La morte dell'oppositore russo solleva interrogativi su presunte irregolarità, mentre il suo team accusa un omicidio pianificato. Le autorità russe sotto accusa per la gestione ambigua del caso e le difficoltà nell'ottenere informazioni certificate.

Il 16 febbraio 2024, il Cremlino ha annunciato la morte di Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin e leader dell'opposizione russa. Navalny, detenuto dal 2021 con una condanna a 30 anni per estremismo politico, è deceduto a 47 anni nella colonia penale artica in Siberia, dove si trovava dal dicembre 2023. La notizia della sua morte giunge in un momento critico, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali russe previste per il 15 marzo, suscitando sospetti di un possibile monito diretto agli oppositori del regime di Putin. Il Cremlino ha dichiarato che la causa del decesso è un'embolia, senza fornire ulteriori dettagli sulle circostanze.

La madre di Navalny ha respinto le condoglianze e ha riferito di aver incontrato il figlio pochi giorni prima in prigione, affermando che stava bene. La moglie del dissidente ha chiesto alla comunità internazionale di combattere contro il "orribile regime", mentre gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno attribuito la responsabilità della sua morte alla Russia.

Contesto politico internazionale

La morte di Navalny ha scatenato reazioni a livello globale. Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno condannato fermamente la Russia, attribuendo la responsabilità della sua morte al governo di Putin. Il presidente Biden si è dichiarato indignato, sottolineando come la situazione rappresenti una minaccia per i Paesi Nato. L'Onu ha invitato le autorità di Mosca ad avviare un'indagine credibile sull'accaduto.

La Russia ha risposto con veemenza, respingendo le accuse occidentali come conclusioni preconfezionate e inaccettabili. Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato senza mezzi termini che Navalny è stato ucciso da Putin, mentre la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha esortato Putin a rendere conto di quanto accaduto.

Da diverse capitali occidentali, inclusi Parigi e Londra, sono giunte forti condanne verso il Cremlino. Il presidente francese Macron ha affermato che nella Russia contemporanea si mettono gli spiriti liberi nel gulag e li si condanna a morte, mentre il primo ministro canadese Trudeau ha definito Putin "un mostro".

Il ruolo di Navalny nella politica russa

Alexei Navalny è stato tra i critici più esposti e insistenti di Putin. Nel decennio tra il 2010 e il 2020, Navalny è emerso come la principale figura di opposizione all'attuale regime russo. Il suo successo è stato attribuito principalmente alle numerose inchieste che hanno denunciato la corruzione nel governo di Putin.

Come leader del Partito del progresso, Navalny, nazionalista e di centrodestra, ha costantemente attaccato l'uso strumentale del potere politico da parte dell'attuale classe dirigente russa. Ha denunciato pratiche volte ad arricchirsi e a limitare gli strumenti di partecipazione democratica della popolazione, nonché politiche che cercano di restringere le libertà e di erodere lo stato di diritto.

Ascesa e sfide

La sua popolarità è cresciuta notevolmente durante le grandi manifestazioni che hanno attraversato la Russia tra il 2011 e il 2012, scatenate dalla denuncia di presunte irregolarità nella rielezione di Putin. Nel 2011, ha creato la sua fondazione contro la corruzione per raccogliere segnalazioni e indagare sugli illeciti e gli abusi di potere commessi dai funzionari russi.

Tuttavia, la sua attività politica è stata costantemente ostacolata dal Cremlino. Nel 2012, i primi scontri con il governo hanno portato alla chiusura del suo blog di politica, attivo dal 2006. Navalny ha risposto a questa censura rafforzando la sua presenza sui social media, in particolare su YouTube.

Resistenza e attacchi

Il successo popolare di Navalny è stato accompagnato da numerosi ostacoli e pericoli personali. Ha subito arresti, aggressioni e tentati omicidi organizzati dalle autorità russe. La sua opposizione all'invasione dell'Ucraina nel 2014 e all'annessione della Crimea, così come la sua resistenza all'invasione su larga scala del 2022, hanno portato a gravi conseguenze per la sua sicurezza.

Nel corso degli anni, Navalny ha affrontato diverse minacce alla sua vita. Nel 2017, è rimasto parzialmente cieco da un occhio dopo un attacco con una sostanza chimica da parte di un attivista pro-Putin. Nel 2019, ha subito un primo tentativo di avvelenamento mentre scontava 30 giorni di carcere per una manifestazione non autorizzata. Nel 2020, è sopravvissuto a un grave avvelenamento orchestrato dai servizi segreti russi, che hanno contaminato le sue mutande con un agente nervino.

Il confronto con il Cremlino

Dopo essersi ripreso dall'attentato, Navalny è riuscito a far confessare uno degli agenti coinvolti durante una telefonata in cui si è spacciato per uno degli assistenti del capo del Consiglio di sicurezza russo. Nonostante fosse ricercato con un'accusa pretestuosa di frode, è tornato in Russia nel 2021. Immediatamente arrestato, è stato condannato per frode e successivamente processato per estremismo politico, ricevendo ulteriori 19 anni di carcere oltre agli 11 già assegnatigli.

Durante i tre anni di reclusione precedenti alla morte, le condizioni di salute di Navalny hanno destato preoccupazione tra i suoi sostenitori e gli osservatori internazionali. Uno sciopero della fame iniziato da Navalny e improvvisi malori, presunti tentativi di avvelenamento, hanno contribuito a creare un clima di incertezza sulla sua sicurezza.

Il mistero della morte

Tra novembre e dicembre 2023, Navalny è stato oggetto di una crescente preoccupazione quando le sue tracce sono state perse per più di un mese. La sua portavoce, Kira Yarmysh, ha informato che era stato trasferito in una colonia penale a 40 chilometri dal circolo polare Artico, chiamata IK-3.

La colonia penale, costruita al posto di un gulag, è nota per le estreme condizioni detentive. Dopo il trasferimento, Navalny è apparso in un video di un'udienza, sembrando in salute e scherzando sul suo nuovo centro di detenzione. Tuttavia, secondo quanto riferito dalle autorità russe, il 16 febbraio Navalny avrebbe improvvisamente perso conoscenza dopo una camminata e non si sarebbe più risvegliato.

Dubbi e richieste di indagine

La morte di Navalny, improvvisa e inaspettata, ha sollevato numerosi dubbi sulle sue cause naturali. La portavoce Kira Yarmysh ha dichiarato che né lei né i suoi stretti collaboratori hanno ancora ricevuto una conferma effettiva della morte dell'oppositore. Gli avvocati di Navalny si stanno recando presso l'ospedale di Kharp, dove è stato portato a seguito del malore, per ottenere maggiori dettagli sulle circostanze della sua morte.

Inoltre, la comunità internazionale ha intensificato le richieste di un'indagine indipendente sull'accaduto. L'Onu ha invitato le autorità russe a condurre un'indagine credibile, mentre Stati Uniti e Unione Europea hanno chiesto chiarezza e responsabilità per la morte di Navalny.

In conclusione, la morte di Alexei Navalny ha scosso non solo la Russia ma anche il panorama politico internazionale, sollevando domande sulla libertà politica, i diritti umani e la sicurezza degli oppositori del regime.

Il sospetto dietro la morte di Alexei Navalny si è trasformato rapidamente in un'inchiesta contornata da misteri, sospetti e incongruenze che lasciano aperte molte domande. Il team di Navalny respinge l'idea di una "morte improvvisa", sostenendo invece che l'oppositore sia stato deliberatamente ucciso. Le autorità russe sembrano voler liquidare l'incidente come una morte naturale, ma le circostanze sollevano dubbi sulla veridicità di questa versione.

Difficoltà nell'ottenere informazioni certificate

Il viaggio notturno della madre di Navalny e del suo avvocato verso la colonia penale IK-3 di Kharp, nella regione artica di Yamalo-Nenets, ha portato solo alla conferma ufficiale della morte. Tuttavia, una volta giunti sul posto, il viaggio si è trasformato in un'odissea con notizie contraddittorie. Le autorità sembrano mantenere un alone di mistero sulla posizione della salma di Navalny.

La questione del corpo di Navalny

La madre e l'avvocato, giunti al carcere di Salekhard, sono stati informati che il corpo era stato portato in un obitorio a disposizione del Comitato investigativo, il quale sta conducendo l'inchiesta. Tuttavia, quando hanno cercato di reperire informazioni nell'ospedale di Salekhard, la camera mortuaria era chiusa, e le risposte alle loro richieste sono risultate ambigue.

Contraddizioni e incongruenze

Novaya Gazeta Europe ha riportato che, secondo fonti anonime, il corpo di Navalny presenta lividi, di cui uno sul petto. Questi lividi sollevano domande sulla possibilità di convulsioni prima della morte e sull'ipotesi di tentativi di rianimazione. L'autopsia, almeno fino a sabato, non è stata ancora effettuata, alimentando il sospetto di un possibile occultamento di prove.

Parallelo con il precedente avvelenamento

La mancata possibilità per la famiglia e i legali di vedere la salma di Navalny riaccende i timori di una morte non naturale. Il caso dell'avvelenamento con il novichok nell'agosto 2020 in Siberia pesa come un precedente. Il ritardo nel mostrare e restituire il cadavere alla famiglia potrebbe indicare un tentativo di cancellare tracce di un eventuale avvelenamento.

L'urgenza di indagini approfondite

Le autorità russe sembrano non essere d'aiuto nel fugare le preoccupazioni e i dubbi che circondano la morte di Navalny. La mancanza di trasparenza nelle indagini e le difficoltà nell'ottenere informazioni certificate contribuiscono a un clima di incertezza e sospetto, richiedendo indagini approfondite per far luce sui fatti e ristabilire la verità dietro la morte del noto oppositore politico.