Aniello Saravo è un artista poliedrico, che sa esercitare l'arte della pittura, della scultura e della fotografia con eguale bravura. La creatività ha bisogno di espandersi in più ambiti, perchè pervade l'intera personalità e le suggerisce idee e il desiderio di espandersi in molteplici campi.
Concorrono a costruire la personalità di un artista diverse disposizioni, non basta la creatività che, se non è incanalata, è distruttiva, soprattutto occorre una grande capacità fantasmatica in grado di rielabolarla. Le abilità in campo pratico sono fondamentali e sono doti innate, si nasce con certe predisposizioni.
Lo sviluppo dell'attitudine a realizzare opere d'arte è amplificato dalla facoltà di elaborazione intellettiva, in grado di cogliere la complessità personale e un' empatia naturale verso il prossimo, che permette di elaborare una disposizione alla comprensione delle problematiche universali e il sentimento della condivisione della nostra umanità.
L'artista è naturalmente narcisista, perchè è amante del bello, è un contemplativo che sa cogliere gli aspetti più sottili di ogni situazione, di ogni sentimento, essendo sempre dotato di grande sensibilità.
Il narcisismo è attenzione verso di sé: ma l'artista per avere questa attenzione deve ottenere l'ammirazione altrui, il suo prodotto è altro da sé e richiede concentrazione e conoscenza da parte del mondo, è giocoforza che l'amore verso di sé narcisistico si volga verso il mondo. L'arte ha bisogno di considerazione da parte degli altri, l'artista non esiste se non ha un pubblico: e Aniello Saravo ha un suo pubblico che lo ammira e lo segue.
La storia della sua vita, vissuta con problematiche e sofferenze è stata oggetto di una biografia da parte dello scrittore e critico d'arte Ermanno Di Sandro: ha ottenuto un grande successo online. Questo perchè una personalità artistica è tale quando, accanto alle capacità tecniche e realizzative unisce una grande creatività. Ma tutto ciò non basta, se non fosse supportato da una mente fertile e combattiva, che sa osservare, riflettere, scegliere prima di creare: Aniello Saravo crea, ma anche osserva il mondo che così com'è non gli sta bene, ne vede i limiti, le contraddizioni, le ingiustizie, osserva le persone “gli invisibili” come li chiama lui, perchè ama girare per le strade, di giorno e di notte, vive la città e la condivide, sente profondamente le sofferenze, le inadeguatezze e le trasforma in opere mirabili. Molto ha saputo creare con la pittura e ugualmente con la fotografia, un campo che sta esplorando continuamente, guardandosi intorno e fissando con l'obiettivo i momenti che non vuole perdersi, come temesse che gli sfuggissero.
La sua abilità nell'uso della tecniche più tradizionali e classiche gli ha permesso, in un primo momento, di realizzare opere che sono state acquisite dalla Chiesa del Carmine di S. Agata dei Goti, sua città natale e in seguito con l'opera scultorea Filius acquisito dal Museo Diocesano del Duomo di Vigevano e con l'opera Madonna col Bambino, ora esposta nella Basilica di S.Marco in Brera a Milano.
La creatività e le vicende della vita portano una personalità artistica ad evolversi, e dopo questo primo momento classico l'artista si è dedicato ad opere contemporanee, seguendo via via filoni di riflessioni sul suo vissuto e sulle situazioni che andava osservando attorno a lui: con Non c'è più tempo le sue opere, che ha esposto in una personale di grande successo, denunciano il danno dell'uomo nei confronti dell'ambiente e la battaglia che la Terra sta combattendo per soppravvivere al riscaldamento globale. In BimPinocchio ha dipinto, attraverso delle fiabe, il dramma dei bimbi che vivono nei Paesi in guerra, con l'obiettivo di svegliare le coscienze assopite di oggi.
Nella Strada ha voluto nella sua pittura dare voce agli "invisibili", coloro che vivono nella strada, la abitano perchè hanno detto no al sistema che rende l'uomo un ingranaggio produttivo: l'artista vuole restituire alla strada la dignità che le spetta, perchè la strada è il luogo dell'incontro delle anime.
In Aldilà del cerchio vi è un dialogo tra l'interno dell'artista e l'esterno, dipinto coi colori blu e rosso e le posizioni delle persone delineano il loro stato d'animo, che si devono vedere con occhi diversi e non porsi mai limiti per raggiungere l'illimitato. Saravo ha dipinto anche opere di grandi dimensioni come Apocalisse, in cui raccoglie tutta la sua esperienza di pittore e scultore in quasi mezzo secolo di dedizione all'arte in un'opera apocalittica di grande spessore, come XXI secolo opera anch'essa di grandi dimensioni, con molti personaggi che intersecano la loro storia con quella del passato e del presente per raccontare lo smarrimento dell'umanità che sta andando verso l'autodistruzione.
Pratica anche la scultura con grande destrezza tecnica e manuale, ha fatto ricerche approfondite e sperimentazioni personali: è in grado di realizzare perfettamente con le mani e con la spatola ciò che il suo pensiero elabora. D'altra parte da bambino, si dedicava a scolpire e le sue mani sono diventate sensibili al tatto, quasi fosse un pennello che dipinge: ne nascono opere indimenticabili, perfettamente e dinamicamente fuse col suo intento psichico.
Ne sono derivate opere come Vocale G. che, con una carica simbolica ed evocativa ad alto impatto, ricorda il grido di Munch in quell'afflato di dolore senza fine che pervade tutto l'essere, che urla al mondo la propria incapacità di fermare quanto lo sconvolge dentro di sé e fuori nel mondo, ma che lascia intatta la speranza per una maggiore attenzione verso il creato, esseri umani e natura, perchè si rende conto quanto ci sia di stravolto nei nostri comportamenti, che stanno scivolando inesorabilmente verso la distruzione dell'ambiente e l'alienazione dei comportamenti.
L'opera Luna blu, nella raffinata sinteticità della forma, che sembra senza peso, indaga sul rapporto amoroso, ne mette in risalto le problematiche, la difficoltà a capirsi, l'equilibrio sempre in bilico, con un linguaggio plastico che fa emergere le forme che guizzano fluide dalla materia informe: spesso la visione dell'uno non corrisponde a quella dell'altro in una chiara metafora. È la ribellione all'ingranaggio del sistema costituito che ti impone le sue regole ed è il manifesto di coloro che hanno scelto di vivere sfuggendo a inquadrature sociali imposte dall'alto. È un invito a vedere con occhi diversi la società e le sue imposizioni, senza porsi limiti, un desiderio di libertà che è innato nell'essere umano.
Piccolo cuore, con un'estrema purezza della forma, si ispira ai quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere, ricordando una celebre citazione della grande Oriana Fallaci: è l'incitamento a non aver paura nell'affrontare le lotte, perchè più si soffre nella lotta, più vi è possibilità di vincerla. È la sollecitazione al coraggio, all'impegno, al non farsi sopraffare dalla noncuranza attuale, che minimizza ogni problematica a favore di una vita comoda che si adegua ad ogni sopruso.
L'urlo dell'umanità, con superfici delineate con libera e delicata sensibilità, è una singolare, drammatica testa d'uomo, che ricorda i personaggi dell'antica Grecia classica, con la bocca spalancata in un urlo tremendo: il mondo si sta trasformando, non esiste più umanità, né pudore, nè coscienza dei propri sensi. Questa stessa testa d'uomo la ritroviamo scolpita dalla parte opposta dell'opera ed appartiene al corpo rilassato di una donna, sdraiata in posizione di abbandono. L'uomo prende il ruolo della donna e viceversa, vi è un cambiamento radicale nella società, non è un giudizio morale, perchè, come sostiene l'artista, la libertà appartiene ad ognuno di noi, è soltanto un dato di fatto, che l'artista osserva e di cui prende nota. Ricorda l'atteggiamento di Andy Warhol nella Factory: se ne stava lunghe ore a scrutare ciò che accadeva attorno a lui, spesso traendone chilometrici lungometraggi.
Saravo rivela lo stesso spirito in questo desiderio di fermare l'attimo attraverso le numerose fotografie, e addirittura con la scultura, che tra tutte le arti è la più solida e materica: fermare l'attimo fuggente in un momento di eternità...
Tutte le opere di Aniello Saravo affrontano con energia plastica tematiche importanti e impegnate, come l'inquinamento nella Vita di luce, come negli Innamorati, in Beatrice e nel meraviglioso gruppo dinamico Via di fuga.
Anche i bassorilievi sono opere con dimensione universale nella forma e nel contenuto, che mantiene grande carica emotiva ed evocativa anche con l'aggiunta del colore.
Aniello Saravo ha dato molto all'arte e la sua passione per lei gli permetterà di dar origine ancora ad altre incantevoli opere d'arte.
Biografia
Aniello Saravo è nato nel 1961 a Sant'Agata dei Goti (BN): fin dai primi anni ha sentito una irresistibile attrazione per l'arte. Nel 1975 si è iscritto al Liceo Artistico di Benevento ed ha continuato gli studi all'Accademia Nazionale "Le Muse" e Istituto Professionale Ceramica Porcellana di Capodimonte a Napoli. Ha partecipato alla sua prima mostra nel 1976. Dal 1978 si è dedicato all'arte sacra, alla fotografia e agli studi sulla storia del paese natale Sant'Agata dei Goti. Ha continuato ad approfondire la pittura ottenendo nel 2013 il I Premio "Arianna Zuccardi" a Napoli. Quello stesso anno ha partecipato ad una grandiosa mostra al Grand Palais di Parigi ed ha esposto a Bratislava presso la Galleria della radio Nazionale Slovacca, a Londra nella Crypt Gallery, a Barcellona nel Muso MEAM, ad Amburgo nelle sale dell'Elbschloss Residenz.
Nel 2014 ha ricevuto il premio Internazionale di Arte "Raffaello Sanzio", presso il teatro "G. Paesiello" di Lecce, il Premio speciale "Omaggio a Nelson Mandela", ottenendo il titolo di "Ambasciatore della cultura nel mondo a favore dei diritti umani". A Dakar ha partecipato alla Undicesima Biennale D'Art Africain Contemporain, a Seoul ha esposto nei locali del'Assemblea Nazionale della Corea.
Dall'anno 2014 si è trasferito a Milano ove ha aperto un atelier in Brera. Ne sono nati i cicli delle opere la Strada, Non c'è più tempo, BimPinocchio, Aldilà del cerchio, Blu Humanity, Luci ed ombre, I sensi della vita a cui sono corrisposte una serie di personali a Milano di grande successo.
Aniello Saravo vive e lavora a Milano, dove ha trasferito il suo atelier.