La somministrazione dei vaccini procede a gonfie vele, almeno nei Paesi ricchi. Infatti, in gran parte dell’Africa come in Brasile la situazione è insostenibile, e la pandemia ha creato ancora una volta un mondo a doppia velocità. Nonostante questo, continuiamo a domandarci con ostinazione se il Covid-19 ci ha cambiato, se ci ha migliorato.
Se la pandemia non è riuscita a scuoterci dalla nostra comfort zone, almeno ci ha mostrato un mondo più pulito e sostenibile. Ci ha magicamente svelato una realtà possibile, alla nostra portata.
Una crescita economica a tutti i costi non è più sostenibile, e non serve a nessuno; molti questo l’hanno compreso, mentre molti altri fanno ancora fatica a entrare in un’ottica più consapevole.
Eppure, il monito del mondo scientifico, delle associazioni, di una parte dell’informazione continua a gridare che bisogna cambiare rotta. Eppure, le storie e i successi sono sotto gli occhi di tutti, e nonostante l’evidenza c’è ancora chi non crede a quello che vede. Negli ultimi anni le energie rinnovabili sono cresciute enormemente, l’economia circolare si è fatta largo fra mille difficoltà e ha dimostrato e sta dimostrando che un mondo sostenibile è ancora possibile. Tutti i giorni c’è chi combatte la propria battaglia contro l’inquinamento, il consumo di risorse e l’abbandono di plastica.
Ricordo ancora i mesi del lockdown del 2020, quando la natura ha iniziato a riprendersi i propri spazi, l’aria è diventata più pulita e i livelli di polveri sottili non sono mai stati così bassi (una riduzione media del 26%). Fiumi, laghi e mari sono rinati. La domanda di petrolio è diminuita di circa il 9%, ma in un mondo sostenibile, dovrebbe azzerarsi completamente a favore di fonti rinnovabili a impatto zero su clima e ambiente.
E intanto, i colossi del petrolio vacillano.
Sono diversi, infatti, i processi che Eni sta affrontando negli ultimi anni, e non sono nemmeno pochi i casi in cui la multinazionale è stata trascinata in tribunale per i suoi comportamenti scellerati contro l’ambiente, anche se numerosi spot pubblicitari trasmessi quotidianamente in Tv dal cane a sei zampe continuano a raccontare un’altra storia. Una storia non vera purtroppo, un racconto falso di energia verde, di fonti rinnovabili e di amore per l’ambiente. La verità, quella che la multinazionale del petrolio tutta italiana vorrebbe nascondere sta, purtroppo, andando in onda nei tribunali.
Alla Shell, invece, è stato imposto da una sentenza di limitare le emissioni, mentre Chevron ed ExxonMobil hanno subito rivolte degli azionisti.
Greta Thunberg con la sua rivoluzione ci ha dimostrato che si può fare politica pur non facendo politica, perché ogni cosa è cosa politica. Il mondo sostenibile che tutti sogniamo, parte dai piccoli gesti, fino ad arrivare ai colossi economici e alle multinazionali. Prima di quelle lobbies e dei loro giganteschi interessi, ci sono i nostri comportamenti e centinaia di substrati, dove chi agisce come meglio può o come crede.
Alcune amministrazioni, ad esempio, hanno capito con intelligenza che qualcosa si poteva fare, e infatti Mumbai, Città del Messico e Milano hanno promosso con impegno un trasporto più sostenibile, costruendo nuove piste ciclabili. Basterebbe solo prendere esempio.
Il mondo è pieno di ottimi esempi, e nonostante questo, molte città occidentali vivono in un degrado ambientale non più giustificabile. Basti pensare a cumuli di rifiuti abbandonati e non raccolti, per cause diverse, che non si riesce a risolvere. Basti pensare a quelle città, dove l’incuria e l’inciviltà dei cittadini superano l’inquinamento di fabbriche e inceneritori. Basti pensare ai rifiuti sotterrati, ai rifiuti incendiati, alla diossina dispersa nell’aria e all’indifferenza delle istituzioni, per capire, che in molti casi il quarto mondo lo abbiamo sotto casa.