La propria destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose.
(Henry Miller)
È stato intervistato dai media di mezzo mondo, dalla BBC alla CNN, dal New York Times al South China Morning Post, da Le Monde a The Guardian. È stato chiamato come relatore da istituzioni prestigiose - dal Parlamento Europeo al Trinity College di Dublino - e i suoi articoli sono stati pubblicati da giornali quali il Times, il Guardian, il Financial Times. Ha vinto numerosissimi premi grazie al suo sito, “The man in seat 61”.
Si chiama Mark Smith.
Lo hanno chiamato “il guru del trasporto ferroviario” e non a sproposito: Mark ha aiutato milioni di viaggiatori ed aspiranti tali a spostarsi in giro per questo vasto e bellissimo pianeta senza avvelenarlo, abbandonando i viaggi aerei e rimettendo i propri sogni sulle rotaie.
Conosce e promuove la filosofia che oppone alla fretta di raggiungere la meta il piacere e la scoperta del viaggio.
Il sito “The man in seat 61” è la bibbia di tutti quelli che decidono di viaggiare come si faceva una volta, via terra e via mare, è la guida più informata del mondo sulle possibilità di viaggiare usando il treno.
È da anni che sospetto che “L’uomo nel posto 61” sappia orari e i prezzi di treni, navi e traghetti prima delle biglietterie stesse: Mark Smith è una leggenda.
Mark, la ringrazio infinitamente di avere accettato di fare questa intervista. La prima cosa che vorrei domandarle è se ricorda il suo primo viaggio in treno.
Certo! Avevo circa 13 anni, durante una vacanza con la mia famiglia nel Sud della Francia, in automobile.
Ho assillato i miei genitori finché non hanno finalmente accettato di mettermi su un treno a Montauban per riprendermi a Tolosa mezz'ora dopo! È stato il mio primo viaggio su un treno continentale… il primo vero viaggio è stata una gita scolastica per le vacanze di Pasqua, nel 1982.
Per me il viaggio è sempre stato importante quanto la destinazione. L’esperienza delle gite scolastiche all'inizio degli anni '80 ha alimentato il mio entusiasmo per i viaggi via terra, in treno e in nave; indimenticabile nel 1982, la prima esperienza di un viaggio notturno in Europa. Ci siamo trovati a condividere gli scompartimenti a cuccette sul treno Calais-Nizza con le allieve del sesto anno di una scuola femminile locale. La mattina seguente nel treno circolavano storie epiche - e palesemente esagerate - di eroiche bravate con l’atro sesso.
Nell’estate dell’82 durante un’altra gita scolastica, questa volta in Russia, sono andato da Londra a Leningrado via Oslo e Stoccolma imbarcandomi su un bellissimo piroscafo d’epoca, costruito nel 1940, tornando poi a Londra in treno, via Mosca e Berlino.
Per affrontare le 24 ore di treno Mosca-Berlino ci hanno dato un pranzo al sacco, una cosa dall’aspetto molto poco appetitoso che includeva un pezzo di pane nero secco che sembrava essere stato tagliato da un maniaco armato d'ascia.
Seduto nel mio scompartimento ho visto dal finestrino i pranzi al sacco sovietici volare, buttati fuori bordo dai compagni di scuola seduti nel vagone più avanti.
Fortunatamente, già a 17 anni mi portavo dietro il fidato Cook's Continental Timetable, perciò sapevo che dal confine polacco in poi c’era un vagone ristorante "Mitropa" della Germania dell'Est, quindi non siamo morti di fame. Mi chiedo se le gite scolastiche in aereo di oggi siano ancora così appaganti o eccitanti - ma forse c’è stato un miglioramento nella qualità dei i pranzi al sacco…
Come ha iniziato a lavorare per la British Railway?
Ho fatto domanda per un tirocinio al British Rail Management quando ho terminato il mio corso di laurea a Oxford.
Volevo lavorare nella parte più difficoltosa del sistema dei trasporti. In quel periodo manager come Chris Green (che allora era capo della rete Sud-Est delle ferrovie britanniche) stavano dimostrando cosa si sarebbe potuto fare all'interno del settore avendo intraprendenza e passione, era un’esperienza di cui volevo fare parte, e non ero il solo: c'erano 300 candidati per 30 posti, e una selezione da affrontare che durava 24 ore.
Ce l’ho fatta, e mi sono imbarcato in un corso di 15 mesi che mi ha fatto conoscere ogni aspetto delle ferrovie inglesi, dal trasporto merci all’Intercity, dalla contabilità di biglietteria al segnalamento. Ho ricevuto il mio primo incarico come direttore per le stazioni ferroviarie più piccole intorno ad Ashford, nel Kent.
Ad Oxford ha studiato qualcosa inerente ai trasporti?
No, mi sono laureato in Scienze Politiche, Filosofia ed Economia.
Mentre lavorava quanto tempo poteva dedicare a viaggiare? lavorando per le British Railways aveva delle riduzioni?
Avevo fino a 6 settimane di ferie all'anno, che potevo utilizzare mettendo assieme fino a 3 settimane alla volta. Me ne andavo in qualche bel posto almeno due volte l'anno! Sì, avevo biglietti gratuiti o a tariffa ridotta nella maggior parte delle ferrovie europee, e anche con Amtrak negli Stati Uniti e persino in Paesi come l’Egitto.
Quando ha avuto l'idea di aprire una pagina web dedicata ai viaggi in treno? Come è iniziata l’avventura di “The man in seat 61”?
Nel 2001 facevo il pendolare, andando e tornando dal lavoro a Londra. Il momento cruciale si è presentato quando ho finito il mio romanzo. Non mi fraintenda, non stavo scrivendo un romanzo, ho semplicemente finito quello che stavo leggendo sul treno mentre andavo al lavoro. Quindi, come fa qualsiasi pendolare trovandosi in questa situazione, ho iniziato a girare per le edicole della stazione di Marylebone per trovare qualcosa da leggere. Un opuscolo su come creare una pagina web ha attirato la mia attenzione e l'ho comprato: molto probabilmente sono state le migliori 2,95 sterline che ho speso in vita mia. Ha funzionato e ho iniziato una pagina online. Ho pensato di fare qualcosa per coprire l’enorme divario tra quanto fosse facile e pratico usare il treno e non l’aereo per raggiungere l’Europa dal Regno Unito, e quanto fosse difficile (se non impossibile) trovare qualcuno nel settore commerciale che ti sapesse dire come fare.
È iniziato come un grido nel deserto, una paginetta che spiegava come raggiungere una dozzina di capitali europee partendo da Londra.
Sicuramente in quel momento non avrei mai potuto pensare che si sarebbe trasformata in un sito web con 300 pagine, visitata da un milione di persone al mese, e che sarebbe diventata il mio lavoro a tempo pieno.