La nostalgia dei ricordi del passato, un film in bianco e nero, una vecchia cassetta, la dolcezza di una foto ritrovata, il vecchio zaino di scuola… È con la delicatezza di questi pensieri che Sergio e Luigi uniscono le loro forze e danno vita a Rewind, “riavvolgere” in inglese.
Rewind nasce dall’idea di rivedere le cose di un tempo e di dar loro una nuova vita, una nuova anima, un nuovo significato.
Ma Rewind significa soprattutto il tornare “indietro” ad un passato elitario e, diciamo pure, un po’ arrogante, che caratterizzò l’intellighenzia ed i creativi degli anni ‘70-‘80 del secolo scorso. Uno status symbol di essere e di vestirsi per essere “diversi” dall’incombente massificazione che attualmente, purtroppo, ci caratterizza.
Nel 2013 non nascono quindi delle “semplici” scarpe, bensì un prodotto innovativo, unico, che prende ispirazione da modelli storici come le vecchie pedule ed i mocassini, rivisitati qui in chiave moderna.
Del resto, non c’è da stupirsi quando veniamo a sapere che ad indossarle siano personalità famose come Bruce Springsteen, Jovanotti, Vasco Rossi, Francesco Toldo, Lorenzo Jorge, Joe Bastianich e molti altri.
Come si sviluppa il progetto Rewind?
Rewind si ripresenta in ogni stagione con novità e con l’introduzione di nuovi modelli. Dall’iniziale Track 1 fino alla più recente Track 23, con particolare attenzione all’evoluzione del design, dei colori e dei materiali. Le calzature Lerews sono fatte interamente a mano in piccoli laboratori artigianali, dove i segreti del mestiere si tramandano di generazione in generazione. Tutti i materiali sono prodotti in Italia. Vengono tagliate e poi cucite a mano. Passano da una macchina all’altra per essere montate. Taglio, orlatura, montaggio, finissaggio… l’artigianalità italiana è un simbolo di garanzia. Si contraddistinguono per la cucitura IDEAL usata inizialmente, mentre ora si aggiungono altre lavorazioni.
Le Rewind hanno successivamente cambiato il loro nome in Lerews. Perché e cosa significa per voi questo nome?
Il cambio del nome è stato voluto come abbreviazione della parola rewind e come richiamo del tasto “REW” dei vecchi mangiacassette, come d’altro canto il nome dei nostri modelli tutti contenenti la parola track = traccia, sempre come richiamo al medesimo apparecchio. Il termine è stato scelto per la sua unicità e particolarità, sicuramente meno comune e inflazionato rispetto alla parola rewind. Se poi si pensa che per assonanza sembra di pronunciare la parola francese “rêves”, “sogni” in francese, si continua a volare alto tra mille idee e nuovi progetti.
Quante “tracce”, o meglio, track, avete sviluppato finora?
Le Track 1 sono le prime nate in casa Rewind per la primavera/estate 2013, dopo aver ritrovato per caso un paio di scarpe dimenticate. Mentre le linee riprendono quelle di calzature ormai diventate mitiche, i colori concedono un sapore tutto nuovo, assicurando l’effetto sorpresa di chi vede qualcosa per la prima volta. Quando le Lerews si vestono d’inverno esce una nuova traccia: la Track 2, una scarpa da città che lascia però trasparire un vago ricordo delle vecchie pedule da montagna, ma con la classe e l’eleganza con cui si presenta il marchio. Foderate, assicurano un caldo e comodo inverno, senza rinunciare alla leggerezza che le rende un prodotto unico ed esclusivo. La primavera/estate 2014 non si accontenta della Track 1 ed aggiunge al nastro una nuova traccia: le altrettanto fresche e traspiranti Track 3, uno stivaletto colorato e piacevolmente leggero. Nella stagione fredda 2014 arrivano poi le Track 4, un modello deciso e sportivo che anche d’inverno non rinuncia al colore. La tomaia è realizzata come quella dei vecchi scarponi da montagna tanto da farle guadagnare il soprannome di “Roccia”. Riproposta poi l’anno successivo in versione leather per una straordinaria Limited Edition. Con la primavera/estate 2015 escono poi le Track 5 e le Track 6. Le prime sono sneakers dalle linee classiche, casual e versatili con aspetto minimal, in suede e dai lacci tono su tono; le seconde riprendono lo stivaletto con morbidezza e geometria, disegnando morbide pieghe attorno alle caviglie per una calzata fresca, leggera e colorata che rivoluziona la city walk. La successiva Track 8 è la nostra running cittadina. Una calzatura sportiva, ma allo stesso tempo metropolitana, un urban style per tutti i giorni della settimana. È poi la volta della Track 9, la versione mocassino, comoda, leggera e di qualità, con il sottopiede soft e la suola in micro, pellami rovesciati di primissima scelta e di provenienza 100% italiana. La Track 10 è il boot invernale di Lerews. È la nostra scarpa da tutti i giorni. Internamente foderata in vitello rosso e con cucitura artigianale IDEAL. La Track 11 è invece il boot estivo, più fresco, sfoderato e in suede di primissima scelta. La Track12 è il sandalo con gli occhietti. Il suo aspetto e i tanti colori disponibili, in suede o in pelle, ci riportano indietro per farci tornare bambini. Le Track 7 sono nuovamente vicine allo stile urban con un ampio elastico laterale che rende facile e veloce la calzata e caratterizza la scarpa. Le Track 2 LE si differiscono rispetto alle originali Track 2 per i pellami utilizzati e per la suola in gomma a carro armato che dà alla scarpa un’immagine più aggressiva. Le successive rivisitazioni dei modelli portano all’uscita di versioni sempre più originali nelle varie stagioni e all’uscita delle nuove Track 14 in versione cervo o in nabuk, le Track 15 e le Track 16 in versione low e mid, tutte in suede, foderate e con para naturale per le stagioni invernali. In versione estiva invece le Track 19 sempre in suede e con para naturale ma sfoderate. Fino ad arrivare alle più recenti Track 21, scarponcino in nabuk con fondo in gomma ed interno in pelle, lacci sempre in pelle ed occhielli in metallo, e stesso modello ma in versione low con le Track 23.
Quali sono gli elementi caratteristici delle calzature Lerews?
Gli elementi caratteristici sono l’essere un prodotto italiano, completamente made in Italy, fatto a mano e con una particolare attenzione alla qualità dei materiali oltre che al design. L’artigianalità, la modernità, ma sempre con un occhio rivolto al passato.
Lerews sono calzature nate per l’uomo e per la donna: e per il bimbo avete in serbo qualcosa?
Sono calzature principalmente da uomo, con qualche modello da donna. Per il bimbo non abbiamo nulla in previsione.
Su quali mercati, oltre a quello italiano, siete maggiormente presenti?
Al momento siamo presenti solamente sul mercato italiano, ma in futuro potremmo pensare ad un’evoluzione.
Come state vivendo questa seconda ondata pandemica causata dal Covid-19?
Purtroppo, come per altre realtà, stiamo vivendo un periodo di incertezza, ma siamo intenzionati a mantenere la calma e a lavorare per riuscire a superare anche questo secondo inasprimento della situazione e le restrizioni che ne conseguono. Stiamo mettendo ancora più impegno nel nostro lavoro e auspicando la collaborazione e il lavoro di squadra con i nostri clienti, i nostri fornitori e l’intera filiera perché non si tratti di una battuta d’arresto, bensì di una difficoltà lungo percorso. Staremo a vedere l’evolversi della situazione a livello italiano e globale.
Parlando di “rêves”, “sogni”, avete qualche sogno nel cassetto per il futuro del marchio?
Il nostro sogno era quello di vedere le nostre calzature ai piedi degli italiani, e l’abbiamo realizzato. È una gioia e una soddisfazione unica, oltre al fatto di vederle esposte nelle vetrine dei negozi italiani più prestigiosi come Maximilian a Bolzano, Cenci a Roma e Milano, Flow a Firenze, Bugatti ad Udine, Vestil a Torino. Ma la più grande soddisfazione è sicuramente la fidelizzazione del cliente, il vederlo tornare e cercare la nuova collezione di stagione in stagione. Per il resto ci auguriamo di continuare a portare avanti le nostre idee e di riscontrare l’apprezzamento dei nostri modelli.