostegno di operai e classi lavoratrici, insieme a quello di segmenti del ceto medio, evidenzia un malcontento che va oltre il semplice rifiuto dei partiti tradizionali come SPD e Verdi.

Particolarmente significativo è il sostegno giovanile ad AfD: il 38% degli elettori tra i 18 e i 24 anni in Turingia ha scelto il partito. Questo fenomeno rivela un forte senso identitario tra i giovani, che si sente spesso in contrasto con le narrazioni occidentali e le politiche multiculturaliste. In questo contesto, il rifiuto dell’immigrazione si trasforma in una critica più ampia nei confronti della Weltanschauung liberale, contribuendo a un clima di sfiducia verso lo Stato.

AfD ha saputo capitalizzare su questa frattura sociale, riuscendo a far emergere una galassia etnonazionalista che prima faticava a trovare legittimazione. La sua capacità di attrarre consensi indica una spaccatura profonda tra la società tedesca e le istituzioni democratiche, in particolare nelle regioni dell'ex DDR, dove la diffidenza verso lo Stato è ancora radicata.

La crescente presenza di AfD nel panorama politico tedesco rappresenta una sfida significativa per i partiti tradizionali, che devono affrontare non solo una crisi di identità, ma anche una riconsiderazione delle loro strategie per riconquistare elettori. La situazione attuale richiede una riflessione profonda sulle dinamiche socio-culturali che stanno alla base del sostegno per l'ultra-destra e sul futuro della democrazia in Germania.

Il risveglio del neo-conservatorismo in Germania

Con una popolazione di due milioni in Turingia e quattro milioni in Sassonia, il risultato elettorale ha mostrato un quadro di crescente instabilità per i partiti tradizionali. Ora, con le elezioni imminenti nel Brandeburgo, il partito di estrema destra AfD si prepara a competere per il primo posto anche in questa regione, potenzialmente intensificando la crisi di credibilità per il governo di Olaf Scholz.

L’esecutivo attuale, composto da SPD, Verdi e FDP, è già percepito come fragile, e la leadership di Scholz è in continua crisi, con un consenso personale ai minimi storici. L'ombra di Angela Merkel, che ha governato per 16 anni, pesa sulle spalle del cancelliere, il cui approccio politico sembra incapace di offrire la svolta carismatica di cui il paese ha bisogno. Le politiche di immigrazione liberali scelte da Merkel, unite alla rigida dottrina del freno al debito, hanno creato una situazione in cui i costi sociali e le necessità infrastrutturali sono in competizione tra loro, minando la stabilità del governo.

In questo contesto, la CDU ha la possibilità di risorgere come un partito neo-conservatore, capitalizzando sul crescente malcontento popolare e sulle incertezze del governo attuale. La crisi di Scholz potrebbe spingere la SPD a considerare un cambio di leadership prima delle elezioni federali del 2025, ma il movimento verso una CDU più conservatrice potrebbe rappresentare un'alternativa attraente per quegli elettori in cerca di stabilità e sicurezza.

L'idea di una CDU che abbraccia posizioni più conservative potrebbe risuonare in un contesto in cui gli elettori stanno cercando risposte chiare e decisive a problemi complessi come l'immigrazione e le difficoltà socio-economiche. Con AfD che continua a guadagnare consensi, la CDU potrebbe trovare l'occasione per riposizionarsi e attrarre un elettorato deluso dai partiti di governo.

In sintesi, il panorama politico tedesco sta cambiando rapidamente, e la CDU ha la possibilità di riscrivere la propria narrativa all'interno di un contesto in evoluzione. La prossima tornata elettorale in Brandeburgo sarà un banco di prova cruciale per il futuro del partito e per la stabilità dell'intero sistema politico tedesco. Con la sfida di recuperare la fiducia degli elettori, la CDU potrebbe dover abbracciare un nuovo corso, affrontando le questioni con una prospettiva neo-conservatrice che risponda alle esigenze di una Germania in cerca di direzione e identità.