Quando l’anno si fa vecchio
ed il sole impallidisce
sotto l’albero fa specchio
un bel manto che abbellisce
Madre Terra ben dorata
dalle foglie variopinte
come fosse un’Antenata
dalle grigie chiome stinte
con un sacco lei ritorna
a dicembre ormai concluso
il solstizio le dà forma
come è sempre stato Uso
per la notte di Epifània
dove arriva ogni Befana
con un asino che raglia
mentre suona una campana.
Dentro al sacco porta doni
semi per un buon raccolto
quando passa emana suoni
con un estro disinvolto
alla terra che riposa
ricoperta anche di neve
rivestita come sposa
di un mantello lieve lieve
quando tutto fuori gela
e la nebbia s’infittisce
ogni giorno presto è sera
ed il Sole pian rinasce
questa strega un po’ megera
nel donare i suoi carboni
dai camini poi s’incenera
ed accende bei tizzoni.
Non abbiate mai paura
di vederla così stanca
è così che vuol Natura
che nel capo poi s’imbianca
ogni nonna ha la sua fine
per rinascere fanciulla
con la chioma si trasforma
in germoglio di betulla
nella scopa ha la magia
che regala il grande volo
poi mostrandoci la via
della gioia e l’abbandono
accogliamo la vecchina
e godiamo di ogni dono
l’asinello che si inchina
e la fronda tutta d’oro.