L’entomofagia, cioè il consumo di insetti da parte dell’uomo, secondo la FAO è una dieta alimentare di circa 2.000.000.000 di abitanti del pianeta, molti popoli del pianeta con fondamenti di natura etnico-culturali e sociali e basato sulla necessità di introdurre il fabbisogno nutritivo di proteine, e un legame di predazione, cioè di interazione in cui un organismo usa come fonte di alimento un altro organismo di specie differente, osservabile in un gran numero di animali come uccelli, rettili, anfibi, pesci, mammiferi, microrganismi e insetti, che sono stati una componente importante della dieta umana nel tempo e nelle zone di terra.

Gli studiosi già alla fine del XIX secolo citano esempi di consumo di insetti trovabili in ogni topos del globo abitato dall'uomo attraverso diverse epoche della civiltà umana; l'uomo preistorico e le scimmie, non hanno mai mostrato ostilità all'entomofagia, quindi l’attuale disgusto è frutto di abitudini e preconcetti.

I dipinti nelle grotte di Altamira (Spagna), datati circa da 30.000 a 9.000 a.C., mostrano collezioni di nidi di api selvatiche e nelle immagini di un bassorilievo nel palazzo di Ninive si possono ammirare le locuste infilzate lungo uno spiedo e in condizioni di interezza completa, quindi cotte in un modo molto delicato o uccise e pronte da cuocere direttamente a tavola. Nella Bibbia si parla di insetti come cibo nel libro del Levitico (XI: 20-25):

Vi sarà in abominio anche ogni insetto alato che cammina su quattro piedi. Però, fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete quelli che hanno zampe al di sopra dei piedi per saltare sulla terra. Di questi potrete mangiare: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acridi e ogni specie di grilli. Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi vi sarà in abominio. Questi animali vi renderanno impuri; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera.

e nel Nuovo Testamento (Marco I: 6):

Giovanni era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico.

Le specie più consumate fanno parte del gruppo degli Isotteri, cioè le termiti, libellule e mosche e, come già detto, circa due miliardi di persone abitualmente si alimentano di insetti.

Le motivazioni sono da ricercarsi nell’aumento della popolazione mondiale raggiungendo i 9 miliardi di abitanti entro il 2050 (FAO, 2009), di conseguenza si avrà una forte domanda globale di alimenti per soddisfare le esigenze di una dieta equilibrata per tutti e gli insetti edibili diventano una fonte di cibo che concorrerà all’alimentazione dei Paesi in via di sviluppo e, allo stesso tempo, sarà un alimento/ingrediente complementare nella dieta dei Paesi occidentali, visto l’alto elevato costo delle proteine da vertebrati che in U.S.A. nel 1980 era $ 1,54/Kg, nel 2004 $ 2,29 e attualmente $ 3,43\kg con aumento in 16 anni del 220 %.

Inoltre si hanno:

  • vantaggi eco-ambientali: gli insetti sono animali a sangue freddo, ossia non consumano energia per mantenere la temperatura corpora costante, quindi hanno un’alta efficienza energetica con un rapporto di 2:1 rispetto a un bovino di 8:1, producono pochi gas serra e utilizzano poca acqua, il loro allevamento non dipende quasi del tutto dalla disponibilità di suolo, e infine la loro potenzialità ad essere allevati su prodotti non in competizione alimentare con l’uomo (scarti /reflui) riducendo il problema dello smaltimento dei rifiuti e diminuendo la carica batterica;
  • aumento della popolazione mondiale che nel 2050 supererà i 10 miliardi e la produzione alimentare deve aumentare del 70% e la domanda di prodotti animali dovrebbe raddoppiare, attualmente il volume di produzione di proteine di insetti in Europa è di circa 5.000 t, nel 2025 si prevede che sarà di 1 milione di t;
  • aumento della domanda di proteine nelle classi medie, molti studi hanno evidenziato l’elevato contenuto di proteine negli insetti edibili che varia dal 60% del peso secco., ad alto valore biologico;
  • l’allevamento di insetti consente di ottenere ingredienti per i mangimi per gli animali di allevamento, in sostituzione di farina di pesce e olio di pesce, contribuendo in maniera massiccia a ridurre l’impatto ambientale dell’alimentazione del bestiame.

Gli entomi sono una classe appartenente al grande phylum degli Arthropoda e rappresenta il più grande tra i raggruppamenti di animali che popolano la Terra, annoverando oltre un milione di specie, pari ai cinque sesti dell'intero regno animale. Gli insetti è importante mettere in rilievo, per gli scopi di quello che stiamo trattando in questo articolo, due caratteristiche della loro fisiologia e del ciclo biologico: non sono animali a sangue caldo (quindi hanno un’alta efficienza energetica) e hanno diversi step di sviluppo. Le specie che interessano ai fini di dell’entomofagia sono (Reg.2017\893):

  1. Ditteri: mosca soldato nera (Hermetia illucens) e mosca comune (Musca domestica);
  2. Coleotteri: tenebrione mugnaio (Tenebrio molitor) e alfitobio (Alphitobius diaperinus);
  3. Ortotteri: grillo domestico (Acheta domesticus), grillo tropicale (Gryllodes sigillatus) e grillo silente (Gryllus assimilis).

Il tasso di crescita e le dimensioni degli individui sono influenzati da diversi fattori:

  • temperatura, la tarma della farina può vivere tra i 20 e i 35 °C, quella ottimale, è di 25-27°C, infatti quelle temperature fredde rallentano o addirittura inibiscono la crescita dell'insetto;
  • umidità, da 15% a 70%, è importante assicurarsi che l'umidità non provochi la formazione di muffe, deve essere controllata utilizzando opportuni sistemi di ventilazione;
  • intensità luminosa, la tarma della farina predilige il buio;
  • acqua, è un fattore importante che e accelera i tempi di crescita e sviluppo;
  • densità delle larve, mancano ancora dati sulla densità di allevamento ottimale delle larve ma è dimostrato che un eccessivo affollamento per risparmiare spazio è controproducente, in quanto influisce negativamente sulla produttività e sull'efficienza di conversione del cibo. Le larve devono crescere in contenitori regolarmente disinfettati realizzati in plastica rigida certificata per il contatto con gli alimenti con mangime sul fondo, non va dimenticato che gli insetti commestibili sono classificati come bestiame e per questo motivo è necessario rispettare le condizioni di benessere animale, importanti per ottenere alimenti sicuri e di alta qualità.

L'E.F.S.A. ha analizzatto il processo di produzione degli insetti commestibili descritto da un’azienda francese, i valori nutrizionali dell'insetto, i livelli di contaminanti, la stabilità e la conservabilità della larva, i valori di digeribilità, il livello di micronutrienti, i fattori anti nutrizionali e gli aspetti tossicologici, tutto entro i limiti di sicurezza alimentare.

Gli aspetti nutrizionali ci permettono di considerare seriamente gli insetti come valide alternative per la dieta umana, per questi motivi nel 2015 venne introdotto un nuovo regolamento in materia dei Novel Food, il Regolamento UE 2283/2015, che risponde all’esigenza di aggiornare la legislazione comunitaria e la definizione dei novel food inserendo nella stessa gli insetti interi e le loro parti, infatti recita “qualunque alimento non utilizzato in misura significativa per il consumo umano nell’Unione prima del 15 maggio 1997, a prescindere dalla data di adesione all’Unione degli Stati membri, che rientra in almeno una delle categorie”, e tra le categorie alla lettera “v) alimenti costituiti, isolati od ottenuti a partire da animali o da parti dei medesimi, ad eccezione degli animali ottenuti mediante pratiche tradizionali di riproduzione utilizzate per la produzione alimentare nell’Unione prima del 15 maggio 1997 qualora tali alimenti ottenuti da detti animali vantino una storia di uso sicuro come alimento nell’Unione”.

È quindi grazie alla categoria v) dell’articolo 3, comma 2, lettera a) del regolamento sui novel food che oggi, gli insetti possono essere introdotti nel mercato europeo dopo una preventiva procedura di valutazione e di autorizzazione centralizzata.

Ricerche scientifiche portate avanti hanno dimostrato l’impatto ambientale in termini di riscaldamento globale, consumo di suolo agricolo ed energetico per l’allevamento di massa del Coleottero Tenebrio molitor per produrre 1 Kg di proteine rispetto ad altre fonti proteiche tradizionali per l’alimentazione umana (latte, pollo, maiale, manzo), giungendo a risultatati tutti a favore degli insetti edibili, misurati dal parametro l’E.C.I., il rapporto tra cibo ingerito e crescita dell'organismo, di conseguenza tutto quanto citato conferma gli aspetti positivi dell’utilizzo di insetti per i mangimi destinati all’acquacoltura, avicoli e suidi. Per abbrivio la necessità di nuove fonti alimentari in relazione al continuo aumento nella popolazione umana ci orienta verso la meta di prendere in serio esame gli insetti come una fonte proteica alternativa.