In molti di noi il pensiero ricorrente è “quando finalmente otterrò il lavoro dei sogni, perfetto in ogni suo aspetto, sarò felice e potrò godermi la vita”.
Questa credenza fa sì che le persone si sentano insoddisfatte del loro lavoro e, di conseguenza, della loro vita.
Durante la nostra vita si cambia lavoro molte volte e, ogni nuovo ruolo ci porta ad acquisire nuove conoscenze e competenze.
Il nostro nuovo “saper fare” ci porta ad un nuovo “saper essere”.
Ogni lavoro ci fa scoprire talenti, porta alla luce aspetti di noi che non avevamo ancora esplorato.
Godiamoci il viaggio che porta a ridefinire i nostri interessi e i nostri obiettivi.
Noi cambiamo, viviamo in un costante processo di crescita, i nostri interessi e le nostre passioni cambiano con noi man mano che facciamo esperienza. Questo significa che anche il lavoro che sognavate fin da bambini comincerà a starvi stretto.
Non abbiate paura di cambiare: è molto più pericoloso restare all’interno di un sogno che non vi rappresenta più.
Noi cambiamo e cambia anche il nostro concetto di lavoro dei sogni.
Non sono solo i nostri interessi a cambiare nel tempo ma cambiano anche priorità, bisogni, desideri.
È possibile che in una fase della nostra vita l’aspetto economico sia un elemento fondamentale, mentre in un’altra fase abbia un peso minore rispetto ad altri fattori.
Quando proviamo frustrazione, noia e siamo demotivati possiamo aiutarci ridefinendo le caratteristiche del lavoro che risponda davvero alle nostre esigenze attuali.
Chi vuoi essere conta molto più del cosa fai per vivere.
Chiedersi che persona si vuole essere grazie al lavoro che si svolge è illuminante.
Saper rispondere a questa domanda vi farà interrogare sui vostri valori, su come volete vivere la vostra vita, evitando di porre attenzione sul solo ruolo o sul solo risultato professionale.
La maggior parte del nostro tempo viene speso lavorando, è normale desiderare di svolgere una professione appagante e gratificante.
È comprensibile cercare un lavoro che metta a frutto i nostri studi, le nostre competenze e le nostre attitudini.
Anche fuori dall’ambito lavorativo dobbiamo cercare motivazione e gioia, possiamo coltivare passioni e interessi, manifestare talenti e metterci alla prova anche in attività che con il lavoro non hanno nulla a che vedere.
Non esiste nulla che possa darvi soddisfazione e riconoscimento se non siete voi, in prima persona, a pensare di meritarlo.
Cercare conferme all’esterno significa evitare di guardarsi dentro e affrontare le zone d’ombra. Tornate alle origini e pensate a cosa vi fa stare bene, indipendentemente dal lavoro.
Quanto siamo felici?
Quando tornate a casa da un lavoro che non vi appaga, quando siete nel letto, alla sera, e pensate alla vostra vita, ai vostri sogni, siete davvero soddisfatti di ciò che avete oggi?
Se la risposta è no, molto probabilmente, è ora di cambiare, di dare una svolta positiva alla vostra vita professionale.
Se non vi sentite realizzati in quel che state facendo è perché non è ciò che volete fare.
Non c’è cosa più gratificante di impegnarsi a migliorare, essere capaci di mettere a frutto, nel miglior modo possibile, tutte le competenze in campo.
Ci vuole coraggio per essere felici e non è sempre facile avere coraggio e fare sacrifici ma, il duro lavoro, prima o poi, ripaga sempre.
Molti nipponici abbracciano il concetto dell’ikigai, un'antica filosofia giapponese. Ikigai è un termine giapponese che significa la "propria ragione d'essere e di esistere".
Ciascuno di noi ha un proprio ikigai: secondo la filosofia tradizionale giapponese, basta trovarlo e seguirlo per essere felici.
Una vita ben vissuta conduce alla forma di felicità più alta e duratura.
Ken Mogi, noto neuroscienziato, afferma che l'ikigai è un concetto antico e familiare per i giapponesi, che può essere tradotto semplicemente come "il motivo per alzarsi la mattina" o, più poeticamente, "svegliarsi alla gioia".