La natura riesce a trasmettere un’incredibile forza, tanto che migliaia di individui, ogni anno decidono di trasferirsi dalle città per avere un contatto diretto con il creato. E fra le mete turistiche più ambite ci sono perfino i vulcani, con i loro misteri, la loro attività eruttiva, le particolari morfologie delle strutture.
Numerose discipline intervengono nello studio di questi organismi vulcanici, fra cui, principalmente la geologia, e una delle sue branche, la vulcanologia. Altre scienze che aiutano gli studiosi dei vulcani a capirne di più, sono la geofisica e la petrografia. Dalla definizione di geofisica si evince che tale disciplina studia i fenomeni fisici, quindi, termodinamici, ottici, elettrici che hanno luogo nell'atmosfera, sulla superficie e nell'interno della Terra. La petrografia, invece, analizza nel dettaglio le rocce, i loro minerali e le loro tessiture. L'analisi petrografica parte dall'osservazione dell'affioramento, fino ad arrivare all'utilizzo del microscopio.
In Italia, alcuni vulcani sono estinti, cioè, l’ultima eruzione risale a oltre 10 mila anni fa; fra questi ci sono il vulcano di Salina, quello di Amiata, Vico, Vulsivi, le Isole Pontine, Sabatini, Cimini, Roccamonfina e Vuture.
Il Vesuvio è per molti il simbolo di Napoli, si tratta di un vulcano, attualmente, nella sua fase di quiescenza, infatti, l’ultima eruzione risale al 1944. L’eruzione più famosa è quella che nel 79 d.C. seppellì Pompei ed Ercolano. Queste città, ancora oggi, sono mete di turisti da tutto il mondo; nei resti vivono le tracce di una civiltà antica, calchi fatti di lava, reperti di valore inestimabile e infine, segni di persone che sorprese dalla distruzione, cercano di fuggire.
Particolari sono i vulcani sottomarini, fra cui Marsili, il gigante sottomarino del mar Tirreno e vulcano sommerso più grande d’Europa. Ha un’altezza di 3 km rispetto ai fondali circostanti e la sua punta si estende in direzione Nord-Nord Est e Sud-Sud Ovest per 20 km, raggiungendo profondità di circa 1000 metri.
Palinuro è un complesso vulcanico lungo circa 75 km, mentre il Glabro si trova poco distante, lungo lo stesso allineamento. Questi due vulcani si trovano a circa cento metri sotto il livello del mare.
Dalla Campania si spostiamo in Sicilia. Il vulcanismo è un fenomeno che caratterizza il canale di Sicilia, questa zona, infatti, è tettonicamente attiva. Dal complesso di questi fenomeni sono nate le isole di Pantelleria e Linosa, oltre ad altri vulcani sottomarini.
Di fronte a Sciacca nel 1831 si è originata l'isola Ferdinandea, a seguito dell’eruzione sottomarina di un vulcano. Dopo pochi mesi, l’isola scomparve sotto il moto ondoso, mettendo fine alla disputa fra Regno delle due Sicilie, Inghilterra e Francia circa la sua sovranità. Perfino sulle meraviglie della natura gli uomini vogliono mettere le mani.
I vulcani sottomarini sono molto interessanti ma anche difficili da studiare per la mancanza di accesso diretto. In Campania, addirittura il Lago d’Averno risiede in un cratere spento.
I principali vulcani da visitare in Italia:
- Vesuvio
- Colli Albani
- Campi Flegrei
- Monte Nuovo
- Lipari
- Ischia
- Vulcano (Isole Eolie)
- Pantelleria (Isole Eolie)
- Panarea (Isole Eolie)
- Isola Ferdinandea
- Stromboli (Isole Eolie)
- Etna
Cosa rischia chi decide di visitare i vulcani? Il rischio vulcanico è ritenuto dalla Protezione Civile, prevedibile, perché tali fenomeni possono essere studiati, infatti, terremoti, variazioni nell’emissione dei gas, deformazioni possono preannunciare, la risalita del magma. Tuttavia, lo studio della vulcanologia è sempre imperfetto per molti aspetti, proprio per i cambiamenti che possono intervenire, e rendere così più difficili le valutazioni degli esperti.
Visitare i vulcani resta un’esperienza meravigliosa, si ha la possibilità di stare in contatto con la natura e di fare trekking. Alcuni sono bassi, per altri è necessario scalarli, ma vale la pena arrivare fino alla cima per fotografare e ammirare anche il panorama.