Mi piacerebbe riuscire a cercarti. Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai. Ed allora restiamo ad aspettarci invano.(Charles Bukowski)
Chi legge i miei articoli ispirati dall'amore si chiede spesso se esiste questo amore o se è solo qualcosa di romanzato per commuovere. Ogni cosa esiste se percepita dentro e fuori di noi. Esiste!
Altri mi chiedono se anche questo amore così travolgente può finire. L'amore che finisce non è mai stato amore è stato qualcosa di simile ma non è stato amore.
L'amore si può tentare di allontanarlo lasciando agire la mente razionale ma lui resta lì dove è sempre stato anche prima che lo sentissi, respirassi, prima ancora che ti accorgessi di lui era già lì, da sempre vicino a te.
Non lo vedevi prima perchè non era arrivato il tuo momento. Non si era ancora incarnato in qualcuno con le tue stesse sembianze di uomo materiale per poterlo riconoscere dentro questa frequenza terrena ed iniziare così a respirarti.
Quando lo incontri, incontri te stesso nell'altro. É l'incontro con l'emozione e da lì qualcosa di straordinario accade anche quando pensi di non vederlo.
Può finire l'amore se è dentro di te e lo vedi nell'altro?
L'amore è quella scintilla divina di Dio dentro ognuno di noi che ha bisogno di un altro che ti aiuta a far diventare quella scintilla un incendio d'esplosione d'amore che sconvolge ogni tuo respiro, con il desiderio, il bisogno di entrare dentro l'altro.
Comprendere, sperimentare l'amore, diventa il voler vivere dentro quella dimensione dell'anima che Dio ha voluto per noi.
L'amore finisce dentro la nostra mente perché non siamo ancora pronti, perchè il nostro libero arbitrio ci porta da un'altra parte o, semplicemente, perché un amore divino è troppo grande e ci fa paura. Ci sconvolge e temiamo di mettere in discussione tutto ciò che ci ha circondato e abbiamo conosciuto. Ma l'amore divino non fa mettere nulla sottosopra. È delicato e non può fare altro che consegnare sempre più gioia e felicità perché non è umano ed ha rispetto per l'umano ma dobbiamo imparare a viverlo nell'umano.
Allora decidiamo di allontanarci da chi? Da lui/lei che il nostro amore incarna? In verità in quel momento ci allontaniamo da noi stessi. L'amore ci lascia liberi di scegliere se vivere questa dimensione tra il divino e l'umano o rinunciare a noi stessi e al dono del Creatore di tutto ciò che È. Riprendere ad ascoltare il canto delle sirene, lasciare che Circe ci streghi e non voler più far ritorno ad Itaca e non essere più quell'Ulisse che non voleva nulla se non Penelope. Dio, in nessun caso verrà a darci un suggerimento per indicarci la via migliore per noi.
Allora decidiamo di andare via da noi stessi e crediamo di aver messo da parte quell'amore... invece si resta sospesi come un bacio sospeso nell’aria perché mai dato.
Saremo tra le vie del cielo e i meandri della terra, saremo nel limbo ma credendo di essere liberi senza però fare i conti col pensiero che pur non essendo denso come lo zahir [termine di matrice araba, con cui si allude a un pensiero ricorrente, il “chiodo fisso” nella testa] diventa leggero ed è come se non ci fosse, invece è sempre lì, vicino a te, dentro la tua testa perché sale dal cuore.
Ti lascia libero di divagare ma è sempre presente nel silenzio delle parole e di ogni altro pensiero. Non è forte come lo zahir ma esiste per ricordarti dell'amore che hai riposto in un angolo buio fino a quando non decide di esserci.
In quel momento diventa un sovrappensiero assordante che non ti fa pensare ad altro che a ciò che hai voluto tentare di cancellare ed è lì che termina la finzione e non puoi che percepire che esisti solo dentro la vibrazione dell'amore.
Puoi sempre continuare a far finta di niente, mantenerti dentro una dimensione astratta che hai creato dove si vive un amore che è solo relegato ad un sogno sognato e mai realizzato ma che aspetta di essere vissuto.
Si può pur vivere dentro la dimensione dello spazio-tempo dell'uomo ma capiterà sempre che mentre pensi ad altro ti ritrovi quel pensiero che credevi di aver dimenticato che ti porta fuori dallo spazio e dal tempo e diventi etereo mentre il pensiero si fa denso e raggiungi l'altro.
Lo accarezzi, ti perdi nel suo sguardo e ritrovi te stesso. Quando ciò accade devi cercare te stesso nell'altro per far sì che l'altro trovi se stesso in te.
Non serve aspettare che sia il tempo giusto. Siamo noi in quel momento che decidiamo che è quello o no il tempo dell'amore per entrare dentro il tempio e fare l'amore.
È così che comprenderemo l'eterno vivere, il tempo eterno, cosa è fare l'amore con i corpi che diventano il luogo sacro per la preghiera a Dio.
I baci delicati sfioreranno il corpo per nutrire l'anima di linfa vitale che si trasformerà in poesia perché in quel corpo che stai baciando e accarezzando vi è la poesia.
È la musa ispiratrice e tu sei il poeta. È la poesia dell’anima e per l’anima. Le mani che sfiorano... intrecciano fili d'oro come per ricamare la tua anima sull'altro.
Sarà il "sentire" l'altro che trasuda amore da tutti i pori e sarà lì che conoscerai il vero sapore del nettare di loto di cui non potrai più fare a meno.
Cercatevi allora, siate coraggiosi perché l'amore per viverlo bisogna avere coraggio e iniziate a fare l'amore risalendo la via per riversarlo al mondo intero per farlo vivere in eterno… anzi, di più!