Indiana Jones e il quadrante del destino, conquista Taormina ma dice addio alla pluridecennale saga (1981) dellʼarcheologo più famoso di sempre e alle sue travolgenti avventure in giro per il mondo.
Dopo il debutto fuori concorso a Cannes 76, la pellicola è stata presentata in anteprima italiana alla 69esima edizione del Taormina Film Fest (dal 23 giugno al 1 luglio) sotto la direzione artistica di Beatrice Venezi.
Diretto da James Mangold, il quinto e ultimo capitolo di Indiana Jones, le cui riprese sono iniziate nel 2021, è stato girato tra Marocco, Scozia, Inghilterra e Sicilia. L’isola protagonista principale del set, fa da sfondo con i siti archeologici e artistici, in particolare per la sua storia che si sviluppa e si connette con quella greca e romana. Luoghi magici e affascinanti come il Tempio di Segesta, il Castello Maniace, l’Orecchio di Dionisio (trasformato in miniera) e la Grotta dei Cordari (Ortigia) a Siracusa; e poi Cefalù, Trapani e Palermo, che hanno ispirato il regista statunitense e la sua troupe.
Ed è proprio in Sicilia che è stato presentato il film in anteprima italiana durante il Taormina Film Festival 2023, alla presenza di alcuni interpreti del cast, Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen. Nonostante i suoi 80 anni, Harrison Ford (Palma d’onore a sorpresa a Cannes 2023) ha voluto ancora una volta ricoprire i panni del leggendario eroe archeologo, per congedarlo definitivamente, “rappresentandolo nell’arco della sua intera vita, dal vigore giovanile fino al tramonto”.
Spettacolari effetti speciali, spericolate scene d’azione in cui il nostro Indy viene inseguito tra le strade cittadine, si trova a dover saltare nuovamente da un mezzo all'altro, tenendo saldo il cappello dell’avventura, da navi a cavalli, passando per aerei e relitti in fondo al mare e da un continente all'altro, aiutato in primis dall’iconica e potente musica di John Williams.
Indiana Jones e i nazisti, una vecchia storia, ma questa volta dietro la cinepresa non c’è più Spielberg, qui è produttore esecutivo assieme a George Lucas, ma James Mangold. L’attesissimo Indiana Jones 5 (targato Lucasfilm) già nelle sale italiane dal 28 giugno distribuito da The Walt Disney Company, ci riporta sin da subito nell’oscura ambientazione dell’epilogo dei Predatori dell’arca perduta (1981), primo insuperabile capitolo della serie diretta da Steven Spielberg.
Dopo il prologo ambientato nel 1944 in un castello nazista, l’azione si sposta al 1969 nei giorni dello sbarco sulla luna. Il professore Henry Jones (Harrison Ford) ormai stanco e anziano, che sta per andare in pensione e si sta separando dalla moglie, viene coinvolto da un’intraprendente studentessa di archeologia Helena (Phoebe Waller-Bridge) figlia di un suo collega e amico di lunga data Basil Shaw (Toby Jones), in una nuova rocambolesca avventura. L’oggetto del desiderio è una parte del preziosissimo quadrante proveniente dall'Antica Grecia, Antikythera,( il più antico calcolatore meccanico) un congegno che, secondo la teoria di Archimede, possa permettere di viaggiare nel tempo e cambiare il destino del mondo, su cui ha messo gli occhi anche lo scienziato ex nazista Voller (Mads Mikkelsen) che si è reinventato collaboratore della NASA.
James Mangold tiene viva l’eredità di Spielberg, tra nazisti e Archimede riavvolgendo il tempo, con un preambolo degli anni '40 in cui Harrison Ford è di nuovo giovane, preso direttamente dai vecchi film e inserito negli episodi di oggi, grazie alle magie della digitalizzazione, che si ripetono anche dalle scene d’inseguimenti e sparatorie come quella in metropolitana. L’archeologo più amato dal pubblico, ancora una volta in forma smagliante, il fascino del personaggio è inattaccabile, quindici anni dopo l’ultima chiamata (Il regno del teschio di cristallo).
Incalzante ed entusiasmante, Indiana Jones e il quadrante del destino, sprigiona una ventata di freschezza e ironia con l’astuta e sexy, Phoebe Waller-Bridge, il ritorno del vecchio Sallah (John Rhys-Davies) il robusto e barbuto scavatore egiziano già visto in Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta e in Indiana Jones e l’ultima crociata, e la new entry del giovanissimo Teddy (Ethann Isidore). A completare il cast ci sono anche Antonio Banderas nel ruolo di Renaldo, alleato di Indiana Jones, Thomas Kretschmann nei panni del cattivo colonnello Weber e Shaunette Renee Wilson che interpreta l'agente governativo Mason.
Il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall'originale I predatori dell'arca perduta nel 1981. Alla fine delle due ore e mezza di film ci si ritrova davvero rispediti in un’altra dimensione temporale, con il professore che sa benissimo di appartenere al passato ma che viene continuamente strattonato nel presente dalla nuova generazione, lasciando anche spazio ai sentimenti. Un atto finale che meraviglia, commuove e tiene incollati alle poltrone a conclusione del quinto capitolo di una saga che restituisce un Indiana Jones al suo tempo, all’interno di una casa e di una storia d’amore, rinnovando la magia del grande cinema.