Audaci, decise e visionarie: Elena Carelli e Floriana De Letteriis sono due giovani imprenditrici pugliesi che hanno saputo trasformare il loro coraggio in una realtà di successo con la nascita nel 2018 del brand “Clara Aestas”, un omaggio all’estate illustre, nella sua parte più glamour e fashion. Una collezione pensata, infatti, dapprima per luxury beachwear dalle linee pulite, raffinate ma dal tocco aristocratico e sofisticato che dal 2022 si è impreziosita con il lancio dell’Angelic Touch, la capsule dei bijoux, tempestati di cristalli, destinata a tracciare l’indelebile evoluzione materica del brand che ha fatto dell’impalpabilità e della leggerezza dei suoi ricami alati una vera e propria firma. Abbiamo incontrato Elena e Floriana durante la presentazione stampa della nuova collezione Primavera-Estate.
Come mai avete lanciato la collezione di bijoux, Angelic Touch? Lo stesso richiamo all’angelo lo troviamo anche nelle ali ricamate della vostra linea di beachwear.
Elena. L’idea di disegnare bijoux ha sempre fatto parte del nostro progetto. Così come per noi è inconcepibile non completare il nostro outfit con gioielli e accessori preziosi, allo stesso modo è impensabile concepire una collezione senza il suo adeguato complemento. Immediatamente abbiamo realizzato un modello di bracciale in due esemplari, uno per me e uno per Floriana. Un modo per simboleggiare il nostro legame con il brand anche quando non è possibile indossare un capo da spiaggia. Il nome Angelic Touch è nato naturalmente, conseguenza del suo significato iconografico ed evocativo. Sotto altro versante, arrivare alla commercializzazione delle collezioni di monili nel frattempo ideate non è stato facile a causa delle lavorazioni che le nostre creazioni hanno richiesto e ci siamo arrivate solamente con la presentazione della nostra prima capsule di bijoux in occasione del lancio della campagna Primavera-Estate 2021. Forti delle esperienze e delle soddisfazioni acquisite in questo ultimo anno intendiamo incrementare sempre più le nostre linee di bigiotteria con l’obiettivo di passare, presto, alla gioielleria.
Floriana. Sono sempre stata appassionata di gemme e pietre preziose. Affascinata, le ho studiate e continuo a studiarle con grande interesse. Introdurre la Angelic Touch Collection più che una scelta è stato un imperativo morale nei confronti di questa mia grande passione. Le idee e le possibilità sono infinite in questo settore iper stimolante, dove la vera sfida risiede nel ricercare il giusto equilibrio tra tutti gli elementi dell’outfit. Dunque con entusiasmo continueremo a incrementare questo settore che continua ad emozionarci.
Il bijoux al quale siete più legate e perché?
Floriana. Il bijoux del mio cuore è sicuramente il bracciale alla schiava regolabile, nato dall’idea di indossare tutti i giorni un ornamento prezioso che avesse la nostra impronta. Ancora oggi non riesco a rinunciare di indossarlo quando sono fuori casa. Ricordo ancora tutte le fasi di produzione dei primi esemplari, lo studio del disegno per adattare il nostro pizzo ai nostri polsi, il primo calco in gesso, la fusione dell’argento. I nostri occhi che brillavano al sol vederli realizzati sono emozioni che non dimenticherò mai.
Elena. Non indosso, mai, nessun genere di collana. La difficile sfida di concepirne una a completamento delle nostre parure, dunque, si presentava a tratti insormontabile. Nel pensare e ripensare, ricercare e ipotizzare una collana desiderabile in primis per me, ho dovuto scavare a fondo dentro me stessa e ancora una volta il risultato è stato unico e sorprendente: una collana rigida malleabile senza gancio alcuno adattabile ad ogni corporatura, estremamente contemporanea, importante e scenografica nella sua discrezione e sobrietà. Il solo guardarla mi inorgoglisce, l’Angel necklace è consapevolezza di essere, ancora una volta, riuscita a superare i miei limiti. Rappresentazione del pensare fuori dagli schemi per raggiungere l’obiettivo.
Siete entrambe laureate in giurisprudenza, come nasce la passione per la moda e il progetto Clara Aestas?
Floriana. La passione e l’interesse per la moda è nel mio DNA, alcuni membri della mia famiglia ed in particolare mia nonna erano specializzate nel settore sposa e abbigliamento. La cura dei dettagli, lo stile ricercato, hanno sempre fatto parte del mio modo di essere. Sono nata tra tessuti pregiati, l’odore del gessetto e le mille sfumature di colori. Ricordo che a sei anni disegnai il mio primo completo estivo composto da blusa in crêpe de Chine avorio e panta Capri in tessuto Vichy blu, selezionai i tessuti e osservai tutti i passaggi di realizzazione. Avevo qualcosa di unico, di mio, da allora si è acceso dentro di me un fuoco. La mia passione è nata con molta naturalezza, tra tessuti, il rumore delle macchine da cucire di nonna e il segretissimo lookbook di bellissimi abiti da sposa della mia mamma. Mi ha sempre affascinato anche studiare la storia dei grandi stilisti, in particolare, ho amato la storia di Gabrielle Bonheur, quanto la sua tenacia, genio e talento, tra mille avversità, abbiano dato vita a dei capolavori ma ancora di più la storia di Christian Dior inventore delle gonne ad A e della celebri linee a freccia e a sacco. Un grande artista in grado di esaltare al massimo la figura femminile. Il mio percorso formativo nel settore legale ha notevolmente inciso nella formazione della mia personalità consentendo di approcciarmi alla vita imprenditoriale con una visione diversa e più tecnica, soprattutto grazie al Master in diritto di impresa conseguito. Per entrambe il cambio di professione è stato solo un raccordare la realtà esterna con noi stesse, non si tratta più di quello che facciamo ma di chi siamo.
Elena. Ho avuto il privilegio di nascere e crescere in ambienti che mi hanno consentito di coltivare la cultura del bello. Sin da bambina sono stata educata a conoscere e identificare bellezza e qualità nelle varie declinazioni in cui esse si manifestano. Che si parli di arte, letteratura, design, architettura, enogastronomia, danza, sport; penso che in ogni aspetto della moderna società sia possibile cogliere delle componenti squisitamente estetiche, l’esercizio continuo nell’analisi delle stesse, inevitabilmente e naturalmente si traduce nello sviluppo di un forte senso critico che scaturisce nella formazione di una proprio e delineato gusto personale. È così che è nato il mio concetto di stile, sintesi, evoluzione e personalizzazione di ogni bellezza che ho individuato e riconosciuto. Il primo approccio l’ho avuto con i reperti della Magna Grecia inevitabile conseguenza del passare le mie estati presso i nostri possedimenti nella zona del Metapontino sin dai primi mesi di vita. Una bellezza senza tempo, intatta, perdurante, immaginifica e regolarizzata nel canone di Policleto, sono cresciuta ricercando ovunque esatte proporzioni e bellezze oggettive ritrovandoli spesso nella bellezza della natura, nel linguaggio, nell’arredamento, in un film. Questo ha provocato in me lo sviluppo di una nuova concezione estetica dell’esistenza. Immancabilmente affascinata dall’eleganza degli ambienti frequentati nel corso degli anni e delle donne che li abitano, ho sempre avuto un’idea sullo stile che alle stesse potesse addirsi ed un giorno, non è più bastato applicare quelle regole così formate solo a me stessa, ma nacque l’esigenza di divulgarle. Ed ecco che, allora, ho sempre immaginato capi dalla silhouette fluida, femminilità sottile e sensualità raffinata. Un concetto di stile allo stesso tempo sobrio, aristocratico, scintillante, sofisticato, dotato di linee pulite, sempre adornate perseguendo un linguaggio che parla la grammatica del lusso. Un vocabolario che si traduce instancabilmente in una rappresentazione della bellezza.
Che tipo di materiali avete privilegiato per la collezione?
Floriana. Nel campo del beachwear la scelta dei materiali è fondamentale e presenta inedite insidie rispetto ad altri settori. Non possiamo permetterci il lusso di compiere scelte esclusivamente sulla base delle nostre peculiari preferenze ed inclinazioni ma occorre di volta in volta individuare materiali che possano adattarsi alle specifiche esigenze di ogni donna. Non dimentichiamo, infatti, che il costume da bagno è l’indumento che più di ogni altro lascia scoperto il corpo in pubblici ambienti, dunque abbiamo sempre compiuto scelte in termini di altissima qualità dei materiali selezionati. Ci rivolgiamo esclusivamente a fornitori leader nel proprio settore. Per lo swimwear prediligiamo la lycra immancabilmente accompagnata dal nostro macramè. Per i fuori-acqua amiamo variare, se la nostra predilezione cade sempre sulla seta in considerazione delle sue intrinseche qualità, tali da perfettamente illuminare qualsiasi genere di incarnato oltre che perfetta sotto l’aspetto tattile, amiamo anche selezionare tessuti più caratteristici per l’abbigliamento da spiaggia quali cotoni e lini. Viviamo in costante e continua ricerca di soluzioni e materiali innovativi, per il prossimo anno anche volgendo lo sguardo al mondo dell’ecosostenibile come scelta etica aziendale.
Lo storico dell’arte Bellori scriveva che il traguardo della bellezza veniva raggiunto attraverso una serie di tappe ponderate in cui l'artista, ispirato dalla natura, trovava il suo percorso che lo portava ad eseguire l'opera finale. Per eseguire le vostre creazioni, quali tappe attraversate e da cosa siete ispirate?
Floriana. La nostra ispirazione muove dal mondo che vogliamo creare con la nostra collezione, scegliamo un mood e immediatamente dopo i colori e design più adatti per evocarlo. Abbiamo un’idea di bellezza che non conosce pregiudizi. La primissima ispirazione è nata da un viaggio a Siena, durante la visita al Duomo siamo rimaste colpite da un ornamento il quale rappresentava delle foglie d’Acanthus spinosus. La bellezza dell’acanto è riconosciuta anche negli antichi testi classici, Virgilio, ad esempio, già nel 50 a.C. immaginava la bellissima Elena di Troia con un abito di colore bianco con gli orli adornati da foglie di acanto. Nel linguaggio dei fiori e delle piante rappresenta il prestigio ed il benessere, perché in passato veniva utilizzata per adornare le vesti dei personaggi più illustri. Così è nato il nostro best seller “Angel” declinato in tutte le varie modellistiche.
Una vera opera d’arte quindi che ben si inserisce nel mondo del fashion?
Elena. Sin da bambina non ho mai desiderato una bambola, non ho mai preso in considerazione quanto mi veniva regalato ma dovevo sempre creare da sola i miei giochi secondo quello che era lo specifico bisogno di quel momento. Un istinto creativo primordiale che mi è sempre appartenuto e spinto ad andare oltre quell’appiattimento esistenziale di un regime di vita ordinario. Quell’arte che per molti non è arte (celebre l’espressione “potevo farlo anch’io”), quell’arte dominata da nuove regole che regole non sono, un’arte tesa all’evocazione, un’arte densa di significati sorprendenti a cui lo spettatore disattento è immune, mi ha sempre affascinato. Fu naturale per me scegliere il campo della moda e iniziare a pensare alle prime collezioni, un’esteriorizzazione della propria visione artistica da donare ad ogni donna, affinché l’accompagni nella propria vita. Nacque così l’Angel bikini, un connubio perfetto di arte e moda.
Un aggettivo per descrivere Elena?
Floriana. Elena è una persona tenace, riflessiva e molto analitica, non è un’amica è la mia metà. Non può esistere e non sarebbe esistita Clara Aestas senza Elena e viceversa. Le nostre menti sono sempre in connessione, la nostra forza è proprio questa: la nostra unione. Tutto ciò che è Clara Aestas rispecchia il nostro modo di essere donne sensuali e romantiche allo stesso tempo, con un look sempre ricercato.
Un aggettivo per descrivere Floriana?
Elena. Sottoscrivo ogni parola, esiste uno strano fenomeno paranormale per cui continuiamo a pensare le stesse ed identiche cose nel medesimo istante e ci sorprendiamo ogni volta quando lo scopriamo. Combattiamo, insieme, ogni giorno per raggiungere i nostri obiettivi e non immagino partner migliore nella vita e in questa avventura. Floriana è forza e sensibilità allo stesso tempo, un mix perfetto che le consente di affrontare, nel modo migliore possibile ogni genere di situazione. In fondo tutto ciò che creiamo è il riflesso stesso delle nostre personalità. Parlare di noi equivale a parlare del brand. Clara Aestas è una storia di coraggio, il coraggio di cambiare vita per inseguire le proprie personali e intime propensioni in un settore allora sconosciuto e trascurando tutto il resto, ripartire da zero a trent’anni forte solo della convinzione della validità di un’idea. Clara Aestas è, quindi, anche una storia di fiducia, fiducia nelle nostre capacità e un investimento su noi stesse, su una visione chiara che ci ha viste impegnate nella creazione non solo di prodotti ma di un modo d’essere della donna sofisticata che ci rappresenta e che volgiamo vestire. Una visione chiara di chi eravamo, chi siamo e dove vogliamo arrivare. Ogni ostilità continua ad essere occasione per dimostrare di essere in grado di superarla in costante adattamento alle molteplici difficoltà che continuano a susseguirsi in tempi caratterizzati da pandemie e guerre.