Sempre più difficile appare individuare dei trend definiti nel campo della moda maschile. In una fiera ampia e articolata come è internazionalmente riconosciuta Pitti Uomo, le 5 sezioni che classificano gli espositori sono d’aiuto a separare stili differenti. Tuttavia, a ben guardare, all’interno di ciascuna si possono trovare discontinuità inaspettate. Un esempio fra tanti?
Sezione Dinamic Attitude
Al padiglione Cavaniglia, nel quale dominano scarpe e abbigliamento per lo sport, il marchio Cape Horn, pur usando tessuti high tech dell’abbigliamento sportivo. riesce a produrre, per mezzo di fogge e colori, capi di grande eleganza. Il nome deriva dalla prima produzione, anni 90 del secolo scorso, fatta per i turisti del tempo, che si potevano considerare veri e propri esploratori. Perciò praticità e comodità furono, allora, i parametri ricercati nella produzione. Oggi, ad essi, è stato scelto di unire l’eleganza. Attrazione per clienti non necessariamente sportivi.
Nella stessa sezione la Sealand International si interessa dell’ambiente con the Mangrove Collection. Ogni capo del suo marchio Keeling contribuirà ad incrementare la superficie delle foreste di mangrovie per il miglioramento dell’ambiente marino. Infatti, queste piante sono un potente filtro alle impurità che circolano in mare. La collezione Primavera Estate 2025 trae spunto dalle increspature delle onde del mare e delle conchiglie e ogni pezzo è ispirato alla natura con colori presi in prestito dall’acqua e dalla giungla. Il marchio usa tecnologie di tintura sostenibili e materiali riciclati, gentili sia col pianeta sia con la pelle di chi li indossa.
Sezione Fantastic Classic: due grandi nomi
Altre discontinuità, intese come originalità, le troviamo in Brunello Cucinelli e Stefano Ricci.
Il primo, affidatosi al designer suo cognato, ripropone il color marrone, a lungo bandito dalle palette dei colori di moda. Con audacia propone il color marrone anche per lo smoking, cui applica revers di raso nero. La leggerezza dei tessuti che all’occhio appaiono pesanti caratterizza un po’ tutta la sua collezione PE 2025.
Un percorso molto personale segue Stefano Ricci. Ha reclutato un fotografo del calibro di Steve Mc Curry per un reportage in giro per la Cambogia, a immortalare tratti della cultura Khmer, traendone spunti che sono stati elaborati per la collezione PE 2025. Questi abiti, indossati dai modelli, sono stati fotografati negli stessi ambienti da cui era generata l’ispirazione. Molte di queste foto sono state riunite in un prezioso libro. Un video ha immortalato il viaggio. In esso si narra l’impegno economico profuso da Stefano Ricci per ripopolare l’ambiente naturale degli elefanti. Una Moda così trae solo immagini dal territorio, quindi non sfrutta l’ambiente, ed anzi si impegna per migliorarlo con interventi concreti.
Sezione Superstyling
Alla ricerca delle buone pratiche, troviamo 10 marchi che espongono il loro impegno a promuovere pratiche sostenibili. In partnership con il centro di ricerca di Kering, utilizzano tessuti riciclati del luxury per la produzione di uno specifico look.
Una caposcuola nella difesa dell’acqua
Ecoalf si impegna nel proteggere la nostra risorsa più preziosa: l’acqua, e nel ridurre le emissioni per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2030 e nel sostenere la circolarità nel settore della moda. Per la stagione PE 2025 è aumentato l’uso di cotone riciclato al 100% in tutta la collezione, per ridurre sempre più il consumo di acqua. Il 68% di questa collezione è monomateriale, per evitare rifiuti in discarica e massimizzare le risorse. Va segnalato, fra le tante novità, un nuovo modello di ballerina per la prossima stagione. Semplice ed elegante, nero bordato di bianco, realizzato con l’iconico filato del mare, quella fibra che dona una seconda vita ai rifiuti marini.
La giacca maschile
La giacca maschile si è affrancata da modelli prestabiliti anche per le collezioni più classiche. Si vedono molte proposte di overshirt, cioè giacca camicia. Da Brioni. Tagliatore e Zegna, per citarne alcuni. Giacche che danno maggior libertà di movimento. Armani, se da una parte propone la giacca corta tagliata ai fianchi. dall’altra offre il fatto su misura sartoriale. Stefano Ricci propone l’overshirt con collo a fascia e grandi tasche alte a battente. Avant toi propone un giubbotto in maglia con l’affascinante effetto delavé.
La t-shirt
È un capo intramontabile, multiforme, che reca frasi apodittiche o un tripudio di fiori esotici, ma spesso è preferito in versione semplice. Un esempio la T-shirt bianca bordata fluo di Sun68, prodotta con vari colori ai bordi. Alla sala delle grotte esordisce nel comparto uomo il brand diretto da Carolina Castiglioni, Plan C. È il lancio della prima capsule, un mini-guardaroba di capi estivi completi di accessori. Utilizza cotone, fibre tecniche e lana leggera. Una grande novità sono disegni tridimensionali stampati sulle T-shirt, fantasie che trovano un punto di equilibrio fra maschile e femminile. Alla presentazione la designer si dice molto soddisfatta di aver raggiunto questa produzione, dopo svariati anni di attività nel femminile.
Hatsence
La nuova collezione di cappelli Doria si presenta in questa edizione di Pitti Uomo con un gioco di parole. Come a spiegare che il marchio coglie l’essenza di quello che significa vestire la testa. E dà pure l’idea che un cappello è essenziale.
Col nuovo clima torrido in cui viviamo è comodissima la piccola coppola di cotone leggero. Mentre sono allo stand, due volti noti entrano, attratti dallo stile, fra classico e hippy, del marchio. L’attore Enrico Loverso, che tutti ricordiamo in Ladri di bambini, esce dallo stand proprio con quella la coppola in testa, che mette in risalto il suo sguardo profondo. Anche la video giornalista Cristina Benedetti intenta a percorrere Pitti Uomo per un servizio del TG regionale, dopo l’intervista ne sceglie una in tinta con la camicetta.
Per la pioggia, spesso improvvisa e inaspettata in questo “nuovo” clima, sono riproposti gli iconici Raindrops. Tascabini, molto più leggeri di un ombrello. Salvavita per gli improvvisi violenti scrosci di pioggia estivi, in tanti bei colori per contrastare il grigio plumbeo della pioggia. Nella linea free-time troviamo pure un antipioggia più invernale, ampio, stile safari in cotone 100% water repellent, nel profondo colore storm denim, fatto per accompagnarsi ad ogni tipo di vestiario.
Fuori Fortezza
Troviamo l’installazione Identity, realizzata da un gruppo di studenti IED selezionati dalle sedi del Gruppo (Italia, Spagna e Brasile) con la curatela di Michel Comte. Sono 10 installazioni, che hanno lavorato in una dimensione tra arte e moda, cercando così di prevedere la moda del futuro prossimo. Sono state presentate in occasione di Pitti Uomo 106 al nuovo Polo delle Arti Digitali e Visive (ex Teatro dell'Oriuolo Firenze).