Viene definito come la terra dei due mari, un posto magico da entrarti nell’anima, che non si sa bene dove inizi ma che non ci sono dubbi sulla fine: “il Salento termina là dove l’ultimo lembo di terra del tacco d’Italia tocca il mare, nei pressi di Santa Maria di Leuca”.
Ed è proprio in questo luogo magico che Benedetta, per la famiglia “Nina”, coltiva la sua passione per la moda e il suo amore per la Puglia. Tutto inizia nel 2015, quando di ritorno dal suo percorso formativo al London College of Fashion, Benedetta decide di portare avanti l’attività della sua famiglia, già nota nel campo della sartoria. Tradizione, artigianato e sostenibilità sono infatti i valori che le vengono tramandati e che vengono espressi in ogni singolo dettaglio e processo di produzione dei capi del suo brand “Nina Leuca”, ornati con preziosi inserti colorati realizzati a telaio e scupolosamente ricamati a mano. Un esempio eccellente della preservazione di un patrimonio antico, ricco di cultura e animato dall’energia vitale dei colori che contraddistinguono il Sud Italia. Incuriositi, abbiamo intervistato Benedetta durante gli scatti della sua nuova collezione, tra maxi e mini dress, caftani e kimono, top e gonnelloni in pieno stile mediterraneo.
Come nasce la tua passione per la moda e come nasce il brand Nina Leuca?
La passione per la moda e per i tessuti mi è stata trasmessa da mia madre, che sin da piccola mi ha fatto scoprire il mondo degli artigiani locali portandomi con lei nei vari laboratori. Ed è stata sempre lei a chiamarmi Nina. Leuca è invece il nome del posto in cui sono nata e ho trascorso tutte le mie estati, un piccolo paesino situato sulla punta estrema della Puglia, dove si incontrano i due mari, Ionio ed Adriatico. Il mio posto del cuore. Così nasce Nina Leuca.
Quali sono i materiali utilizzati e dove avviene la produzione?
I materiali utilizzati sono principalmente lino e canapa, dotati di una storia molto antica e noti per le loro proprietà eco-friendly e benefiche sia per la pelle che per il territorio, avendo zero impatto ambientale e preservando quindi l’ecosistema dall’inquinamento. La produzione avviene all’interno del mio atelier, a Lecce. I ricami sono rigorosamente realizzati a mano, e abbiamo inserito anche il digitale nel processo produttivo.
I vostri preziosi ricami e i vari inserti lavorati a telaio riprendono pattern floreali o geometrici ispirati alla cultura e al territorio salentino: potete indicarci quelli più importanti, che racchiudono la storia del vostro territorio?
I disegni chiamati “corona” e “biscotto”, ma poi da quelli ne sono nati degli altri realizzati appositamente ed in esclusiva per il mio brand.
Quali sono le caratteristiche del “Made in Puglia” che si riflettono nel vostro brand?
“Made in Puglia” o “Made in Salento” per me significa autenticità, colore e magia. La mia idea di fashion è sostenibile ed è legata al passato, ed alla salvaguardia delle tradizioni e dei valori antichi che ci sono stati tramandati.
Se vi dico: “Moda sostenibile”?
La “moda sostenibile” mi fa pensare a Nina Leuca, alle persone con cui lavoro, ai materiali che utilizziamo 100% Made in Italy, ai tessuti ecosostenibili e naturali, ai nostri processi produttivi, controllati ed orientati alla qualità; alla maniera di concepire il nostro prodotto, come un capo unico, destinato ad un uso nel tempo. Crediamo fermamente nel valore dello “slow fashion” in termini di produzione ma anche di modalità di lavorare all’interno del team.
Oggi si sta puntando sempre più al benessere degli individui attraverso l’economia circolare: come il vostro brand contribuisce a riguardo?
Da quest’anno ho introdotto degli accessori come sleeper, tote bag e shopper, che vengono realizzati utilizzando scampoli e rimanenze di tessuto, che in questo modo non viene più “scartato” dal processo produttivo e gettato via.
Come hai affrontato la pandemia? Hai avuto nuove ispirazioni per il tuo brand, generalmente da dove prendi ispirazione?
La pandemia è stata una grandissima opportunità per me e per il mio brand. Sono cresciuta tantissimo soprattutto sul mercato americano. Mi ispiro alla mia terra, dai colori, i profumi e gli elementi che la contraddistinguono, cercando di ridisegnare un abito tradizionale in chiave moderna, funzionale ed easy to wear. Prendo ispirazione anche da me stessa, mi chiedo cosa vorrei indossare quest’anno, quali tonalità, quali materiali, quale stile. È così che questo lavoro è iniziato, creando per me stessa un outfit last minute per una festa di 18 anni.
Come posizionamento sul mercato siete attivi solo in Italia o anche all’estero? Differenze tra mercato italiano ed estero che riscontrate?
Siamo attivi sia in Italia che all’estero. La differenza tra il mercato italiano e straniero è abissale: gli stranieri continuano ad apprezzare più degli italiani stessi il Made in Italy, e questo è un gran peccato. Io ci credo tantissimo e forte di questi valori mi presento al mondo fiera di far conoscere la mia terra e le mie tradizioni che prendono forma nei miei abiti.
A quali manifestazioni benefiche e collaborazioni artistiche avete partecipato o state partecipando? Progetti futuri?
Mi piace pensare a Nina Leuca non solo come un brand, ma anche come uno strumento per promuovere il mio territorio e per fare del bene. Recentemente ho creato due abiti limited edition, il cui 50% del ricavato delle vendite verrà donato a Save the Children ed in particolare, al loro piano di supporto per i bambini ucraini vittime della guerra. Ho inoltre supportato la Fondazione Sylva, nata con lo scopo di rigenerare il paesaggio salentino attraverso il rimboschimento degli alberi d’ulivo, colpiti dalla terribile epidemia della Xylella, realizzando sei abiti ispirati al territorio pugliese ed alla nostra meravigliosa vegetazione, che saranno disponibili da gennaio 2023. Il mio sogno è continuare a far vivere il mio territorio grazie alle mie collezioni, per farlo crescere e conoscere con tante iniziative.