Il capoluogo del Piemonte è una città dall’architettura maestosa, dall’aspetto molto elegante e dall’aria un po’ retrò. Soprattutto dopo gli interventi di ristrutturazione e di messa a nuovo avuti in occasione delle olimpiadi invernali del 2006, Torino ha riacquistato tutto il suo antico splendore. La città è stata capitale d’Italia ed oltre ad essere notevole dal punto di vista architettonico è anche sede di iniziative culturali interessanti, come il Salone del Libro che ha ormai acquisito rilevanza internazionale, e il Salone del Gusto, che vanta tra gli organizzatori l’associazione Slow Food.

La Mole Antonelliana è il monumento simbolo della città, che ospita oggi il museo del cinema. Le ampie strade con gli stupendi porticati portano fino al fiume Po, che la attraversa. I signorili palazzi e le gallerie, dove si respira un’aria di passato. Torino città del mistero, perché è definita “la città del diavolo” (insieme a Lione e Praga, compone il famoso triangolo del diavolo) ma che allo stesso tempo ospita una delle reliquie più famose al mondo: la sacra sindone. Il museo Egizio, altro fiore all’occhiello, il secondo sull’Egitto più importante dopo il Cairo. Ma si potrebbe andare avanti ancora per lungo, poiché i motivi per visitare Torino sono davvero tanti. Proviamo a fare comunque un breve elenco di ciò che deve o dovrebbe essere visto almeno una volta:

Mole Antonelliana
Simbolo eterno della città di Torino, la Mole Antonelliana doveva essere la sede del tempio israelitico quando fu iniziata nel 1863, su progetto di Alessandro Antonelli. La Mole fu al centro di numerosi dibattiti e polemiche e così fu ultimata solo nel 1889, ma non finiscono qui le curiose vicissitudini di questo bellissimo monumento: nell’agosto del 1904 un uragano abbatté la statua, sostituita in seguito da una stella, e nel 1953 un temporale distrusse oltre 40 metri di cuspide che, tra il 1958 e il 1961, fu rimpiazzata da una struttura metallica rivestita in pietra. Grazie ad un innovativo ascensore panoramico potrete accedere alla guglia della Mole in ogni periodo dell’anno e gustarvi un panorama di Torino davvero sorprendente. La sua particolare altezza, ben 163,35 metri, non è l’unica nota distintiva della Mole Antonelliana, che al suo interno custodisce il meraviglioso Museo Nazionale del Cinema, che vi farà rivivere tutta la storia del maxi – schermo, dalle origini fino ad oggi, con un percorso suggestivo ed emozionante.
mar – ven e giorni festivi, 10:00 20:00; sabato 10:00 – 23:00.

Piazza Castello
Questa piazza è il vero e proprio fulcro di Torino: è qui che si è sempre sviluppata la vita della città, fin dall’epoca romana. La piazza è attorniata da portici su tre lati, tutti e tre costruiti in periodi diversi, ed al centro sorge Palazzo Madama, ossia il castello che dà il nome alla piazza. E’ da qui che partono le quattro grandi strade di Torino: Via Roma, Via Pietro Micca, Via Po e Via Garibaldi, quest’ultima è una via pedonale dal 1998 ed è tra le più lunghe d’Europa. Piazza Castello fu progettata nel 1584 da Ascanio Vitozzi, nella piazza era già presente un castello duecentesco che fu perfettamente integrato nel nuovo progetto ed in seguito abbellito da Filippo Juvarra, con una facciata in stile barocco. Sulla piazza si affacciano importanti palazzi civili di Torino: il Teatro Regio, risalente al 1700; il Palazzo della Giunta Regionale; il Palazzo del Governo, oggi sede della Prefettura; l’ Armeria e la Biblioteca Reale, quest’ultima contenente opere di Leonardo da Vinci. Il castello risulta circondato da tre monumenti: quello dell’Alfiere dell’Esercito sardo di Vincenzo Vela, che si trova davanti alla facciata; quello dei Cavalieri d’Italia, opera di Pietro Canonica, e poi quello di Emanuele Filiberto duca d’Aosta realizzato a partire da un disegno di Eugenio Baroni.

Palazzo Madama e il Museo di Arte Antica
Il meraviglioso Palazzo Madama si trova al centro di Piazza Castello ed è attualmente la sede del Museo di Arte Antica. Da notare la splendida facciata di epoca settecentesca che fa capolino su via Garibaldi, ad opera di Juvarra. Dovete assolutamente visitare le collezioni del Museo di Arte Antica, che sono organizzate in due percorsi: uno è dedicato alla storia degli ambienti, l’altro al senso dei capolavori contenuti in essi. Le collezioni si distribuiscono su quattro piani e vi faranno fare un vero e proprio viaggio nel tempo. Nell’interrato si trova il Lapidario Medievale, con sculture in pietra e oreficerie, al piano terra sono situate le opere d’arte che vanno dal medioevo al Rinascimento, nella Torre Tesori c’è il bellissimo Ritratto d’uomo di Antonello da Messina. Nelle stanze barocche del primo piano ci sono i capolavori del Seicento e del Settecento che comprendono la quadreria, i mobili di Prinotto e Piffetti e i regali ornamenti delle sale. Al secondo piano troverete invece le arti decorative di tutte le età: avori, ceramiche, oreficerie, vetri e tessuti.
mar – sab 10:00 – 18:00, domenica 10:00 – 20:00.

Duomo di San Giovanni e Cappella della Sacra Sindone
Il Duomo di Torino è dedicato a San Giovanni Battista, che è il Santo Patrono della città. E’ risalente al 1500 ed è l’unico edificio rinascimentale della città, fu costruito tra il 1491 e il 1498 per volere del cardinale Domenico della Rovere, basandosi sul progetto dell’architetto toscano Meo del Caprina. Il Duomo fu edificato in seguito all’abbattimento di tre chiese medievali dedicate a San Giovanni Battista, Al Salvatore e a Santa Maria. Sebbene nel tempo abbia subito numerosi interventi di ristrutturazione non ha mai perduto la sua impostazione originale. Nel XVII secolo la struttura fu ristrutturata per aggiungere la Cappella della Sacra Sindone, ad opera di Guarino Guarini. La cappella ha accolto a lungo la famosa reliquia che pare fosse il lenzuolo che coprì il corpo di Cristo quando fu deposto nel santo sepolcro e sul quale è rimasta impressa l’immagine del volto di Gesù Cristo. Molti sono i pellegrini che si recano nella Cappella per vedere con i loro occhi un pezzo di così rara bellezza e importanza. Nel 1997, a causa di un incendio l’opera del Guarini è stata gravemente danneggiata ed è tuttora in ristrutturazione. La sindone è stata portata in salvo ed attualmente è esposta in una nuova teca e tenuta in atmosfera controllata.

Castello e Parco del Valentino
Il Castello ed il parco del Valentino si trovano nel centro della città di Torino sulle sponde del Po. Le origini di questo castello si fanno risalire al 1200, il castello fu acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia su consiglio di Andrea Palladio nel 1564. Le attuali fattezze del castello si devono a Maria Cristina di Francia che nel 1620 volle un castello in uno stile che ricordasse quello dei Castelli della Loira. La leggenda vuole che la duchessa avesse voluto questo edificio per i suoi incontri amorosi e che usasse sbarazzarsi dei suoi amanti gettandoli in fondo ad un pozzo. L’edificio ha una forma a ferro di cavallo con quattro torri ed una corte con un pavimento in marmo. Il parco, oggi pubblico, che attornia il castello è molto amato dai torinesi. Vi fu allestita, per l’esposizione universale del 1884, la ricostruzione di un borgo medievale, che è tutt’ora lì e che oggi viene utilizzata per esposizioni temporanee. Il parco è stato in passato sede di mostre floreali, tra queste Flor 1961, della quale restano il Giardino roccioso ed il Giardino montano, caratterizzati da piccole cascate, fontane e rivoli d’acqua. Nel parco inoltre merita una visita la fontana rococò del Ceppi, chiamata anche “Fontana dei dodici mesi”.

Museo delle Antichità Egizie
Questo museo, considerato per importanza secondo solo a Il Cairo, si trova a Torino da quasi due secoli. Il Palazzo che lo ospita risale al XVII secolo ed è la sede dell’Accademia delle Scienze (che ospita tra l’altro anche la Galleria Sabauda). La fondazione del museo vero e proprio risale al 1826, ad opera di Carlo Felice, il quale acquistò la collezione di un console francese in Egitto: Bernardino Drovetti. La collezione fu in seguito ampliata con i ritrovamenti di Ernesto Schiapparelli. I reperti più conosciuti qui conservati sono: Il Papiro di Torino (o Canone Reale), documento che aiuta a capire la sequenza dei sovrani che si sono succeduti sui troni d’Egitto; il Papiro delle Miniere d’Oro, che contiene la mappa di un sito minerario della Nubia; La tomba intatta di Kha e Merit, ossia del capo architetto che supervisionò i lavori della tomba del re Amenhotep III, e di sua moglie, Merit. Vi sono inolte conservate le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II, che furono trovate nel tempio della dea Mut a Karnak. Ultima importante acquisizione, negli anni ‘70, fu il tempietto di Ellesija, donato dall’Egitto all’Italia per l’impegno nella salvaguardia dei siti archeologici minacciati dalla costruzione della diga di Assuan.