Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
(A. Einstein)
Ti senti apatico, triste e frustrato? Niente paura. Sembra essere una sensazione diffusa. Lo psicologo Adam Grant, in un articolo per il New York Times dello scorso 19 aprile, lo ha definito “languishing”, quel senso di illanguidimento, di mancanza di voglia di fare e di trovare uno scopo. Un tema che ha sollevato una gran quantità di commenti sia oltre oceano sia in Italia dove l’articolo è stato ripreso in più di un’occasione. Segno che ci si sente meno soli quando riusciamo a parlare di questo senso di apatia e frustrazione in una società che ci vuole sempre performanti, ottimisti e al top.
Il “languishing” sembra essere secondo Grant: “Il figlio di mezzo molto trascurato della salute mentale”. Più che una vera a propria malattia mentale come la depressione o il burnout, si parla di “un’assenza di benessere”. Ne abbiamo motivo: è passato un anno e mezzo dall’arrivo della pandemia che ci ha portato via persone care, ci ha imposto restrizioni che non avremmo mai potuto immaginare, ci ha fatto provare l’assenza di contatto sociale e l’obbligo di lavorare o studiare da casa. Con l’arrivo del 2021 si è riaccesa la speranza grazie alla disponibilità dei vaccini anti Covid-19 che la maggior parte delle persone ha visto come una luce in fondo al tunnel. Tuttavia, allo stesso tempo, ha evidenziato un generale sentimento di attesa e di mancanza di certezza su come evolveranno le cose. Ci sentiamo senza controllo sul presente o su cosa porterà il futuro. Da qui la mancanza di progettualità, di voglia di impegnarsi in qualcosa.
Meglio dunque abbandonarsi sul divano, consegnandoci alla serie televisiva del momento, in attesa che tutto finisca. Compreso l’inverno che, con le sue giornate sempre più corte, invita a rintanarsi a casa. Incontrarsi con i famigliari lontani è difficile, organizzare incontri con gli amici più complicato: sembra più semplice lasciarci sopraffare dall’illanguidimento. Una sensazione di inutilità e mancanza di progetto, che mi ha pervaso fino a quando, in un giorno di pioggia novembrina, ho deciso di ricorrere ai miei due fedeli alleati, sempre a portata di mano. La casa e la scrittura.
Ho preso carta e penna e ho fatto una lista delle cose da risistemare in casa. Ho così deciso di passare in rassegna – una mezz’ora al giorno – armadi e stipetti, dispensa e frigorifero, cassetti del guardaroba e scarpiera. Una musica coinvolgente e, come se stessi seguendo un training delicato e intrigante, ho ripulito gli armadi, togliendo una notevole quantità di cose inutili. Questa attività mi ha fatto fare un’immersione nel cambiamento. Quando, prendendo in mano un oggetto, ti chiedi “mi serve ancora?” e rispondi con onestà tocchi con mano che la vita di adesso è molto diversa da quella di due anni fa: la casa può raccontarti molte cose su di te se sai ascoltarla.
La cosa più difficile è iniziare, senza porti obiettivi troppo ambiziosi. Scegli uno spazio piccolo di casa e parti da un’operazione semplice. È importante che l’attività sia sfidante e ti assorba completamente, talvolta fino a farti perdere la cognizione del tempo. Una volta che ti sei messo in moto, le cose migliorano in modo esponenziale. Se hai usato il metodo giusto, alla fine ti sentirai ricaricato, per non dire rigenerato.
Come sottolinea Grant, per noi occidentali è importante vedere un progetto che progredisce: il fare è importante. Cosa c’è di meglio che trasformare lo spazio intorno a te?
E se l’unica risposta all’illanguidimento fosse semplicemente immergersi nel qui e ora, trovando qualcosa da fare che ti assorba completamente, ti dia energia e soddisfazione, senza necessariamente fare parte di un progetto più ambizioso?
Sento che è il momento di fare tesoro di questi tempi bui e scoprire cosa mi stanno insegnando senza dimenticare di affidare le mie scoperte alla scrittura o semplicemente al mio diario.
È inutile continuare a far finta che tutto va bene, postando le foto migliori su Facebook, raccontando al mondo che te la stai cavando alla grande. È necessario accettare il fatto che le nostre vite stanno probabilmente languendo: rendere gli altri partecipi di questa sensazione aiuta a sentirsi meno soli e giù di tono.
Quando inizi a condividere sentimenti e potenziali soluzioni, forse sei d’aiuto a qualcun altro. E quando un’amica, una lettrice o cliente mi scrive dicendomi quanto le mie parole l’abbiano sostenuta, quel senso di passione e di significato ritorna.
Sembrava dimenticato eppure esiste: è ancora lì dentro di te, basta ritrovarlo e smettere di “vedere la vita attraverso un parabrezza appannato”. Ecco alcuni consigli.
Cerca un’attività che ti piace o in cui sei bravo e dedicati ad essa. Ricorda: “Occuparsi della casa è occuparsi di sé stessi.”
Ritagliati del tempo senza interruzione e affidati al flusso dell’attività che stai svolgendo. Senza interruzioni o tentennamenti, permetti a ciò che stai facendo di assorbirti completamente.
Quando sei nel flusso e stai finalmente creando qualcosa, potresti perfino sentire una specie di “click”: anche se stai “soltanto” mettendo in ordine la scrivania o preparando una torta per i tuoi figli.
Siamo così abituati a progettare il futuro che facciamo fatica a godere del “semplice presente”, delle piccole cose. Preferiamo immergerci nelle storie televisive che osservare le vite che vediamo scorrere accanto e intorno a noi. E mentre sto scrivendo tutto questo per condividere, sento già un’energia che mi pervade.
Spero che - anche tu - dopo aver letto questo articolo prenda una decisione. Se ti è venuto in mente un angolo da sistemare o un’attività a cui ti vuoi dedicare, che rimandi da troppo tempo, mettiti in moto subito oppure afferra la tua agenda e ritagliati uno spazio per farlo: ogni giorno, per almeno una mezz’ora oppure una o due ore a settimana.
Piccoli obiettivi che puoi portare avanti con continuità e, finalmente, vedrai un progetto prendere forma: godere del presente, per quanto problematico o complesso possa essere.
E potresti scoprire che, quella stessa continuità che cerchi nella serie televisiva e che ti cattura così tanto può essere creata nella tua vita con gli amici con cui condividi il tuo cammino e le persone che ami.
Il momento è adesso: non perderlo!
La felicità non è mai nelle grandi cose, non ti arriva nella vita con grandi annunci e fanfare.
Le cose più belle, quelle che ti daranno felicità vera, arrivano in punta di piedi, in silenzio e attendono, pazienti, che tu le noti.(S. Barè Neighbors)