Tutti noi abbiamo una città natale: la città in cui siamo nati, dove siamo cresciuti e/o il posto in cui abbiamo speso la maggior parte della nostra vita. La mia è New York, ma sono stata abbastanza fortunata da trovare una “seconda casa”, al di fuori di quella ordinaria, e quel posto si chiama Roma.
Roma è stata la mia seconda casa negli ultimi sei anni. Avevo solo quindici anni quando la visitai per la prima volta. Mi innamorai istantaneamente del clima e della sua cultura. Essendo di origini italiane, avvertii subito un’immediata connessione con la terra e le persone. La città fece scaturire in me un sentimento estremamente forte (che oggi ancora sento), mettendomi a mio agio con me stessa, senza troppi pensieri per la testa e camminando con estrema confidenza; cosa che non è molto comune nella maggior parte degli adolescenti. Ricordo ancora perfettamente quando camminavo per via Margutta e dicevo a mio padre che un giorno ci avrei vissuto.
Ad oggi, anche se non vivo in via Margutta, sento comunque di aver trovato un modo di portare Roma nella mia vita e la mia vita a Roma. E dopo anni di distanza per motivi di vita personale come scuola, matrimonio, maternità e carriera, ero finalmente ritornata con la mia famiglia. Decisi quindi di non far passare mai più tutto quel tempo ed iniziai a viaggiare più frequentemente e con costanza. La vita è troppo breve per non essere vissuta a pieno.
Quella che iniziò come un’idea divertente di viaggiare in un paese che amo, si trasformò in qualcosa di molto più importante per la mia vita. Durante i miei viaggi, ho imparato molto su me stessa. Innanzitutto, sono fluente in italiano e sono un’ottima cuoca, ma questi sono solo “ovvi” miglioramenti derivati dal mio tempo trascorso in Italia. Cosa invece non è ovvio, sono i miglioramenti che la città ha maturato dentro me. Questa forte connessione mi ha portato ad un nuovo livello di felicità, una felicità che mi ha insegnato a guardare le situazioni con un giudizio più positivo e mi ha reso una persona migliore su ogni aspetto.
Potremmo chiederci come mai una persona si possa sentire così legata ad una città, e la mia risposta sarebbe che quella città è composta da persone; e quelle stesse persone possono amare. Oltre che ad apprezzarla per tutto ciò che offre, la cosa più importante che ho di Roma è il suo amore. È questa la ragione per cui la considero come una seconda casa invece che una semplice meta per le vacanze. È molto più che solo un posto dove poter rilassarmi.
Sin dal mio primo arrivo a Roma, sono sempre stata accolta caldamente dalla sua gente. Ho coltivato amicizie che dureranno per tutta la vita. Lì mi sono innamorata e conserverò per sempre quei bellissimi ricordi, andandone a creare ancora degli altri. L’amore che ho provato rimane un’ispirazione per i miei racconti e obiettivi di vita. Sono grata di avere una seconda casa e di tutto l’amore che ci ho trovato.
Non importa quante volte io percorra le stesse strade di Roma, quante volte sieda su una scalinata di una piazza o quante volte cammini davanti ad un sito archeologico; non mi stanca mai. Infatti mi scopro essere positivamente nostalgica quando penso a tutti questi posti.
E mentre cammino nella città di Manhattan in un ordinario giorno affollato di lavoro, mi prendo un momento per pensare ad una serena e pacifica giornata a Villa Borghese e, tutto ad un tratto, mi tranquillizzo e sorrido, perché so che un pezzo di Roma è qui con me.
(In collaborazione con Andrea Vitto)