Tra i ritorni dei grandi autori come Bellocchio e Moretti, la nuova tappa dal poliedrico percorso di Garrone, la conferma del talento di Rohrwacher e il sorprendente esordio di Cortellesi: il 2023 si conferma come uno degli anni più interessanti per il cinema italiano dell’ultimo periodo. La qualità del nostro cinema viene spesso sottovalutata, ma il fatto che il prestigioso festival di Cannes abbia scelto tre titoli italiani in concorso per la sua 76esima edizione è un chiaro segnale dell’opposto.
Inizia la nostra panoramica proprio da uno dei tre titoli: Il Sol dell'Avvenire di Nanni Moretti. Il vincitore della Palma d’oro nel 2001 presenta un’opera in piena linea con il suo stile narrativo, in un film che attraverso l’escamotage del meta-cinema fonde un sentimento nostalgico verso il passato ad una autoanalisi ironica del presente della settima arte. Affiancato dalla fedelissima collega Margherita Buy, nel ruolo della sua produttrice/moglie, Moretti si racconta un’altra volta come una voce nel panorama artistico italiano che in mezzo alle forse non tanto nuove logiche dell’intrattenimento s’interroga sul senso di continuare a fare del cinema politico, in un’opera che bilancia alla perfezione la leggerezza del linguaggio e la densità delle emozioni.
Sempre a Cannes è stato presentato La Chimera, quarto lungometraggio di Alice Rohrwacher, autrice molto amata dalla critica internazionale, in particolare in seguito alla sua precedente opera, Lazzaro Felice, vincitrice del premio alla miglior sceneggiatura e dal cortometraggio Le Pupille candidato agli Oscar 2023.
Protagonista del film è l’attore britannico Josh O’Connor, che nel film interpreta Arthur, un ragazzo inglese che si unisce ad una banda di tombaroli toscani alla ricerca dei tesori sepolti dell’antica Etruria; oltre a lui il cast conta la star internazionale Isabella Rossellini, Carol Duarte e la sorella della regista Alba Rohrwacher. Con uno sguardo unico nel suo genere Alice Rohrwacher sceglie di raccontare nuovamente uno spaccato dimenticato dell’Italia, indagando il mondo inesplorato di ciò che non è stato pensato per occhi dei vivi. L’autrice gioca con il linguaggio cinematografico per restituirci una fiaba contemporanea affascinante, ma che talvolta eccede nella caricatura dei personaggi perdendo leggermente il coinvolgimento dello spettatore.
Altra tappa fondamentale del 2023 per il cinema italiano è l’uscita di Io Capitano, scelto dall’Italia come rappresentante della penisola agli Oscar per il miglior film in lingua straniera e candidato ai Golden Globes nella stessa categoria. Una pellicola solida e ben girata da Garrone ritrae il viaggio dell’eroe contemporaneo per eccellenza, ovvero la traversata di due ragazzi senegalesi che vogliono raggiungere l’Europa tramite il Mediterraneo. Con una narrazione lineare ma impreziosita da inserti di realismo magico, il regista riesce a rendere sul grande schermo una delle tematiche più calde dell’attualità coinvolgendo emotivamente il pubblico, senza tuttavia scadere nella spettacolarizzazione del dolore che fin troppi esseri umani ancora oggi soffrono.
Nonostante non servissero di certo altre dimostrazione, il 2023 riconferma l’enorme talento del maestro del cinema italiano Marco Bellocchio, che presenta anche lui a Cannes il suo ultimo progetto: Rapito. Il film ripercorre una vicenda di cronaca dimenticata dalla storia: nell’anno 1858 nello Stato pontificio un bambino ebreo viene catturato per ordine del pontefice in quanto è stato battezzato di nascosto e per questo motivo risulta essere di proprietà del Papa in quanto suo suddito e non può più rimanere sotto le cure della propria famiglia.
Gli eventi si intrecciano con moti indipendenti italiani e narrano uno spaccato della storia italiana che fa rabbrividire, nell’ ipocrisia dei sommi esponenti della chiesa cattolica, accecati dalla proprio sete di potere, che man mano si dileguava. La forma, curata ed elegante, coglie perfettamente la complessità della vicenda con una fotografia che gioca sul contrasto tra luci ed ombre.
Infine non si può parlare dei film usciti nel 2023 senza menzionare l’esordio alla regia della nota comica, attrice e presentatrice Paola Cortellesi. C’è ancora domani si è aggiudicato il riconoscimento come il miglior incasso nelle sale cinematografiche italiane grazie a un enorme passaparola che lo ha portato a rimanere in catalogo per quasi tre mesi. Con un richiamo estetico e temporale al neorealismo Paola Cortellesi racconta una vicenda più attuale che mai. 2 e 3 giugno 1946 per la prima volta in Italia le donne possono esercitare il diritto di voto.
Un film che calibra alla perfezione commedia e dramma utilizzando espedienti interessanti per rappresentare il tema delicato della violenza domestica, come la scena di ballo sulle note di Nessuno. Un cast d’eccezione impreziosisce l’opera, guidato dalla stessa Paola Cortellesi insieme a Valerio Mastandrea, Romana Maggiore Vergano, Emanuela Fanelli.
Dalla massiccia presenza ai migliori festival di cinema internazionali, al riconoscimento delle premiazioni americane e la vittoria al botteghino nazionale si potrebbe affermare che l’industria cinematografica nostrana è ancora in grado di dire la sua nel panorama nazionale e internazionale, forse bisognerebbe darle più fiducia e attenzione.