Il cuoio è un materiale durevole, versatile e naturale, è un prodotto di gran valore ricercato per una vasta gamma di usi diversi, amiamo l'aspetto, il morbido tatto e il profumo una volta rifinito.

Tuttavia, il processo di produzione può avere aspetti meno piacevoli, spesso rimasti invariati per secoli. Le origini della lavorazione risalgono ai tempi preistorici quando l'uomo primitivo utilizzava le pelli delle sue prede per proteggersi dalle intemperie.

Con il passare del tempo, le tecniche si sono evolute, ma alcune delle metodologie sono rimaste sorprendentemente simili.

Il pellame grezzo arriva in conceria dopo essere stato trattato con il sale per preservarlo dall'azione dei batteri. La prima operazione da compiere è quindi quella di togliere il sale per evitare di disperderlo nell'ambiente durante le lavorazioni successive.

Le pelli vengono poi immerse in una soluzione di calce chiamata calcinaio, la cui azione ha lo scopo di prepararla all'assorbimento dei prodotti concianti dissolvendo chimicamente il pelo.

L'operazione successiva alla depilazione avviene con un macchinario chiamato “scarnatrice” e consiste nel prelevare lo strato del tessuto adiposo nella parte interna, anticamente compiuta a mano con un affilato coltello.

A questo punto c'è un processo importante chiamato spaccatura, dato che la pelle in questa fase ha ancora uno spessore piuttosto elevato, è necessario tagliarla orizzontalmente in due strati. Lo strato superiore, la parte esterna dell'animale viene detto fiore, ed è la parte più pregiata mentre lo strato inferiore è chiamato crosta.

Il cuore del processo è chiamato concia, dove il pellame incontra sostanze che ne cambieranno la struttura a livello molecolare trasformandolo in cuoio. Questa metamorfosi avviene all'interno del bottale, un contenitore che ruota lentamente, permettendo ai tannini di penetrare in profondità.

Il risultato è un materiale che incarna eleganza, capace di resistere al tempo e all'uso se mantenuto bene. La durabilità non è solo una questione di qualità, ma anche di cure e attenzione ai dettagli.

Come un racconto che si tramanda, ogni giacca, borsa o scarpa in cuoio ha la sua storia: dal tipo di pelle selezionata, allo spessore, al colore, fino alla cura che si decide di applicare.

Certamente alcuni pellami sono più delicati, come la nappa bianca che può tendere a ingiallire con il tempo, al contrario i colori scuri come il verde o l'azzurro tendono a mantenere meglio la loro tonalità originale. Per mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto nel corso del tempo la manutenzione è fondamentale. Ad esempio nel caso delle scarpe, dopo l'uso sarebbe buona norma riporle pulite e lucidate nella scarpiera per eliminare i residui esterni che si sono depositati durante la camminata.

La manutenzione è fondamentale per mantenere le cose in buono stato, ma un’eccessiva manutenzione può essere controproducente. Può portare a costi inutili e, in alcuni casi, persino danneggiare ciò che si sta cercando di preservare.

Un caso emblematico fu quello di un cliente che nel tentativo di mantenere il suo mocassino rosso in condizioni ottimali, applicò il lucido neutro direttamente sulla tomaia, senza sapere che conteneva agenti sbiancanti. Il risultato fu una macchia bianca a forma di cono gelato e il tutto su una sola calzatura. L’altra era rimasta salva, in quanto la persona terrorizzata non aveva più osato completare l’operazione di lucidatura.

Ero io la testimone di questo episodio tragicomico, potevo solo chiedermi: “Ma come ha fatto?”, mentre guardavo il prodotto danneggiato e contestualmente cercavo di mantenere un'espressione professionale. Queste esperienze mi hanno insegnato l'importanza di conoscere a fondo i prodotti specifici per la cura del cuoio e di informare gli acquirenti su come utilizzarli correttamente per evitare danni irreparabili.

Parlando di concia della pelle non possiamo tralasciare due aspetti rilevanti dei nostri tempi moderni: l’impatto sulla salute dei lavoratori che si occupano delle lavorazioni di concia a livello industriale, e l’impatto ambientale dell’intera filiera produttiva dall’origine al prodotto finale.

Infatti, la lavorazione della pelle è un processo complesso che comporta diversi rischi per la salute dei lavoratori, legati all'esposizione a sostanze chimiche potenzialmente nocive. È fondamentale che le aziende adottino misure di sicurezza adeguate a minimizzare questi rischi. Le patologie cutanee rappresentano una delle principali preoccupazioni in questo settore, poiché la pelle può essere esposta a sostanze irritanti o allergizzanti che possono causare dermatiti o altre condizioni cutanee. Inoltre, la pelle può fungere da via di ingresso per patogeni se non viene curata adeguatamente, aumentando il rischio di malattie infettive.

Per proteggere i lavoratori, è essenziale l'informazione sui prodotti utilizzati, l'analisi dei pericoli, l'adozione di misure tecniche e organizzative, l'uso di indumenti di protezione e la promozione di una buona igiene personale. La prevenzione medica e la formazione continua sono altresì importanti per ridurre l'incidenza di queste malattie professionali e garantire la sicurezza nel luogo di lavoro.

Riguardo alla questione ambientale, le statistiche fornite dalla FAO evidenziano l'impatto significativo dell'allevamento animale, principale fornitore di pelli da conciare, sul cambiamento climatico e sull'uso delle risorse naturali. La produzione di carne, in particolare, richiede una quantità considerevole di risorse, come terreno per la coltivazione di mangimi e acqua per l'irrigazione e il mantenimento degli animali. Questi dati sottolineano l'importanza di considerare pratiche agricole sostenibili e di ridurre il consumo di carne per mitigare gli effetti negativi sull'ambiente.

La crescente consapevolezza di questi problemi sta portando molte persone a esplorare alternative più ecologiche, come diete a base vegetale o l'adozione di tecnologie innovative per la produzione di alimenti. La ricerca continua a sviluppare metodi di allevamento più efficienti e meno impattanti, con l'obiettivo di creare un sistema alimentare più sostenibile per il futuro del nostro pianeta.

Inoltre, l'innovazione nel campo dei materiali sostenibili sta facendo passi da giganti come l'uso di scarti di mela per creare un nuovo tipo di pelle vegetale.

Questo materiale, noto come pelle mela o Apple Skin, è una risposta ecologica innovativa alla crescente domanda di alternative sostenibili al cuoio tradizionale.

La buccia di mela viene essiccata e ridotta in polvere, poi mescolata con poliuretano per creare una resina che viene applicata su di un cotone resistente agli strappi, dando vita a un tessuto robusto e versatile, al tatto simile alla pelle.

Questo processo non solo riduce lo spreco e valorizza un sottoprodotto dell'industria alimentare, ma contribuisce anche a ridurre l'impatto ambientale della moda. Con circa 30.000 tonnellate di scarti di mela all'anno a livello nazionale, il potenziale di questo materiale è notevole. L’Apple Skin si presenta come possibilità che evita l'uso di pelli animali e riduce la dipendenza da risorse non rinnovabili. Nonostante ad oggi il costo di produzione sia elevato, i benefici a lungo termine per l'ambiente e per la coscienza etica dei consumatori sono inestimabili.

I grandi marchi stanno iniziando a riconoscere il valore della sostenibilità e stanno incorporando materiali come l’Apple Skin nelle loro collezioni.

Tuttavia, c’è ancora bisogno di sensibilizzare gli acquirenti affinché percepiscano questi prodotti come veramente più sostenibili e non solo come una moda passeggera.

Chi avrebbe mai pensato che le mele potessero fare di più che tenere lontano il medico!